Tensione a Re per l’arrivo dei migranti

Tensione a Re per l’arrivo dei migranti
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RE - Tensione e preoccupazione. E’ un’aria “pesante” quella che si respira a Re da lunedì ovvero da quando anche nel “paese del Santuario” sono arrivati i profughi. Craveggia non è più l’unico centro della Valle Vigezzo ad avere accolto i migranti. Un gruppo di giovani africani lunedì in serata è arrivato a Re. L'arrivo degli immigrati ha però prodotto una reazione di preoccupazione e rabbia da parte del sindaco, colto di sorpresa: «Non ne sapevamo nulla, ci hanno avvisati all'ultimo - sbotta  Oreste Pastore  -. Avevo già rimarcato alla Prefettura che sul nostro territorio non abbiamo strutture comunali libere e idonee per l'accoglienza di nuovi profughi e pensavo che questo bastasse. Ora l'amara sorpresa:  sono arrivati 8 migranti accolti in una struttura privata». Eppure voci sul possibile arrivo di migranti circolavano già ad agosto in paese. «Si trattava solo di voci, che avevamo cercato di stoppare sul nascere, parlando chiaramente con la Prefettura – puntualizza il sindaco vigezzino -. E’ davvero assurdo che un Comune non possa avere voce in capitolo: la popolazione è seriamente preoccupata. Re è un paese di frontiera di soli 800 abitanti, dobbiamo garantire l’ordine pubblico e la tranquillità della nostra gente. Inoltre siamo un paese a vocazione turistica e meta di pellegrinaggi religiosi». Pastore, che – ci tiene a sottolineare – è un sindaco di sinistra, sgombera però subito il campo da possibili strumentalizzazioni:  «Voglio essere chiaro: non è una mancanza di sensibilità in termini di accoglienza, sia ben chiaro, però a  livello di Valle penso che il numero di migranti ospitati sia già congruo, tra l'altro quattro degli ospiti dell'ex casa di riposo di Craveggia prestano attività lavorativa proprio qui a Re e il loro lavoro è apprezzato, sono bravi ragazzi e si stanno integrando».

Marco De Ambrosis

Leggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 10 novembre 2016

RE - Tensione e preoccupazione. E’ un’aria “pesante” quella che si respira a Re da lunedì ovvero da quando anche nel “paese del Santuario” sono arrivati i profughi. Craveggia non è più l’unico centro della Valle Vigezzo ad avere accolto i migranti. Un gruppo di giovani africani lunedì in serata è arrivato a Re. L'arrivo degli immigrati ha però prodotto una reazione di preoccupazione e rabbia da parte del sindaco, colto di sorpresa: «Non ne sapevamo nulla, ci hanno avvisati all'ultimo - sbotta  Oreste Pastore  -. Avevo già rimarcato alla Prefettura che sul nostro territorio non abbiamo strutture comunali libere e idonee per l'accoglienza di nuovi profughi e pensavo che questo bastasse. Ora l'amara sorpresa:  sono arrivati 8 migranti accolti in una struttura privata». Eppure voci sul possibile arrivo di migranti circolavano già ad agosto in paese. «Si trattava solo di voci, che avevamo cercato di stoppare sul nascere, parlando chiaramente con la Prefettura – puntualizza il sindaco vigezzino -. E’ davvero assurdo che un Comune non possa avere voce in capitolo: la popolazione è seriamente preoccupata. Re è un paese di frontiera di soli 800 abitanti, dobbiamo garantire l’ordine pubblico e la tranquillità della nostra gente. Inoltre siamo un paese a vocazione turistica e meta di pellegrinaggi religiosi». Pastore, che – ci tiene a sottolineare – è un sindaco di sinistra, sgombera però subito il campo da possibili strumentalizzazioni:  «Voglio essere chiaro: non è una mancanza di sensibilità in termini di accoglienza, sia ben chiaro, però a  livello di Valle penso che il numero di migranti ospitati sia già congruo, tra l'altro quattro degli ospiti dell'ex casa di riposo di Craveggia prestano attività lavorativa proprio qui a Re e il loro lavoro è apprezzato, sono bravi ragazzi e si stanno integrando».

Marco De Ambrosis

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