Il caso

Truffa del catalogo sventata a Domodossola

Decisivo l'intervento di Federconsumatori

Truffa del catalogo sventata a Domodossola
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Truffa del catalogo: un tentativo è stato effettuato a Domodossola, ma per fortuna la malcapitata non si è fatta raggirare.

Truffa del catalogo tentata a Domodossola

E' una cittadina domese di 43 anni l'ultima vittima del tentativo di raggiro definito "truffa del catalogo", denunciato da Federconsumatori Verbania. "La dinamica è sempre la stessa - raccontano da Federconsumatori - società (generalmente una S.R.L.) che ha sede nelle zone di Milano-Bergamo-Brescia-Padova-Venezia che offre, con “venditori porta a porta”, la possibilità di acquistare un ventaglio di beni (es. arredo, poltrone, sedie, letti, materassi, abbigliamento) a prezzi teoricamente scontati, facendo sottoscrivere un contratto, ove però spesso non viene mostrato nessun catalogo o listino prezzi, impedendo quindi al consumatore di avere l’esatta percezione dell’entità del presunto sconto o dell'affare. La vicenda si è consumata l’ottobre scorso, quando la cittadina domese si è vincolata ad una spesa di 7.000 euro per 3 anni. Dopo le lamentele, la Società si era resa disponibile a ridurre il vincolo contrattuale ad una spesa di soli 3.000 euro con l’acquisto di una bicicletta elettrica, percependo nel mentre la somma di 200 euro come acconto. Fortunatamente il bene non è mai stato consegnato".

L'intervento di Federconsumatori

"La malcapitata si è subito rivolta alla Sede di Ferderconsumatori Verbania di Villa Olimpia a Pallanza - proseguono dall'associazione - ci siamo attivati, anche mediante l'ausilio del nostro Legale di riferimento Enzo Iapichino, trasmettendo a mezzo pec una diffida alla Società con richiesta immediata di recesso e restituzione della somma percepita. Fortunatamente tali contratti, seppur ben congeniati e spesso contrari alle norme di legge, trovano un limite nelle tutele normative previste dal Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005), infatti è sempre possibile esercitare il recesso anche dopo l’apposizione della firma sul contratto: in molti casi è possibile farlo addirittura entro i 14 giorni dalla consegna dei beni. La Società ha già risposto che accoglierà le richieste di recesso, e si è anche resa disponibile a restituire la somma di 200 euro. Non è pèrò esclusa la proposizione di una querela da parte della vittima. Fortunatamente fino ad oggi Federconsumatori Verbania è sempre riuscita a risolvere tutti i casi, e gli anticipi in denaro corrisposti dai consumatori al momento della firma sul contratto (assegni, contanti) sono sempre stati restituiti".

 

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