Cronaca

Studi medici aggregati, esperimento anche a Novara

Studi medici aggregati, esperimento anche a Novara
Cronaca 04 Novembre 2016 ore 18:49

Dati clinici condivisi e presenza dei medici quasi per l’intera giornata: sono le peculiarità di un nuovo modello di medicina generale che a Novara è in fase embrionale. Tecnicamente viene chiamata Aft (Aggregazione Funzionale Territoriale) e vuole assicurare maggiore continuità assistenziale ai pazienti: l’esperimento è partito a giugno a Novara e dintorni e coinvolge per ora nove medici di base con un bacino di quasi 12 mila pazienti. La sede comune degli ambulatori di sette dei dottori coinvolti si trova in via Andrea Costa 1/C ed è stata presentata giovedì mattina all’assessore alla sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta.“La sanità locale deve andare in questa direzione – ha confermato l’assessore– Il nostro obiettivo per il 2017 è proprio migliorare l’assistenza territoriale: non si tratta di una questione puramente economica ma anche di qualità della cure. La gran parte degli assistiti sono anziani, con malattie croniche, che possono trovare migliori risposte proprio in realtà come questa di Novara, anche per evitare gli accessi impropri al Pronto Soccorso”.l.pa.Vuoi saperne di più? Leggilo sul Corriere di Novara di sabato 5 novembre

Dati clinici condivisi e presenza dei medici quasi per l’intera giornata: sono le peculiarità di un nuovo modello di medicina generale che a Novara è in fase embrionale. Tecnicamente viene chiamata Aft (Aggregazione Funzionale Territoriale) e vuole assicurare maggiore continuità assistenziale ai pazienti: l’esperimento è partito a giugno a Novara e dintorni e coinvolge per ora nove medici di base con un bacino di quasi 12 mila pazienti. La sede comune degli ambulatori di sette dei dottori coinvolti si trova in via Andrea Costa 1/C ed è stata presentata giovedì mattina all’assessore alla sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta.“La sanità locale deve andare in questa direzione – ha confermato l’assessore– Il nostro obiettivo per il 2017 è proprio migliorare l’assistenza territoriale: non si tratta di una questione puramente economica ma anche di qualità della cure. La gran parte degli assistiti sono anziani, con malattie croniche, che possono trovare migliori risposte proprio in realtà come questa di Novara, anche per evitare gli accessi impropri al Pronto Soccorso”.l.pa.Vuoi saperne di più? Leggilo sul Corriere di Novara di sabato 5 novembre

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