«Tragico epilogo della vita che rivela la fragilità umana»

«Tragico epilogo della vita che rivela la fragilità umana»
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BORGOMANERO -  Un silenzio quasi irreale ha accolto ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale della frazione Santa Croce le bare di Piero Mora, 84 anni e della moglie Margherita Cerutti di 82, malata da tempo, uccisa a coltellate dall’uomo che subito dopo si era tolto la vita lunedì 24 aprile in una villetta in via Mora e Gibin. 
Un silenzio interrotto dal canto del De Profundis e dalle accorate parole del parroco don Giancarlo Moroso che ha accolto  i due feretri, allineati in fondo alla navata centrale ai piedi dell’altare. All’omelia dopo la lettura del brano dell’evangelista Luca dedicato alla Crocifissione di Gesù Cristo il celebrante si è interrogato sui «misteriosi meandri della mente umana che hanno portato ad un così tragico epilogo della vita che rivelano tutta la fragilità della condizione umana». 
Parole che il sacerdote aveva già pronunciato nel giugno di tre anni fa in analoghe circostanze. Il 6 giugno 2014  a poche decine di metri di distanza, in via Monte Bianco, Maurizio Candiani, 55 anni dipendente di una rubinetteria a Valduggia aveva ucciso colpendola alla testa con un pesante vaso la moglie Susanna Mò, 59 anni, insegnante alla scuola materna di Suno. E poi in preda alla disperazione anche lui aveva deciso di farla finita. «Non giudicate ma pregate», è stato il nuovo solerte invito del sacerdote ai fedeli che gremivano la chiesa. «La preghiera – ha aggiunto – è l’azione più precisa e puntuale in questa occasione. Con la preghiera rivolta al Dio della misericordia si esprime la vicinanza verso chi sta soffrendo». 
Concetto ribadito anche alla fine della celebrazione prima di consegnare le due bare ai necrofori per la «cristiana sepoltura» dopo la cremazione richiesta dai famigliari. 
Sul fronte delle indagini la triste vicenda che ha scosso non solo la piccola comunità di Santa Croce ma l’intera città, può considerarsi ormai conclusa. L’autopsia sui due corpi eseguita venerdì della scorsa settimana all’obitorio dell’Ospedale “Ss. Trinità” avrebbe confermato quanto emerso dagli accertamenti effettuati dai Carabinieri. 
Carlo Panizza

BORGOMANERO -  Un silenzio quasi irreale ha accolto ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale della frazione Santa Croce le bare di Piero Mora, 84 anni e della moglie Margherita Cerutti di 82, malata da tempo, uccisa a coltellate dall’uomo che subito dopo si era tolto la vita lunedì 24 aprile in una villetta in via Mora e Gibin. 
Un silenzio interrotto dal canto del De Profundis e dalle accorate parole del parroco don Giancarlo Moroso che ha accolto  i due feretri, allineati in fondo alla navata centrale ai piedi dell’altare. All’omelia dopo la lettura del brano dell’evangelista Luca dedicato alla Crocifissione di Gesù Cristo il celebrante si è interrogato sui «misteriosi meandri della mente umana che hanno portato ad un così tragico epilogo della vita che rivelano tutta la fragilità della condizione umana». 
Parole che il sacerdote aveva già pronunciato nel giugno di tre anni fa in analoghe circostanze. Il 6 giugno 2014  a poche decine di metri di distanza, in via Monte Bianco, Maurizio Candiani, 55 anni dipendente di una rubinetteria a Valduggia aveva ucciso colpendola alla testa con un pesante vaso la moglie Susanna Mò, 59 anni, insegnante alla scuola materna di Suno. E poi in preda alla disperazione anche lui aveva deciso di farla finita. «Non giudicate ma pregate», è stato il nuovo solerte invito del sacerdote ai fedeli che gremivano la chiesa. «La preghiera – ha aggiunto – è l’azione più precisa e puntuale in questa occasione. Con la preghiera rivolta al Dio della misericordia si esprime la vicinanza verso chi sta soffrendo». 
Concetto ribadito anche alla fine della celebrazione prima di consegnare le due bare ai necrofori per la «cristiana sepoltura» dopo la cremazione richiesta dai famigliari. 
Sul fronte delle indagini la triste vicenda che ha scosso non solo la piccola comunità di Santa Croce ma l’intera città, può considerarsi ormai conclusa. L’autopsia sui due corpi eseguita venerdì della scorsa settimana all’obitorio dell’Ospedale “Ss. Trinità” avrebbe confermato quanto emerso dagli accertamenti effettuati dai Carabinieri. 
Carlo Panizza

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