Un aiuto a chi è in difficoltà: arriva a Romentino il “resto sospeso”

Un aiuto a chi è in difficoltà: arriva a Romentino il “resto sospeso”
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ROMENTINO -  Lasciare il resto per aiutare chi è in difficoltà. Fortemente voluta dal Comune l’iniziativa di solidarietà che ha incontrato la massiccia adesione dei commercianti e il supporto della Caritas parrocchiale. Riprendendo (e adattando ai tempi) un’antica tradizione napoletana, Romentino fa da battistrada con “Lascia anche tu… un resto sospeso!”. Sabato mattina in municipio la presentazione affidata all’assessore Cristina Garavaglia: accanto a lei chi ha collaborato per concretizzare il progetto ovvero i componenti della Commissione Politiche Sociali Gianangela Garavaglia, Claudio Magnaghi e Chiara Monfroglio, poi la presidente dell’Associazione Commercianti Cristina De Gasperi, Giovanna Occhetta, membro del consiglio di amministrazione del Cisa Ovest Ticino, e la rappresentante della Caritas parrocchiale Anna Airoldi. «In tempi di crisi – ha detto l’assessore – quello che proponiamo alla comunità è un gesto solidale: lasciare nei negozi del paese un resto che andrà a beneficio di tutti coloro che vivono momenti di difficoltà, Il denaro lasciato negli appositi contenitori verrà convertito in prodotti che saranno distribuiti in speciali occasioni presso il Centro d’Ascolto Caritas. Precisa la scelta di non consegnare denaro e altrettanto quella di appoggiarci a chi conosce bene la situazione del paese». Lo sportello parrocchiale è aperto tre volte la settimana: «Lo scorso anno – ha detto Anna Airoldi – si sono rivolte alla Caritas 90 famiglie a settimana che hanno ricevuto altrettante borse: metà italiane e metà straniere. Ben venga questa iniziativa: una occasione per estendere la rete di aiuto». Massiccia l’adesione dei commercianti che nei prossimi giorni riceveranno i contenitori per le donazioni. Una capillare campagna informativa e il passaparola aiuteranno a far conoscere l’iniziativa. «Un altro segnale – ha detto il sindaco Alessio Biondo – per far passare il nostro messaggio: la comunità è il posto in cui nessuno è lasciato indietro».

Eleonora Groppetti

ROMENTINO -  Lasciare il resto per aiutare chi è in difficoltà. Fortemente voluta dal Comune l’iniziativa di solidarietà che ha incontrato la massiccia adesione dei commercianti e il supporto della Caritas parrocchiale. Riprendendo (e adattando ai tempi) un’antica tradizione napoletana, Romentino fa da battistrada con “Lascia anche tu… un resto sospeso!”. Sabato mattina in municipio la presentazione affidata all’assessore Cristina Garavaglia: accanto a lei chi ha collaborato per concretizzare il progetto ovvero i componenti della Commissione Politiche Sociali Gianangela Garavaglia, Claudio Magnaghi e Chiara Monfroglio, poi la presidente dell’Associazione Commercianti Cristina De Gasperi, Giovanna Occhetta, membro del consiglio di amministrazione del Cisa Ovest Ticino, e la rappresentante della Caritas parrocchiale Anna Airoldi. «In tempi di crisi – ha detto l’assessore – quello che proponiamo alla comunità è un gesto solidale: lasciare nei negozi del paese un resto che andrà a beneficio di tutti coloro che vivono momenti di difficoltà, Il denaro lasciato negli appositi contenitori verrà convertito in prodotti che saranno distribuiti in speciali occasioni presso il Centro d’Ascolto Caritas. Precisa la scelta di non consegnare denaro e altrettanto quella di appoggiarci a chi conosce bene la situazione del paese». Lo sportello parrocchiale è aperto tre volte la settimana: «Lo scorso anno – ha detto Anna Airoldi – si sono rivolte alla Caritas 90 famiglie a settimana che hanno ricevuto altrettante borse: metà italiane e metà straniere. Ben venga questa iniziativa: una occasione per estendere la rete di aiuto». Massiccia l’adesione dei commercianti che nei prossimi giorni riceveranno i contenitori per le donazioni. Una capillare campagna informativa e il passaparola aiuteranno a far conoscere l’iniziativa. «Un altro segnale – ha detto il sindaco Alessio Biondo – per far passare il nostro messaggio: la comunità è il posto in cui nessuno è lasciato indietro».

Eleonora Groppetti

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