Tutti in toga davanti al Tribunale: sciopero dei penalisti novaresi

Tutti in toga davanti al Tribunale: sciopero dei penalisti novaresi
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NOVARA, Penalisti in sciopero martedì 24 maggio a Novara. Una protesta, come spiegato dal presidente della Camera penale novarese, l’avvocato Fabrizio Cardinali, “che non è contro il Tribunale e neppure contro il personale di Palazzo di Giustizia. E’ una protesta per il Tribunale, affinché tutti assieme si ottenga quello che ci spetta per il perfetto funzionamento della macchina della giustizia novarese. Dobbiamo agire insieme, personale e magistrati”. La protesta è partita con una sorta di sit-in davanti a Palazzo Fossati, tutti in toga. A occhio, almeno una cinquantina di avvocati in strada. Successivamente il passaggio, in corteo, lungo i corridoi del Tribunale, passando per le cancellerie e, poi, dal presidente Filippo Lamanna, che ha ricevuto una delegazione della Camera penale. Lo sciopero, come già anticipato sulle nostre pagine, per protestare contro le croniche carenze di organico (manca almeno il 35% del personale amministrativo) e la situazione critica delle cancellerie. A breve andranno in pensione altre 4-5 persone e non saranno sostituite e la situazione, quindi, preoccupa. Sinora ha generato una serie di disservizi, denunciati a più riprese dagli avvocati. L’astensione locale, decisa inizialmente per due giorni, è stata limitata al solo giorno di oggi. “Il presidente Lamanna ha emanato un provvedimento – ha spiegato Cardinali – di riorganizzazione delle segreterie (ne avevamo dato un anticipo in un articolo nei giorni scorsi, ndr). Una decisione che cogliamo come segnale di voler intervenire dove è possibile. Da qui la scelta di ridurre di un giorno l’astensione”. Uno sciopero che ha coinciso con uno sciopero nazionale, che, avviato oggi, proseguirà sino a giovedì 26 maggio, contro le riforme in tema di prescrizione dei reati.mo.c.
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 26 maggio

NOVARA, Penalisti in sciopero martedì 24 maggio a Novara. Una protesta, come spiegato dal presidente della Camera penale novarese, l’avvocato Fabrizio Cardinali, “che non è contro il Tribunale e neppure contro il personale di Palazzo di Giustizia. E’ una protesta per il Tribunale, affinché tutti assieme si ottenga quello che ci spetta per il perfetto funzionamento della macchina della giustizia novarese. Dobbiamo agire insieme, personale e magistrati”. La protesta è partita con una sorta di sit-in davanti a Palazzo Fossati, tutti in toga. A occhio, almeno una cinquantina di avvocati in strada. Successivamente il passaggio, in corteo, lungo i corridoi del Tribunale, passando per le cancellerie e, poi, dal presidente Filippo Lamanna, che ha ricevuto una delegazione della Camera penale. Lo sciopero, come già anticipato sulle nostre pagine, per protestare contro le croniche carenze di organico (manca almeno il 35% del personale amministrativo) e la situazione critica delle cancellerie. A breve andranno in pensione altre 4-5 persone e non saranno sostituite e la situazione, quindi, preoccupa. Sinora ha generato una serie di disservizi, denunciati a più riprese dagli avvocati. L’astensione locale, decisa inizialmente per due giorni, è stata limitata al solo giorno di oggi. “Il presidente Lamanna ha emanato un provvedimento – ha spiegato Cardinali – di riorganizzazione delle segreterie (ne avevamo dato un anticipo in un articolo nei giorni scorsi, ndr). Una decisione che cogliamo come segnale di voler intervenire dove è possibile. Da qui la scelta di ridurre di un giorno l’astensione”. Uno sciopero che ha coinciso con uno sciopero nazionale, che, avviato oggi, proseguirà sino a giovedì 26 maggio, contro le riforme in tema di prescrizione dei reati.

mo.c.

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