Cronaca

Soccorsi pilotati lungo l’autostrada: ascoltati altri testi

Soccorsi pilotati lungo l’autostrada: ascoltati altri testi
Cronaca 10 Febbraio 2017 ore 12:20

NOVARA, Nuova udienza, giovedì mattina in Tribunale a Novara, al processo relativo alla vicenda dei ‘soccorsi pilotati’; procedimento che è l’esito dell’indagine per corruzione e concussione sui soccorsi lungo l’A4 Torino-Milano, che, a novembre del 2015, aveva portato all’arresto di quattro poliziotti della stradale di Novara Est. In aula sono stati ascoltati nuovi testimoni, tra cui alcuni agenti, e l’udienza è stata quindi aggiornata al prossimo 19 maggio, quando è chiamato a testimoniare anche il comandante della sottosezione di Novara Est, Gianpaolo Pusello. Uno dei testimoni ascoltati, poliziotto a Novara Est, ha riferito di un intervento lungo l’autostrada eseguito con Angelo Deleonibus, 32 anni, uno dei due imputati nel processo (l’altro è Massimiliano Grossi, della G.D. Service, azienda dei soccorsi stradale di Cameri). «C’era stato segnalato un mezzo fermo da diverso tempo – ha riferito – e così siamo andati a verificare la situazione. Il veicolo era da spostare. All’inizio è intervenuta un’azienda dei soccorsi, poi questa è andata via. Io ero in auto a stilare il verbale e ho chiesto a Deleonibus perché la ditta fosse andata via. Mi ha detto che aveva il deposito pieno e che ne avrebbe chiamata un’altra. In quel momento io, sempre rimanendo in auto, ho quindi iniziato a rifare il verbale. Dopo poco ho visto arrivare la G.D. Service. Ho segnalato la situazione al comandante – ha aggiunto il teste – perché mi è parso esserci qualcosa di strano in quella procedura. Per chiamare le ditte dei soccorsi dobbiamo usare la radio che abbiamo in auto. Deleonibus non l’ho visto usare la radio, era giù dall’auto, e deve aver chiamato la G.D. con il telefono cellulare, procedura non consentita». Stando all’accusa, l’agente avrebbe favorito l’azienda di soccorso dell’amico Grossi rispetto ad altre ditte.mo.c.

NOVARA, Nuova udienza, giovedì mattina in Tribunale a Novara, al processo relativo alla vicenda dei ‘soccorsi pilotati’; procedimento che è l’esito dell’indagine per corruzione e concussione sui soccorsi lungo l’A4 Torino-Milano, che, a novembre del 2015, aveva portato all’arresto di quattro poliziotti della stradale di Novara Est. In aula sono stati ascoltati nuovi testimoni, tra cui alcuni agenti, e l’udienza è stata quindi aggiornata al prossimo 19 maggio, quando è chiamato a testimoniare anche il comandante della sottosezione di Novara Est, Gianpaolo Pusello. Uno dei testimoni ascoltati, poliziotto a Novara Est, ha riferito di un intervento lungo l’autostrada eseguito con Angelo Deleonibus, 32 anni, uno dei due imputati nel processo (l’altro è Massimiliano Grossi, della G.D. Service, azienda dei soccorsi stradale di Cameri). «C’era stato segnalato un mezzo fermo da diverso tempo – ha riferito – e così siamo andati a verificare la situazione. Il veicolo era da spostare. All’inizio è intervenuta un’azienda dei soccorsi, poi questa è andata via. Io ero in auto a stilare il verbale e ho chiesto a Deleonibus perché la ditta fosse andata via. Mi ha detto che aveva il deposito pieno e che ne avrebbe chiamata un’altra. In quel momento io, sempre rimanendo in auto, ho quindi iniziato a rifare il verbale. Dopo poco ho visto arrivare la G.D. Service. Ho segnalato la situazione al comandante – ha aggiunto il teste – perché mi è parso esserci qualcosa di strano in quella procedura. Per chiamare le ditte dei soccorsi dobbiamo usare la radio che abbiamo in auto. Deleonibus non l’ho visto usare la radio, era giù dall’auto, e deve aver chiamato la G.D. con il telefono cellulare, procedura non consentita». Stando all’accusa, l’agente avrebbe favorito l’azienda di soccorso dell’amico Grossi rispetto ad altre ditte.mo.c.

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