Tentato omicidio all'esterno del Lulu Club: punto a favore della difesa

Tentato omicidio all'esterno del Lulu Club: punto a favore della difesa
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NOVARA, Ancora un teste a sostegno della tesi sostenuta dall’imputato – ossia che lui, Mario Gjoni, non fosse presente ai fatti che gli vengono contestati – al processo relativo all’aggressione avvenuta nella notte del 5 marzo 2015 all’esterno del “Lulu Club”, un locale notturno di Gionzana.Un’aggressione ai danni di Elton Shano, titolare del locale insieme a un italiano già ascoltato nelle passate udienze, che ha portato alla sbarra Gjoni con la pesante accusa di tentato omicidio. Per questo stesso episodio, Piter e Mark Gjoni, zio e nipote tra loro, hanno patteggiato negli scorsi mesi e si trovano in carcere. In aula, martedì pomeriggio, è stato ascoltato proprio Mark, fratello di Mario, che ha sostenuto come quella notte lui fosse stato chiamato al telefono e svegliato dallo zio per recarsi a Gionzana, perché c’era da chiarire qualcosa, sembra una questione di soldi, con Shano. «Non ero a casa mia. Mio zio mi ha svegliato. Mi sono vestito di corsa e sono andato con lui. Mario non era con noi». L’udienza è stata quindi aggiornata al 21 febbraio.mo.c.

NOVARA, Ancora un teste a sostegno della tesi sostenuta dall’imputato – ossia che lui, Mario Gjoni, non fosse presente ai fatti che gli vengono contestati – al processo relativo all’aggressione avvenuta nella notte del 5 marzo 2015 all’esterno del “Lulu Club”, un locale notturno di Gionzana.Un’aggressione ai danni di Elton Shano, titolare del locale insieme a un italiano già ascoltato nelle passate udienze, che ha portato alla sbarra Gjoni con la pesante accusa di tentato omicidio. Per questo stesso episodio, Piter e Mark Gjoni, zio e nipote tra loro, hanno patteggiato negli scorsi mesi e si trovano in carcere. In aula, martedì pomeriggio, è stato ascoltato proprio Mark, fratello di Mario, che ha sostenuto come quella notte lui fosse stato chiamato al telefono e svegliato dallo zio per recarsi a Gionzana, perché c’era da chiarire qualcosa, sembra una questione di soldi, con Shano. «Non ero a casa mia. Mio zio mi ha svegliato. Mi sono vestito di corsa e sono andato con lui. Mario non era con noi». L’udienza è stata quindi aggiornata al 21 febbraio.mo.c.

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