Un anno fa l'arresto del ricercatore novarese in Iran

Familiari e colleghi: "Non abbiamo perso la speranza"

Un anno fa l'arresto del ricercatore novarese in Iran
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Familiari e colleghi: "Non abbiamo perso la speranza"

Esattamente un anno fa Ahmadreza Djalali, ricercatore dell'università di Novara, veniva imprigionato in Iran, suo Paese natale. Lo ricordano i suoi familiari e i colleghi dalla pagina Facebook Research scientist threatened to death in Iran, con queste parole: “Oggi, 25 aprile, è l'anniversario della detenzione di Ahmad. Un lungo anno trascorso in una delle più crudeli prigioni senza un valido motivo e con la negazione di un processo equo. Non abbiamo perso la speranza, e continueremo a chiedere giustizia e a chiedere il rilascio di Ahmad. #Saveahmad”.

Il ricercatore era stato arrestato al suo rientro in Iran, in occasione di un congresso scientifico, con l'accusa di spionaggio. La mobilitazione per la sua liberazione continua: lo scorso 20 aprile il ministro dell'istruzione Valeria Fedeli ha svolto un'azione diplomatica durante la sua visita a Teheran in occasione dell'Iran-Italy Science Technology & Innovation Forum. Il 22 aprile, a Milano, l'appello per la sua liberazione si era levato dalla “Marcia per la Scienza”, a cui ha partecipato anche la senatrice novarese Elena Ferrara, componente della Commissione diritti umani, che sta seguendo la vicenda.

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