Sparò al vicino di casa per la musica alta: partito il processo

Sparò al vicino di casa per la musica alta: partito il processo
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NOVARA - Sono stati ascoltati i testi dell’accusa, il carabiniere che ha eseguito l’arresto dell’uomo e il perito che si è occupato dell’esame dello stub, ieri in Tribunale, alla prima udienza del processo a carico di Giuseppe Mocchetto, 58enne trecatese, che la scorsa estate aveva sparato al vicino di casa perché, a suo dire, teneva la radio troppo alta. Il vicino fortunatamente non fu raggiunto dai colpi, ma aveva riportato un forte shock. Per lui la Procura di Novara negli scorsi mesi ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato, senza passaggio dall’udienza preliminare e ieri è partito il processo. L’accusa per il 58enne, assistito dall’avvocato Francesco Ancora, è tentato omicidio. Diversi, come anticipato, i testi ascoltati. Testi che hanno riferito quanto accaduto lo scorso 10 agosto in via Trieste a Trecate, pur se con lievi difformità e rispetto a come emersa la storia nell’immediatezza dei fatti. Il militare che ha arrestato il 58enne ha detto come l’uomo apparisse fuori di sé. «Non era in grado di risponderci. Sembrava come spaesato». L’avvocato Ancora ha chiesto una perizia psichiatrica, per valutare le condizioni del suo assistito, e una perizia balistica, sulle quali i giudici si sono riservati. L’udienza è stata aggiornata al primo aprile. Mocchetto era stato arrestato anche perché in casa aveva un arsenale e c’era pericolo di reiterazione del reato.

mo.c.


NOVARA - Sono stati ascoltati i testi dell’accusa, il carabiniere che ha eseguito l’arresto dell’uomo e il perito che si è occupato dell’esame dello stub, ieri in Tribunale, alla prima udienza del processo a carico di Giuseppe Mocchetto, 58enne trecatese, che la scorsa estate aveva sparato al vicino di casa perché, a suo dire, teneva la radio troppo alta. Il vicino fortunatamente non fu raggiunto dai colpi, ma aveva riportato un forte shock. Per lui la Procura di Novara negli scorsi mesi ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato, senza passaggio dall’udienza preliminare e ieri è partito il processo. L’accusa per il 58enne, assistito dall’avvocato Francesco Ancora, è tentato omicidio. Diversi, come anticipato, i testi ascoltati. Testi che hanno riferito quanto accaduto lo scorso 10 agosto in via Trieste a Trecate, pur se con lievi difformità e rispetto a come emersa la storia nell’immediatezza dei fatti. Il militare che ha arrestato il 58enne ha detto come l’uomo apparisse fuori di sé. «Non era in grado di risponderci. Sembrava come spaesato». L’avvocato Ancora ha chiesto una perizia psichiatrica, per valutare le condizioni del suo assistito, e una perizia balistica, sulle quali i giudici si sono riservati. L’udienza è stata aggiornata al primo aprile. Mocchetto era stato arrestato anche perché in casa aveva un arsenale e c’era pericolo di reiterazione del reato.

mo.c.


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