Stentardo, pressato dai Carabinieri, confessa anche il delitto del “compro oro”

Stentardo, pressato dai Carabinieri, confessa  anche il delitto del “compro oro”
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NOVARA   E’ Salvatore Stentardo 60 anni, al centro del clamoroso colpo di scena (vedi l’anticipazione di ieri del “Corriere”) nel giallo di Ida Lagrutta, la donna aggredita e ferita nel suo “Oro 999” di corso Risorgimento 79, la sera del 18 novembre 2011, e poi spentasi in ospedale 10 giorni dopo. Messo alle strette dai Carabinieri del Reparto operativo, guidato dal colonnello Maurilio Liore, non ha più potuto negare e ha confessato l’aggressione, scaturita da una lite per il prezzo di alcuni anelli che voleva vendere. In preda alla cocaina e appunto bisognoso di soldi, ha detto di aver perso la testa e di aver ripetutamente colpito la donna con un oggetto trovato sul posto. A quel punto ha arraffato preziosi e denaro, e si è dileguato. L’uomo ha ricevuto l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Angela Fasano su richiesta del pm Giovanni Caspani nel carcere di via Sforzesca, dove si trova dal 13 dicembre 2014, all’indomani cioè dell’arresto sempre da parte dei Carabinieri per il “delitto della Calossa”: Stentardo, infatti, sta scontando l’ergastolo rimediato in 1° grado per l’omicidio di Maria Rosa Milani, perpetrato il 13 settembre 2014. 
Questa mattina i dettagli della svolta nelle indagini nel corso di una conferenza stampa convocata in Procura.

Paolo Viviani

leggi gli ampi servizi sul “Corriere di Novara” di sabato 25 giugno

NOVARA   E’ Salvatore Stentardo 60 anni, al centro del clamoroso colpo di scena (vedi l’anticipazione di ieri del “Corriere”) nel giallo di Ida Lagrutta, la donna aggredita e ferita nel suo “Oro 999” di corso Risorgimento 79, la sera del 18 novembre 2011, e poi spentasi in ospedale 10 giorni dopo. Messo alle strette dai Carabinieri del Reparto operativo, guidato dal colonnello Maurilio Liore, non ha più potuto negare e ha confessato l’aggressione, scaturita da una lite per il prezzo di alcuni anelli che voleva vendere. In preda alla cocaina e appunto bisognoso di soldi, ha detto di aver perso la testa e di aver ripetutamente colpito la donna con un oggetto trovato sul posto. A quel punto ha arraffato preziosi e denaro, e si è dileguato. L’uomo ha ricevuto l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Angela Fasano su richiesta del pm Giovanni Caspani nel carcere di via Sforzesca, dove si trova dal 13 dicembre 2014, all’indomani cioè dell’arresto sempre da parte dei Carabinieri per il “delitto della Calossa”: Stentardo, infatti, sta scontando l’ergastolo rimediato in 1° grado per l’omicidio di Maria Rosa Milani, perpetrato il 13 settembre 2014. 
Questa mattina i dettagli della svolta nelle indagini nel corso di una conferenza stampa convocata in Procura.

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