Tornaco, in arrivo un gruppo di migranti

Tornaco, in arrivo un gruppo di migranti
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TORNACO - Il loro arrivo è dato per imminente. Sette, al massimo quindici, giorni e un gruppo di migranti sarà accolto nel caseggiato di via Manzoni 5, alla periferia sud-ovest del paese. E’ lì infatti, nella struttura presa in affitto dal privato proprietario, che la cooperativa Versoprobo di Vercelli, partecipante al bando della Prefettura di Novara, lotto 2, intende ospitare dai 25 ai 50 (il numero è da confermare) giovani africani, maschi, richiedenti asilo politico. «Siamo venuti a conoscenza di questa intenzione in via informale dal proprietario dello stabile – spiega il sindaco Gaudenzio Sarino – L’unico nostro grosso rammarico è la constatazione, come amministratori, che la partita dell’accoglienza si gioca esclusivamente tra Prefettura, cooperative e privati. Le istituzioni locali restano all’oscuro di tutto, salvo poi dover gestire la situazione derivante da questo cambiamento epocale per le nostre piccole comunità, dovendosi occupare sia delle problematiche dei cittadini residenti sia di quelle dei migranti che arrivano. Nessun’altra comunicazione ci è giunta al riguardo». Arianna MartelliLeggi di più sul Corriere di Novara di martedì 3 maggio 2016 

TORNACO - Il loro arrivo è dato per imminente. Sette, al massimo quindici, giorni e un gruppo di migranti sarà accolto nel caseggiato di via Manzoni 5, alla periferia sud-ovest del paese. E’ lì infatti, nella struttura presa in affitto dal privato proprietario, che la cooperativa Versoprobo di Vercelli, partecipante al bando della Prefettura di Novara, lotto 2, intende ospitare dai 25 ai 50 (il numero è da confermare) giovani africani, maschi, richiedenti asilo politico. «Siamo venuti a conoscenza di questa intenzione in via informale dal proprietario dello stabile – spiega il sindaco Gaudenzio Sarino – L’unico nostro grosso rammarico è la constatazione, come amministratori, che la partita dell’accoglienza si gioca esclusivamente tra Prefettura, cooperative e privati. Le istituzioni locali restano all’oscuro di tutto, salvo poi dover gestire la situazione derivante da questo cambiamento epocale per le nostre piccole comunità, dovendosi occupare sia delle problematiche dei cittadini residenti sia di quelle dei migranti che arrivano. Nessun’altra comunicazione ci è giunta al riguardo». Arianna MartelliLeggi di più sul Corriere di Novara di martedì 3 maggio 2016 

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