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Un caso di tubercolosi a Novara
NOVARA - Sono preoccupati i genitori degli alunni che frequentano la media Duca D’Aosta di Novara per la notizia della presenza a scuola di un caso di Tbc. «Quando abbiamo appreso la notizia - dicono alcuni di loro - siamo rimasti senza parole. Speravamo che fosse una malattia ormai lontana dalla nostra realtà e invece ora la preoccupazione del contagio è reale. Sappiamo che i compagni di classe del ragazzo che ha la tubercolosi sono stati subito avvisati e sottoposti alle dovute indagini per verificare o meno il contagio, però, a nostro parere, si dovrebbero considerare anche tutti gli altri alunni perchè, essendo una malattia che può essere trasmessa per contatto, è abbastanza verosimile che questo giovane, frequentando gli spazi comuni della scuola come per esempio i bagni e i corridoi, possa essere entrato in contatto anche con gli altri studenti. Alcune famiglie per meglio tutelarsi si sono già anche informate presso i propri pediatri per sapere come comportarsi in questi casi». Intanto nella giornata di martedì sono stati effettuati i primi controlli: «Da parte nostra - ha detto la dirigente dell’istituto - appena abbiamo saputo del caso ci siamo subito attivati per proteggere e tutelare la scuola, inviando alle famiglie degli alunni interessati le dovute informative sulle modalità di gestione con la stretta collaborazione dell’Asl che, devo dire, ha agito con grande tempestività e dando una immediata disponibilità anche a livello di dialogo con le famiglie, così da fornire informazioni certe e dare consigli utili». E conclude: «E per correttezza d’informazione devo anche aggiungere che, sia da parte delle insegnanti della classe coinvolta sia delle stesse famiglie, abbiamo avuto grande collaborazione senza dare adito ad inutili allarmismi o esternazioni fuori luogo che, in questi casi, non sono utili a nessuno». Ora si dovranno attendere i risultati dei primi test che saranno noti nella giornata di venerdì (domani, per chi legge, ndr) e da lì decidere come procedere.
Clarissa Brusati
Leggi di più sul Corriere di Novara di gioverdì 11 maggio 2017
NOVARA - Sono preoccupati i genitori degli alunni che frequentano la media Duca D’Aosta di Novara per la notizia della presenza a scuola di un caso di Tbc. «Quando abbiamo appreso la notizia - dicono alcuni di loro - siamo rimasti senza parole. Speravamo che fosse una malattia ormai lontana dalla nostra realtà e invece ora la preoccupazione del contagio è reale. Sappiamo che i compagni di classe del ragazzo che ha la tubercolosi sono stati subito avvisati e sottoposti alle dovute indagini per verificare o meno il contagio, però, a nostro parere, si dovrebbero considerare anche tutti gli altri alunni perchè, essendo una malattia che può essere trasmessa per contatto, è abbastanza verosimile che questo giovane, frequentando gli spazi comuni della scuola come per esempio i bagni e i corridoi, possa essere entrato in contatto anche con gli altri studenti. Alcune famiglie per meglio tutelarsi si sono già anche informate presso i propri pediatri per sapere come comportarsi in questi casi». Intanto nella giornata di martedì sono stati effettuati i primi controlli: «Da parte nostra - ha detto la dirigente dell’istituto - appena abbiamo saputo del caso ci siamo subito attivati per proteggere e tutelare la scuola, inviando alle famiglie degli alunni interessati le dovute informative sulle modalità di gestione con la stretta collaborazione dell’Asl che, devo dire, ha agito con grande tempestività e dando una immediata disponibilità anche a livello di dialogo con le famiglie, così da fornire informazioni certe e dare consigli utili». E conclude: «E per correttezza d’informazione devo anche aggiungere che, sia da parte delle insegnanti della classe coinvolta sia delle stesse famiglie, abbiamo avuto grande collaborazione senza dare adito ad inutili allarmismi o esternazioni fuori luogo che, in questi casi, non sono utili a nessuno». Ora si dovranno attendere i risultati dei primi test che saranno noti nella giornata di venerdì (domani, per chi legge, ndr) e da lì decidere come procedere.
Clarissa Brusati
Leggi di più sul Corriere di Novara di gioverdì 11 maggio 2017