Truffa da un milione di euro a un disabile: gli avevano promesso di poter tornare a camminare

NOVARA, Tre condanne, ieri mattina in Tribunale a Milano, per una truffa ai danni di un giovane paraplegico, ingannato con la promessa di una cura che gli avrebbe permesso – stando agli imputati – di guarire.
Il giovane, trent’anni, milanese, era rimasto paralizzato agli arti inferiori dopo un grave incidente stradale. Un imprenditore novarese, assistito al processo dall’avvocato Marco Milan, l’aveva così avvicinato, proponendogli l’occasione della vita: poter tornare a camminare. “Con le cure che abbiamo nella nostra società e, soprattutto grazie ai risultati ottenuti nel campo della medicina militare, sapremo risolvere il tuo problema, operandoti in Svizzera”. Il giovane aveva accettato subito, sperando di poter tornare così a camminare. Era però una truffa e, nel raggiro, il giovane aveva anche dovuto consegnare all’uomo che l’aveva avvicinato un milione di euro.
Ieri l’imprenditore novarese, Alberto Bordino, di 51 anni, ora residente fuori provincia, è stato condannato a un anno e mezzo di reclusione. Nel luglio del 2015 la vittima era stata interamente risarcita e per questa ragione non si è costituita parte civile al processo. Con il novarese erano alla sbarra altri due uomini, soci della Kafka Service International di Collina d’Oro, comune del Canton Ticino. Per Tiziano Perfetti di Monza, 65 anni, un anno e 8 mesi, per Enrico Marzolla, di 54 anni, di Como, un anno e mezzo. I tre, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avevano fatto credere al giovane paraplegico che avrebbe potuto recuperare l’uso delle gambe grazie a un rivoluzionario intervento chirurgico, da portare avanti in una clinica elvetica, che sarebbe stata di proprietà di Perfetti. Perché si realizzasse l’intervento, sarebbe stato sufficiente che la vittima entrasse nella società come finanziatore. Serviva un milione di euro. Il trentenne c’era cascato e aveva consegnato quei soldi nel maggio del 2013. Poi la scoperta della truffa.
Monica Curino
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 16 marzo
NOVARA, Tre condanne, ieri mattina in Tribunale a Milano, per una truffa ai danni di un giovane paraplegico, ingannato con la promessa di una cura che gli avrebbe permesso – stando agli imputati – di guarire.
Il giovane, trent’anni, milanese, era rimasto paralizzato agli arti inferiori dopo un grave incidente stradale. Un imprenditore novarese, assistito al processo dall’avvocato Marco Milan, l’aveva così avvicinato, proponendogli l’occasione della vita: poter tornare a camminare. “Con le cure che abbiamo nella nostra società e, soprattutto grazie ai risultati ottenuti nel campo della medicina militare, sapremo risolvere il tuo problema, operandoti in Svizzera”. Il giovane aveva accettato subito, sperando di poter tornare così a camminare. Era però una truffa e, nel raggiro, il giovane aveva anche dovuto consegnare all’uomo che l’aveva avvicinato un milione di euro.
Ieri l’imprenditore novarese, Alberto Bordino, di 51 anni, ora residente fuori provincia, è stato condannato a un anno e mezzo di reclusione. Nel luglio del 2015 la vittima era stata interamente risarcita e per questa ragione non si è costituita parte civile al processo. Con il novarese erano alla sbarra altri due uomini, soci della Kafka Service International di Collina d’Oro, comune del Canton Ticino. Per Tiziano Perfetti di Monza, 65 anni, un anno e 8 mesi, per Enrico Marzolla, di 54 anni, di Como, un anno e mezzo. I tre, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avevano fatto credere al giovane paraplegico che avrebbe potuto recuperare l’uso delle gambe grazie a un rivoluzionario intervento chirurgico, da portare avanti in una clinica elvetica, che sarebbe stata di proprietà di Perfetti. Perché si realizzasse l’intervento, sarebbe stato sufficiente che la vittima entrasse nella società come finanziatore. Serviva un milione di euro. Il trentenne c’era cascato e aveva consegnato quei soldi nel maggio del 2013. Poi la scoperta della truffa.
Monica Curino
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