Un albero per ogni caduto in guerra
ROMENTINO – È nato il “Parco della Memoria”. Con il progetto “Un albero per ogni caduto” nell’area verde antistante il cimitero sono state messe a dimora 9 piante a ricordo dei “Ragazzi del ‘99” e dei romentinesi morti durante la Grande Guerra. Furono 51 in tutto i caduti durante il primo conflitto mondiale: per onorarne la memoria l’Amministrazione comunale ha voluto coinvolgere i giovani della classe 1999. Così domenica scorsa, anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia, è spettato a loro l’onore di piantare gli alberi (quercia, frassino, carpino e ciliegio), gettando un ponte tra le generazioni. Su ogni pianta la targa con il nome del caduto: Angelo Porzio, Giovanni Caccia, Giovanni Tognoni, Battista Porzio, Giacomo Bertolino, Angelo Saronno, Giuseppe Porzio, Giuseppe Garzolini e Ambrogio Porzio. «Iniziamo un percorso – ha detto il sindaco Alessio Biondo – che ci porterà nei prossimi quattro anni a commemorare i caduti e a raccontare le loro storie, quelle dei dispersi e delle persone chiamate alla prima vera guerra mondiale che qualcuno ha chiamato l’inutile strage. Ci sono stati più caduti rispetto alla seconda guerra, anche se il paese era più piccolo».
Eleonora Groppetti
ROMENTINO – È nato il “Parco della Memoria”. Con il progetto “Un albero per ogni caduto” nell’area verde antistante il cimitero sono state messe a dimora 9 piante a ricordo dei “Ragazzi del ‘99” e dei romentinesi morti durante la Grande Guerra. Furono 51 in tutto i caduti durante il primo conflitto mondiale: per onorarne la memoria l’Amministrazione comunale ha voluto coinvolgere i giovani della classe 1999. Così domenica scorsa, anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia, è spettato a loro l’onore di piantare gli alberi (quercia, frassino, carpino e ciliegio), gettando un ponte tra le generazioni. Su ogni pianta la targa con il nome del caduto: Angelo Porzio, Giovanni Caccia, Giovanni Tognoni, Battista Porzio, Giacomo Bertolino, Angelo Saronno, Giuseppe Porzio, Giuseppe Garzolini e Ambrogio Porzio. «Iniziamo un percorso – ha detto il sindaco Alessio Biondo – che ci porterà nei prossimi quattro anni a commemorare i caduti e a raccontare le loro storie, quelle dei dispersi e delle persone chiamate alla prima vera guerra mondiale che qualcuno ha chiamato l’inutile strage. Ci sono stati più caduti rispetto alla seconda guerra, anche se il paese era più piccolo».
Eleonora Groppetti