Truffe agli anziani con la strategia del “Caro nipote”: ancora un rinvio al processo

Truffe agli anziani con la strategia del “Caro nipote”: ancora un rinvio al processo
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NOVARA, Due anni e mezzo di rinvii per i motivi più diversi. In primis a causa della ‘lingua’ rom molto stretta, con dialetti di zone diverse, ma poi anche per altri problemi subentrati e legati al perito che dovrebbe occuparsi della trascrizione delle intercettazioni telefoniche. E' questo lo scoglio sul quale si è arenato da così tanto tempo il processo che, in Tribunale a Novara, coinvolge tre componenti del gruppo della banda di rom, che alcuni anni fa era stata sgominata con l’operazione “Caro Nipote”. Un’inchiesta coordinata dalla Procura di Novara e portata avanti dai Carabinieri di Genova. Stando alle accuse il gruppo si sarebbe dedicato a truffe ai danni di anziani in Italia e all’estero. Base operativa, in Italia, era Novara, tra il campo di Agognate e l’abitazione posta tra corso Trieste e strada Due Ponti. Fondamentale, nel processo, sono le telefonate intercorse tra i telefonisti in Polonia e gli autori dei furti poi in Italia. Questo è ormai diventato il problema principale. Il 3 marzo 2015 era stato affidato l’incarico al perito, che aveva poi lasciato per le gravi difficoltà di traduzione incontrate. Difficoltà poi incontrate anche dal nuovo tecnico, che – a sua volta – ha voluto farsi aiutare da un ausiliare. Udienze tutte caratterizzate da rinvii, come successo anche oggi pomeriggio, martedì 12 settembre.

mo.c.

NOVARA, Due anni e mezzo di rinvii per i motivi più diversi. In primis a causa della ‘lingua’ rom molto stretta, con dialetti di zone diverse, ma poi anche per altri problemi subentrati e legati al perito che dovrebbe occuparsi della trascrizione delle intercettazioni telefoniche. E' questo lo scoglio sul quale si è arenato da così tanto tempo il processo che, in Tribunale a Novara, coinvolge tre componenti del gruppo della banda di rom, che alcuni anni fa era stata sgominata con l’operazione “Caro Nipote”. Un’inchiesta coordinata dalla Procura di Novara e portata avanti dai Carabinieri di Genova. Stando alle accuse il gruppo si sarebbe dedicato a truffe ai danni di anziani in Italia e all’estero. Base operativa, in Italia, era Novara, tra il campo di Agognate e l’abitazione posta tra corso Trieste e strada Due Ponti. Fondamentale, nel processo, sono le telefonate intercorse tra i telefonisti in Polonia e gli autori dei furti poi in Italia. Questo è ormai diventato il problema principale. Il 3 marzo 2015 era stato affidato l’incarico al perito, che aveva poi lasciato per le gravi difficoltà di traduzione incontrate. Difficoltà poi incontrate anche dal nuovo tecnico, che – a sua volta – ha voluto farsi aiutare da un ausiliare. Udienze tutte caratterizzate da rinvii, come successo anche oggi pomeriggio, martedì 12 settembre.

mo.c.


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