Luca Schito

"Un cartello non salva la vita" Parla il papà del 14enne morto nel lago

L'appello dell'uomo che ha perso il giovane Lorenzo.

"Un cartello non salva la vita" Parla il papà del 14enne morto nel lago
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"Un cartello non salva la vita" Parla il papà del 14enne morto nelle acque del lago in Punta Vevera.

Luca Schito, padre di Lorenzo

"Un cartello di divieto di fare il bagno non salva una vita, lì occorre una presenza fissa che impedisca di entrare in acqua. Si potrebbe pensare di mettere la figura di un bagnino che dia l’indicazione di non proseguire o una striscia da non oltrepassare".

E’ questa l’accorata richiesta di Luca Schito, padre di Lorenzo, il 14enne di Cerro Maggiore, in provincia di Milano, che domenica 2 ha perso la vita nelle acque di Punta Vevera probabilmente tradito da un mulinello. Un appello fatto, spiega l’uomo, «affinché altri genitori non debbano piangere altri figli e considerato che si sta andando verso la stagione calda in cui la zona del lago sarà molto frequentata. Chiedo questo, io non mi fermo».

I fatti

La tragedia si è consumata ancora una volta nello specchio d’acqua antistante l’area di Punta Vevera, accessibile da corso Europa, area non balneabile perché inquinata ma tristemente nota anche per le sue insidie, tra dislivelli, fondali scivolosi e pericolosi mulinelli che solo negli ultimi anni sono costati la vita ad altre tre persone prima di Lorenzo. Anche stavolta a nulla purtroppo sono serviti i soccorsi.

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