Sottraeva biciclette dalle stazioni ferroviarie: condannato un 53enne

Sottraeva biciclette dalle stazioni ferroviarie: condannato un 53enne
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NOVARA - Condanna a un anno e due mesi per Carlo Zaupa, 53enne lombardo senza fissa dimora, da tutti conosciuto come ‘Carlo Milan’, per il tifo calcistico per la squadra rossonera. L’uomo, già condannato a 8 anni per furto e molestie sessuali a un’anziana di Cameri (l’episodio era successo il 23 maggio 2011 in una villetta all’ingresso del paese dell’Ovest Ticino), era ora a processo per il furto di una bicicletta. Un altro analogo procedimento lo attende la settimana prossima, il 16 febbraio. In quel caso sarà alla sbarra per una serie di furti di bici in diverse zone della provincia di Novara.

L’uomo, stando all’accusa, girava per le stazioni di Piemonte e Lombardia. Forzava i lucchetti delle bici qui posteggiate e, quindi, le caricava sul treno con il quale si portava a Milano Porta Garibaldi. Qui, stando alle accuse, rivendeva il tutto. A rivelare questa sua attenzione particolare per le bici, proprio il fatto del 23 maggio 2011. Indagando sull’episodio ai danni dell’anziana, gli inquirenti avevano scoperto come l’uomo si dedicasse, a quanto pare con insistenza, a furti di biciclette.

Il difensore, l’avvocato Giulia Ruggerone, aveva chiesto per lui l’assoluzione. 

mo.c.


NOVARA - Condanna a un anno e due mesi per Carlo Zaupa, 53enne lombardo senza fissa dimora, da tutti conosciuto come ‘Carlo Milan’, per il tifo calcistico per la squadra rossonera. L’uomo, già condannato a 8 anni per furto e molestie sessuali a un’anziana di Cameri (l’episodio era successo il 23 maggio 2011 in una villetta all’ingresso del paese dell’Ovest Ticino), era ora a processo per il furto di una bicicletta. Un altro analogo procedimento lo attende la settimana prossima, il 16 febbraio. In quel caso sarà alla sbarra per una serie di furti di bici in diverse zone della provincia di Novara.

L’uomo, stando all’accusa, girava per le stazioni di Piemonte e Lombardia. Forzava i lucchetti delle bici qui posteggiate e, quindi, le caricava sul treno con il quale si portava a Milano Porta Garibaldi. Qui, stando alle accuse, rivendeva il tutto. A rivelare questa sua attenzione particolare per le bici, proprio il fatto del 23 maggio 2011. Indagando sull’episodio ai danni dell’anziana, gli inquirenti avevano scoperto come l’uomo si dedicasse, a quanto pare con insistenza, a furti di biciclette.

Il difensore, l’avvocato Giulia Ruggerone, aveva chiesto per lui l’assoluzione. 

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