Sui migranti scoppia la bagarre

Sui migranti scoppia la bagarre
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NOVARA - Tanto tuonò che piovve. E ieri in Consiglio comunale la burrasca è arrivata. Opposizione e maggioranza si sono affrontate a testa bassa, lasciando da parte i fioretti per impugnare le sciabole. A scatenare il parapiglia, che ha portato anche alla sospensione della seduta in aula, la questione dei migranti, o meglio le soluzioni suggerite e prospettate dal sindaco Alessandro Canelli per arginare la situazione nella trasmissione di lunedì scorso su Rete quattro “Dalla Vostra parte”, condotta da Maurizio Belpietro, in cui il primo cittadino senza mezze misure ha dichiarato che «a Novara esiste un’emergenza ingestibile».            Un’escalation che ha provocato la reazione dell’opposizione, in particolare del Pd che questa emergenza l’ha dovuta affrontare sino al giugno scorso, fino a quando, cioè, è rimasto al governo della città.Reazione che a qualcuno è parsa addirittura tardiva, dopo che il sindaco si era già espresso in termini “tranchant” dopo la “protesta” dei migranti davanti alla mensa di via Camoletti del 5 ottobre scorso. «Stiamo cercando di arginare questa emergenza - aveva spiegato -  partendo dal fatto che Novara ospita 5 migranti ogni mille abitanti e che la media prevista dal Governo è della metà!». La prima reazione era stata quella di ordinare di servire i pasti all’interno della struttura che accoglie i migranti (iniziando dall’Hotel Arena). «Ci sono alcune strutture che ne ospitano troppi: a Novara oltre 200. Impensabile vederli girare per Novara senza capire dove vanno». Di conseguenza il secondo provvedimento: «Individuare dei percorsi alternativi, in modo che i migranti, in piccoli gruppi, possano girare per la città senza intasare alcuni corsi principali come il viale Roma e il corso Vercelli». Perchè? «Perchè ci siamo accorti che il fatto di vederli girare in gruppo lungo le strade viene percepita come un senso di insicurezza molto forte». Questi i primi provvedimenti, ma, aveva concluso il sindaco Canelli: «Novara non è in grado di ospitare un numero così alto di profughi, che dovrà essere dimezzato nel rispetto della normativa nazionale. Alcune strutture dovranno essere chiuse».Nella trasmissione di lunedì con Belpietro, Canelli ha puntato il dito, in particolare, sui minori richiedenti asilo senza genitori. I ragazzini stranieri accolti in comunità sono attualmente circa un centinaio, tutti egiziani. Per il Comune la spesa annuale per il mantenimento nei centri di accoglienza si aggira attorno ai due milioni e mezzo di euro. Il Prefetto, Francesco Paolo Castaldo torna sull’argomento: «Il sindaco ha rivolto l’attenzione in particolare ai minori non accompagnati, in quanto per gli altri profughi l’emergenza è generale. Non esiste una struttura adatta e la stiamo cercando, al limite istruiremo un bando, accollandoci anche le spese, sperando di trovare la soluzione». Se però non si individuerà, bisognerà arrangiarsi con le strutture esistenti sul territorio. «Ho indetto - continua il Prefetto - una riunione con gli amministratori dei comuni sopra i 5.000 abitanti, ma sono venuti solo Canelli per Novara e i rappresentanti di Borgomanero e Cerano!». Lascia perplessi il fatto che tutti i minori che approdano a Novara siano egiziani, di una particolare regione e località. «Sicuramente – ammette Castaldo – bisognerà capire questo meccanismo. Inoltre, paghiamo anche i continui trasferimenti da Milano a Novara e questo mischia le carte». A ieri la provincia di Novara ospitava 1091 profughi.Sandro DevecchiLeggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 20 ottobre 2016

NOVARA - Tanto tuonò che piovve. E ieri in Consiglio comunale la burrasca è arrivata. Opposizione e maggioranza si sono affrontate a testa bassa, lasciando da parte i fioretti per impugnare le sciabole. A scatenare il parapiglia, che ha portato anche alla sospensione della seduta in aula, la questione dei migranti, o meglio le soluzioni suggerite e prospettate dal sindaco Alessandro Canelli per arginare la situazione nella trasmissione di lunedì scorso su Rete quattro “Dalla Vostra parte”, condotta da Maurizio Belpietro, in cui il primo cittadino senza mezze misure ha dichiarato che «a Novara esiste un’emergenza ingestibile».            Un’escalation che ha provocato la reazione dell’opposizione, in particolare del Pd che questa emergenza l’ha dovuta affrontare sino al giugno scorso, fino a quando, cioè, è rimasto al governo della città.Reazione che a qualcuno è parsa addirittura tardiva, dopo che il sindaco si era già espresso in termini “tranchant” dopo la “protesta” dei migranti davanti alla mensa di via Camoletti del 5 ottobre scorso. «Stiamo cercando di arginare questa emergenza - aveva spiegato -  partendo dal fatto che Novara ospita 5 migranti ogni mille abitanti e che la media prevista dal Governo è della metà!». La prima reazione era stata quella di ordinare di servire i pasti all’interno della struttura che accoglie i migranti (iniziando dall’Hotel Arena). «Ci sono alcune strutture che ne ospitano troppi: a Novara oltre 200. Impensabile vederli girare per Novara senza capire dove vanno». Di conseguenza il secondo provvedimento: «Individuare dei percorsi alternativi, in modo che i migranti, in piccoli gruppi, possano girare per la città senza intasare alcuni corsi principali come il viale Roma e il corso Vercelli». Perchè? «Perchè ci siamo accorti che il fatto di vederli girare in gruppo lungo le strade viene percepita come un senso di insicurezza molto forte». Questi i primi provvedimenti, ma, aveva concluso il sindaco Canelli: «Novara non è in grado di ospitare un numero così alto di profughi, che dovrà essere dimezzato nel rispetto della normativa nazionale. Alcune strutture dovranno essere chiuse».Nella trasmissione di lunedì con Belpietro, Canelli ha puntato il dito, in particolare, sui minori richiedenti asilo senza genitori. I ragazzini stranieri accolti in comunità sono attualmente circa un centinaio, tutti egiziani. Per il Comune la spesa annuale per il mantenimento nei centri di accoglienza si aggira attorno ai due milioni e mezzo di euro. Il Prefetto, Francesco Paolo Castaldo torna sull’argomento: «Il sindaco ha rivolto l’attenzione in particolare ai minori non accompagnati, in quanto per gli altri profughi l’emergenza è generale. Non esiste una struttura adatta e la stiamo cercando, al limite istruiremo un bando, accollandoci anche le spese, sperando di trovare la soluzione». Se però non si individuerà, bisognerà arrangiarsi con le strutture esistenti sul territorio. «Ho indetto - continua il Prefetto - una riunione con gli amministratori dei comuni sopra i 5.000 abitanti, ma sono venuti solo Canelli per Novara e i rappresentanti di Borgomanero e Cerano!». Lascia perplessi il fatto che tutti i minori che approdano a Novara siano egiziani, di una particolare regione e località. «Sicuramente – ammette Castaldo – bisognerà capire questo meccanismo. Inoltre, paghiamo anche i continui trasferimenti da Milano a Novara e questo mischia le carte». A ieri la provincia di Novara ospitava 1091 profughi.Sandro DevecchiLeggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 20 ottobre 2016

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