Ultimo saluto a Giuseppe Moroni, imprenditore della pentola a pressione

PETTENASCO - Il mondo imprenditoriale, del privato sociale e della politica provinciale dànno l’addio, oggi alle 15,30 nella chiesa parrocchiale di Pettenasco, a Giuseppe Moroni, storico imprenditore del casalingo cusiano. Per anni alla guida dell’azienda di famiglia, la Lagostina; presidente nei primi anni ‘90 di Unione Industriale, primo presidente della Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola, socio fondatore del centro Aias di Gravellona Toce, la prima struttura al servizio delle famiglie con figli affetti da disabilità poi trasformatosi in associazione dei centri del Vco. Lascia la moglie, Franca; le figlie, Luisa e Anna; i fratelli, Vitaliano e Donato, che l’avevano coadiuvato nella guida dell’azienda. Il fratello Mauro, docente universitario, è morto qualche anno fa.
Moroni, 80 anni compiuti il 9 settembre 2016, è deceduto alle 9,30 di sabato 4, alla casa di riposo Massimo Lagostina, intitolata allo zio, che aveva affiancato da semplice impiegato per poi succedergli alla guida dell’azienda. Non s’era più ripreso da un incidente domestico, una banale caduta in casa il 9 agosto nella villa di famiglia a Crabbia (Pettenasco). Dopo il decesso, la salma è stata traslata a Crabbia per l’estremo saluto nella camera ardente allestita nella sua abitazione.
Moroni è stato uno dei protagonisti del casalingo “made in Cusio” che hanno reso celebre il distretto in Italia e nel mondo. Il suo nome è legato soprattutto alla pentola a pressione Lagostina, grazie anche ad un indovinato spot televisivo. Ha guidato l’Unione industriale nel periodo della fase costituente della provincia del Vco. Passato dall’Unione Industriale alla Camera di commercio, ha guidato la fase costitutiva dell’autogoverno economico del territorio, Tra i primi ad esprimere il proprio cordoglio Franco Tettamanti, ex-sindacalista Cgil. «Ha saputo gestire la fase degli esuberi, 600 con i primi contratti di solidarietà, un primato che oggi nessuno gli riconosce». «Aveva a cuore il territorio che, da presidente della Camera di commercio, si impegnò a promuovere in Italia e all’estero», commenta Tarcisio –Ruschetti, che gli successe alla guida dell’ente. «Un imprenditore capace di cogliere i segnali di cambiamento. Una grande perdita per tutti», esprime il dolore dell’associazione l’attuale presidente di Unione Industriale, Umberto Locatelli.
Mauro Rampinini
PETTENASCO - Il mondo imprenditoriale, del privato sociale e della politica provinciale dànno l’addio, oggi alle 15,30 nella chiesa parrocchiale di Pettenasco, a Giuseppe Moroni, storico imprenditore del casalingo cusiano. Per anni alla guida dell’azienda di famiglia, la Lagostina; presidente nei primi anni ‘90 di Unione Industriale, primo presidente della Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola, socio fondatore del centro Aias di Gravellona Toce, la prima struttura al servizio delle famiglie con figli affetti da disabilità poi trasformatosi in associazione dei centri del Vco. Lascia la moglie, Franca; le figlie, Luisa e Anna; i fratelli, Vitaliano e Donato, che l’avevano coadiuvato nella guida dell’azienda. Il fratello Mauro, docente universitario, è morto qualche anno fa.
Moroni, 80 anni compiuti il 9 settembre 2016, è deceduto alle 9,30 di sabato 4, alla casa di riposo Massimo Lagostina, intitolata allo zio, che aveva affiancato da semplice impiegato per poi succedergli alla guida dell’azienda. Non s’era più ripreso da un incidente domestico, una banale caduta in casa il 9 agosto nella villa di famiglia a Crabbia (Pettenasco). Dopo il decesso, la salma è stata traslata a Crabbia per l’estremo saluto nella camera ardente allestita nella sua abitazione.
Moroni è stato uno dei protagonisti del casalingo “made in Cusio” che hanno reso celebre il distretto in Italia e nel mondo. Il suo nome è legato soprattutto alla pentola a pressione Lagostina, grazie anche ad un indovinato spot televisivo. Ha guidato l’Unione industriale nel periodo della fase costituente della provincia del Vco. Passato dall’Unione Industriale alla Camera di commercio, ha guidato la fase costitutiva dell’autogoverno economico del territorio, Tra i primi ad esprimere il proprio cordoglio Franco Tettamanti, ex-sindacalista Cgil. «Ha saputo gestire la fase degli esuberi, 600 con i primi contratti di solidarietà, un primato che oggi nessuno gli riconosce». «Aveva a cuore il territorio che, da presidente della Camera di commercio, si impegnò a promuovere in Italia e all’estero», commenta Tarcisio –Ruschetti, che gli successe alla guida dell’ente. «Un imprenditore capace di cogliere i segnali di cambiamento. Una grande perdita per tutti», esprime il dolore dell’associazione l’attuale presidente di Unione Industriale, Umberto Locatelli.
Mauro Rampinini