Operazione delle fiamme gialle

Società Cuneese importa merce non sicura: sequestrati 80mila dispositivi di protezione

Il valore della merce era pari a più di un milione di euro.

Società Cuneese importa merce non sicura: sequestrati 80mila dispositivi di protezione
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GDF di Cuneo: operazione “Secure Mask”, eliminati dal mercato più di 80mila dispositivi di protezione individuati non sicuri per un valore di un milione di euro. Lo riportano i colleghi di primacuneo.it

 

L’attività della Guardia di Finanza di Cuneo

L’azione del Corpo della Guardia di Finanza, a tutela dei consumatori e della salute pubblica continua costante in questo delicato momento, anche attraverso il presidio dei mercati nazionali ed il monitoraggio delle importazioni da Paesi extra UE.
Nell’ambito di un’autonoma attività istituzionale, posta in essere a seguito di una segnalazione pervenuta da un Reparto del Corpo nel bergamasco, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Cuneo hanno sottoposto a controllo un carico di dispositivi di protezione giunto dalla Cina.
Dalle prime evidenze, infatti, i prodotti venduti al dettaglio nell’area lombarda, distribuiti in Italia da un commerciante all’ingrosso braidese, non erano corredati della documentazione prevista dalla normativa vigente, pur considerando le recenti semplificazioni dettate dalla decretazione emergenziale.

 

Coinvolta una società di importazione cuneese

In particolare, dalle indagini svolte dai finanzieri del Gruppo di Bra, è emerso che la Società di importazione cuneese nelle ultime settimane ha introdotto nel territorio nazionale più di 80.000 dispositivi di protezione (FFP2: Filtering Face Piece 2), per un valore all’acquisto di circa mezzo milione di euro ed un valore commerciale al dettaglio di più di un milione, non assistiti dalle richieste certificazioni di conformità, in violazione, tra l’altro, del Regolamento UE 2016/425, né legittimati dalla procedura in deroga di recente introdotta dal Governo italiano.
L’efficace sinergia operativa tra i diversi Reparti del Corpo, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Asti, ha consentito di intervenire in maniera immediata, evitando che la gran parte dei prodotti irregolari venissero acquistati da ignari consumatori.

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