Trasferito a Torino il maggiore Mele, per 6 anni alla guida della Compagnia Carabinieri di Novara

Trasferito a Torino il maggiore Mele, per 6 anni alla guida della Compagnia Carabinieri di Novara
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NOVARA, Tra qualche giorno, il maggiore Silvio Mele, alla guida della Compagnia Carabinieri di Novara da oltre sei anni, lascerà il capoluogo novarese per intraprendere una nuova e importante avventura lavorativa a Torino. A metà settembre, infatti, prenderà il comando del Tpc, il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico regionale dei carabinieri. Il maggiore è arrivato a Novara nel 2010, succedendo al capitano Emanuele Caminada. Il suo primo giorno al comando provinciale di baluardo Lamarmora risale al 10 aprile. Poco più di una settimana dopo, era il 19 aprile, veniva presentato agli organi di stampa novaresi. Da allora, giunto in città con il grado di capitano, è passato a maggiore qualche anno fa e si è occupato di molti dei principali ‘casi’ di cronaca avvenuti a Novara e nel Novarese. Una realtà, la nostra provincia, che Mele ha da subito amato e apprezzato con tutte le sue caratteristiche e le sue curiosità.Del resto, il maggiore, 46 anni, è nativo delle nostre zone ed è cresciuto in Valsesia. Nato a Verbania, ha vissuto a lungo tra Borgosesia e Varallo. In Valsesia ha svolto l’intero ciclo scolastico. Ha frequentato lo storico liceo scientifico Ferrari di Borgosesia. Ha sposato una varallese, Monica, con cui ha due figli, una femmina e un maschio. Il padre, quando il maggiore era ancora un ragazzo, è stato comandante della Stazione Carabinieri di Borgosesia. L’Arma, quindi, nel cuore da sempre per il nuovo comandante del Tpc di Torino. Il maggiore ha seguito alcune delle principali vicende di cronaca avvenute nel nostro territorio in questi ultimi sei anni. Come ha ricordato lui stesso qualche giorno fa, il primo grande fatto di cronaca che lo ha visto presente sul campo «è stata la vicenda di Simona Melchionda, con indagini che hanno coinvolto l’intero comando provinciale». Un’indagine avviata inizialmente come una scomparsa (la ragazza non rientra a casa il 6 giugno), ma che presto si rivelerà come un omicidio. Simona, infatti, viene ritrovata a inizio luglio di quell’anno, dopo un mese dalla sua scomparsa, uccisa, come verrà alla luce proprio grazie alle indagini dei Carabinieri di Novara e Oleggio, da un carabiniere, Luca Sainaghi, il giovane con cui aveva avuto una storia. Davvero tante le indagini cui il maggiore ha preso parte, coordinando i suoi uomini e ottenendo importanti risultati. «Vado a Torino – ci dice – ma Novara mi mancherà e sarà sempre con me. In questi sei anni ho costruito rapporti molto belli con la gente del posto, con tanti colleghi».Monica Curino

NOVARA, Tra qualche giorno, il maggiore Silvio Mele, alla guida della Compagnia Carabinieri di Novara da oltre sei anni, lascerà il capoluogo novarese per intraprendere una nuova e importante avventura lavorativa a Torino. A metà settembre, infatti, prenderà il comando del Tpc, il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico regionale dei carabinieri. Il maggiore è arrivato a Novara nel 2010, succedendo al capitano Emanuele Caminada. Il suo primo giorno al comando provinciale di baluardo Lamarmora risale al 10 aprile. Poco più di una settimana dopo, era il 19 aprile, veniva presentato agli organi di stampa novaresi. Da allora, giunto in città con il grado di capitano, è passato a maggiore qualche anno fa e si è occupato di molti dei principali ‘casi’ di cronaca avvenuti a Novara e nel Novarese. Una realtà, la nostra provincia, che Mele ha da subito amato e apprezzato con tutte le sue caratteristiche e le sue curiosità.Del resto, il maggiore, 46 anni, è nativo delle nostre zone ed è cresciuto in Valsesia. Nato a Verbania, ha vissuto a lungo tra Borgosesia e Varallo. In Valsesia ha svolto l’intero ciclo scolastico. Ha frequentato lo storico liceo scientifico Ferrari di Borgosesia. Ha sposato una varallese, Monica, con cui ha due figli, una femmina e un maschio. Il padre, quando il maggiore era ancora un ragazzo, è stato comandante della Stazione Carabinieri di Borgosesia. L’Arma, quindi, nel cuore da sempre per il nuovo comandante del Tpc di Torino. Il maggiore ha seguito alcune delle principali vicende di cronaca avvenute nel nostro territorio in questi ultimi sei anni. Come ha ricordato lui stesso qualche giorno fa, il primo grande fatto di cronaca che lo ha visto presente sul campo «è stata la vicenda di Simona Melchionda, con indagini che hanno coinvolto l’intero comando provinciale». Un’indagine avviata inizialmente come una scomparsa (la ragazza non rientra a casa il 6 giugno), ma che presto si rivelerà come un omicidio. Simona, infatti, viene ritrovata a inizio luglio di quell’anno, dopo un mese dalla sua scomparsa, uccisa, come verrà alla luce proprio grazie alle indagini dei Carabinieri di Novara e Oleggio, da un carabiniere, Luca Sainaghi, il giovane con cui aveva avuto una storia. Davvero tante le indagini cui il maggiore ha preso parte, coordinando i suoi uomini e ottenendo importanti risultati. «Vado a Torino – ci dice – ma Novara mi mancherà e sarà sempre con me. In questi sei anni ho costruito rapporti molto belli con la gente del posto, con tanti colleghi».Monica Curino

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