Ticino in secca, scontro sui livelli del lago

Ticino in secca, scontro sui livelli del lago
Pubblicato:

VERBANIA - Incontro-scontro, mercoledì in sede di Autorità d’ambito a Milano, sulla regolazione dei livelli del Lago Maggiore. Presenti al tavolo il Consorzio del fiume Ticino, responsabile della regolamentazione dei flussi in uscita a Sesto Calende; il Parco del Ticino, i comuni rivieraschi del Lago Maggiore, da Cannobio a Stresa, il Canton Ticino che da tempo chiede di partecipare agli incontri sulla regolamentazione dei livelli del lago.

Il Parco del Ticino ha chiesto la fine della sperimentazione che fissa a 1 metro e 25 centimetri la regolamentazione delle acque nel periodo estivo. Il sindaco di Verbania, Silvia Marchionini, ha opposto la richiesta di tornare al metro (al termine della sperimentazione il livello salirebbe a 1,50 metri). Inoltre, Marchionini, ha chiesto l’accesso ai dati, insieme alla Protezione civile, per far fronte sia ai periodo di piena, come è accaduto a ottobre del 2014, sia nei periodi di magra, come questa estate. Sono stati presentati anche i dati relativi alla sperimentazione in corso.

Su richiesta del Parco del Ticino è stato concordato per domani, lunedì 26 settembre, un sopralluogo a Magenta per verificare le conseguenze della siccità sull’ecosistema fluviale. Verbania, in qualità di comune capofila della Gestione associata del bacino del Lago Maggiore, ha fatto avere al deputato Enrico Borghi (Pd) le proprie osservazioni da inoltrare alla Commissione Agricoltura in seno alla quale verrà discussa la regolazione dei livelli del lago. Il nodo da sciogliere è quello di conciliare le esigenze a monte e la necessità di garantire il corretto deflusso del fiume Ticino quantificando il fabbisogno idrico delle aziende agricole della pianura.

In sintesi, il documento trasmesso a Borghi, chiede di non considerare più il lago Maggiore un serbatoio da utilizzare a esclusivo servizio delle aziende a valle della diga della Miorina. Ribadisce il no all’innalzamento del livello a 1,50 metri, che aumenterebbe il rischio esondazione e si mangerebbe una ulteriore porzione di spiagge rendendo difficili le manutenzioni delle sponde. Il documento, inoltre, contiene la richiesta di adattare la regolamentazione dei flussi alle condizioni che via via si presentano, rallentandola in assenza prolungata di precipitazioni e aumentandola quando le precipitazioni sono più intense. Verbania, a nome e per conto dei comuni associati, infine chiede un maggiore coordinamento per evitare conflitti tra i produttori d’energia elettrica e le aziende agricole a valle di Sesto Calende e i comuni lacustri a monte.

Mauro Rampinini

VERBANIA - Incontro-scontro, mercoledì in sede di Autorità d’ambito a Milano, sulla regolazione dei livelli del Lago Maggiore. Presenti al tavolo il Consorzio del fiume Ticino, responsabile della regolamentazione dei flussi in uscita a Sesto Calende; il Parco del Ticino, i comuni rivieraschi del Lago Maggiore, da Cannobio a Stresa, il Canton Ticino che da tempo chiede di partecipare agli incontri sulla regolamentazione dei livelli del lago.

Il Parco del Ticino ha chiesto la fine della sperimentazione che fissa a 1 metro e 25 centimetri la regolamentazione delle acque nel periodo estivo. Il sindaco di Verbania, Silvia Marchionini, ha opposto la richiesta di tornare al metro (al termine della sperimentazione il livello salirebbe a 1,50 metri). Inoltre, Marchionini, ha chiesto l’accesso ai dati, insieme alla Protezione civile, per far fronte sia ai periodo di piena, come è accaduto a ottobre del 2014, sia nei periodi di magra, come questa estate. Sono stati presentati anche i dati relativi alla sperimentazione in corso.

Su richiesta del Parco del Ticino è stato concordato per domani, lunedì 26 settembre, un sopralluogo a Magenta per verificare le conseguenze della siccità sull’ecosistema fluviale. Verbania, in qualità di comune capofila della Gestione associata del bacino del Lago Maggiore, ha fatto avere al deputato Enrico Borghi (Pd) le proprie osservazioni da inoltrare alla Commissione Agricoltura in seno alla quale verrà discussa la regolazione dei livelli del lago. Il nodo da sciogliere è quello di conciliare le esigenze a monte e la necessità di garantire il corretto deflusso del fiume Ticino quantificando il fabbisogno idrico delle aziende agricole della pianura.

In sintesi, il documento trasmesso a Borghi, chiede di non considerare più il lago Maggiore un serbatoio da utilizzare a esclusivo servizio delle aziende a valle della diga della Miorina. Ribadisce il no all’innalzamento del livello a 1,50 metri, che aumenterebbe il rischio esondazione e si mangerebbe una ulteriore porzione di spiagge rendendo difficili le manutenzioni delle sponde. Il documento, inoltre, contiene la richiesta di adattare la regolamentazione dei flussi alle condizioni che via via si presentano, rallentandola in assenza prolungata di precipitazioni e aumentandola quando le precipitazioni sono più intense. Verbania, a nome e per conto dei comuni associati, infine chiede un maggiore coordinamento per evitare conflitti tra i produttori d’energia elettrica e le aziende agricole a valle di Sesto Calende e i comuni lacustri a monte.

Mauro Rampinini

Seguici sui nostri canali