Soccorsi pilotati in A4, chiesti 15 e 11 anni di condanna

Soccorsi pilotati in A4, chiesti 15 e 11 anni di condanna
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NOVARA, Quasi 26 anni di reclusione, 15 per uno degli imputati e quasi 11 per l'altro. Questa la richiesta avanzata ieri in Tribunale a Novara dal pm Silvia Baglivo, a chiusura della sua requisitoria, nel processo sulla vicenda dei soccorsi pilotati, esito dell'indagine per corruzione e concussione sui soccorsi lungo l'A4 Torino-Milano, che, a novembre 2015, aveva portato all'arresto di 4 poliziotti della stradale di Novara Est.

Alla sbarra, in questa tranche dell'inchiesta, si trovano Angelo Deleonibus, 32 anni, agente della Polizia stradale, e Massimiliano Grossi, della G.D. Service, azienda di soccorso stradale di Cameri. Per il primo, l'accusa ha chiesto 15 anni di carcere in continuazione tra tutti i capi d'imputazione; per il secondo, invece, 10 anni e 11 mesi. Per il pm non è possibile concedere a nessuno dei due le attenuanti generiche. In riferimento a una delle accuse contestate a Deleonibus, ossia la sottrazione di alcuni contanti dalla cassa della sezione di Novara Est della stradale, accusa che nelle scorse udienze l'imputato ha rigettato: «Quando è stato sottoposto al controllo  - ha sostenuto il pm - Deleonibus (cui si contestano i reati di rapina, arresto illegale, peculato, calunnia, istigazione alla corruzione, falso e concussione, ndr) si è mostrato molto agitato. Quelli erano i contanti scomparsi il giorno prima dalla cassa. Sono stati trovati piegati in 4, così come si trovavano nel cassetto». 
Stando a quanto contestato dall'accusa, l'agente avrebbe favorito l'azienda di soccorso dell'amico Grossi rispetto ad altre ditte di soccorso presenti sul territorio. Entrambi gli imputati hanno sempre rigettato quanto viene contestato loro. I difensori han chiesto l'assoluzione. Sentenza il 13 ottobre. 
mo.c. 

NOVARA, Quasi 26 anni di reclusione, 15 per uno degli imputati e quasi 11 per l'altro. Questa la richiesta avanzata ieri in Tribunale a Novara dal pm Silvia Baglivo, a chiusura della sua requisitoria, nel processo sulla vicenda dei soccorsi pilotati, esito dell'indagine per corruzione e concussione sui soccorsi lungo l'A4 Torino-Milano, che, a novembre 2015, aveva portato all'arresto di 4 poliziotti della stradale di Novara Est.

Alla sbarra, in questa tranche dell'inchiesta, si trovano Angelo Deleonibus, 32 anni, agente della Polizia stradale, e Massimiliano Grossi, della G.D. Service, azienda di soccorso stradale di Cameri. Per il primo, l'accusa ha chiesto 15 anni di carcere in continuazione tra tutti i capi d'imputazione; per il secondo, invece, 10 anni e 11 mesi. Per il pm non è possibile concedere a nessuno dei due le attenuanti generiche. In riferimento a una delle accuse contestate a Deleonibus, ossia la sottrazione di alcuni contanti dalla cassa della sezione di Novara Est della stradale, accusa che nelle scorse udienze l'imputato ha rigettato: «Quando è stato sottoposto al controllo  - ha sostenuto il pm - Deleonibus (cui si contestano i reati di rapina, arresto illegale, peculato, calunnia, istigazione alla corruzione, falso e concussione, ndr) si è mostrato molto agitato. Quelli erano i contanti scomparsi il giorno prima dalla cassa. Sono stati trovati piegati in 4, così come si trovavano nel cassetto». 
Stando a quanto contestato dall'accusa, l'agente avrebbe favorito l'azienda di soccorso dell'amico Grossi rispetto ad altre ditte di soccorso presenti sul territorio. Entrambi gli imputati hanno sempre rigettato quanto viene contestato loro. I difensori han chiesto l'assoluzione. Sentenza il 13 ottobre. 
mo.c. 
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