Truffa del "Caro Nipote", ancora un rinvio nel processo

Truffa del "Caro Nipote", ancora un rinvio nel processo
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NOVARA, Ancora un nulla di fatto, come sta avvenendo ormai da diverse udienze, martedì mattina in Tribunale a Novara, per il processo che riguarda tre componenti del gruppo della banda di rom, che tre anni fa era stata sgominata con l’operazione “Caro Nipote”. Un’inchiesta coordinata dalla Procura di Novara, con il sostituto procuratore Ciro Caramore, e portata avanti dai Carabinieri di Genova. Stando alle accuse il gruppo si sarebbe dedicato a truffe ai danni di anziani. I Carabinieri liguri ne avevano scoperte 253 tra Italia, Svizzera, Repubblica Ceca, Canada, Usa, Germania e Svezia. Base operativa, in Italia, era proprio Novara, in particolare tra il campo di Agognate e l’abitazione posta all’angolo tra corso Trieste e strada Due Ponti. Dopo le condanne in abbreviato, che lo scorso anno hanno interessato sei soggetti, ora al processo ordinario ci sono J.L., M.K. e J.K. Fondamentale, nel processo, sono le telefonate intercorse tra i telefonisti in Polonia e gli autori dei furti poi in Italia. Per questo negli scorsi mesi era stato affidato l’incarico a un perito per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche. E proprio questo è risultato di recente il problema maggiore. Nelle scorse udienze le intercettazioni non erano ancora state depositate e altrettanto è successo martedì. Ecco, quindi, un nuovo rinvio del processo al prossimo 20 dicembre. 

mo.c.

NOVARA, Ancora un nulla di fatto, come sta avvenendo ormai da diverse udienze, martedì mattina in Tribunale a Novara, per il processo che riguarda tre componenti del gruppo della banda di rom, che tre anni fa era stata sgominata con l’operazione “Caro Nipote”. Un’inchiesta coordinata dalla Procura di Novara, con il sostituto procuratore Ciro Caramore, e portata avanti dai Carabinieri di Genova. Stando alle accuse il gruppo si sarebbe dedicato a truffe ai danni di anziani. I Carabinieri liguri ne avevano scoperte 253 tra Italia, Svizzera, Repubblica Ceca, Canada, Usa, Germania e Svezia. Base operativa, in Italia, era proprio Novara, in particolare tra il campo di Agognate e l’abitazione posta all’angolo tra corso Trieste e strada Due Ponti. Dopo le condanne in abbreviato, che lo scorso anno hanno interessato sei soggetti, ora al processo ordinario ci sono J.L., M.K. e J.K. Fondamentale, nel processo, sono le telefonate intercorse tra i telefonisti in Polonia e gli autori dei furti poi in Italia. Per questo negli scorsi mesi era stato affidato l’incarico a un perito per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche. E proprio questo è risultato di recente il problema maggiore. Nelle scorse udienze le intercettazioni non erano ancora state depositate e altrettanto è successo martedì. Ecco, quindi, un nuovo rinvio del processo al prossimo 20 dicembre. 

mo.c.

 

 

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