«Un gesto di solidarietà per Raffaella»

«Un gesto di solidarietà per Raffaella»
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NOVARA - Un gesto di solidarietà per cambiare il destino di persone meno fortunate: si stanno mobilitando in molti per il caso di Raffaella, una bambina etiope di 9 anni affetta da una malattia degenerativa alla cornea che, se non trattata, può portare alla cecità, per guarire dalla quale è necessario un costoso intervento. La piccola, residente ad Addis Abeba, ha soggiornato nel nostro Paese dal 10 al 17 ottobre scorso insieme ad alcuni suoi compagni di classe, accolti presso le famiglie degli alunni della classe 5ª A della scuola primaria Papa Giovanni XXIII di Novara con cui erano gemellati per il concorso “Together in Expo 2015” ed è proprio in occasione di questa visita che ci si è accorti della malattia della bambina, come ha spiegato Elena Colombo, insegnante della scuola Papa Giovanni XXIII: «Durante la sua permanenza in Italia abbiamo notato che la bambina aveva un problema agli occhi, perciò le abbiamo fatto fare delle visite, dopo le quali è emerso che Raffaella è affetta da una malattia chiamata cheratocono, da cui si può guarire con il cross linking, un intervento a cui la bambina necessita di essere sottoposta in centri privati specializzati e che richiede dei costi, sia in Italia che in Etiopia, dal momento che in Italia la bambina, cittadina etiope, non è coperta dal servizio sanitario italiano e in Etiopia non esiste un sistema sanitario nazionale. Il costo dell’intervento è di 4.000 euro più altre spese aggiuntive, dal momento che, se Raffaella sarà operata in Italia, dovrà essere accompagnata. La bambina, oltre ad avere questa malattia, vive una situazione di disagio economico e sociale, dunque ha bisogno di essere aiutata».

La storia di Raffaella ha commosso gli insegnanti e i genitori degli alunni della scuola Papa Giovanni XXIII, che hanno così lanciato un appello in favore della bambina, un’iniziativa resa possibile grazie all’appoggio della Fondazione San Gaudenzio Onlus e della scuola stessa, con la speranza che questa vicenda abbia un lieto fine: «Grazie alla famiglia che aveva ospitato Raffaella – ha proseguito Elena Colombo –  è partita una gara di solidarietà, anche da parte della nostra scuola, il dirigente scolastico infatti ha dato la possibilità di diffondere la notizia a scuola tramite volantini da mettere nel diario di ogni bambino, in modo che tutte le famiglie ne siano a conoscenza. Ci auguriamo che la bimba guarisca e possa avere una vita normale, il nostro è un piccolo gesto che non cambierà il mondo, ma rappresenta comunque qualcosa di grande».

Per maggiori informazioni è possibile visitare la pagina Facebook “Guardiamo il Natale con gli occhi di Raffaella”, mentre le donazioni si potranno devolvere a Fondazione San Gaudenzio Onlus IBAN IT 65 H 02008 10100 000104038583.

Benedetta Rosina  

NOVARA - Un gesto di solidarietà per cambiare il destino di persone meno fortunate: si stanno mobilitando in molti per il caso di Raffaella, una bambina etiope di 9 anni affetta da una malattia degenerativa alla cornea che, se non trattata, può portare alla cecità, per guarire dalla quale è necessario un costoso intervento. La piccola, residente ad Addis Abeba, ha soggiornato nel nostro Paese dal 10 al 17 ottobre scorso insieme ad alcuni suoi compagni di classe, accolti presso le famiglie degli alunni della classe 5ª A della scuola primaria Papa Giovanni XXIII di Novara con cui erano gemellati per il concorso “Together in Expo 2015” ed è proprio in occasione di questa visita che ci si è accorti della malattia della bambina, come ha spiegato Elena Colombo, insegnante della scuola Papa Giovanni XXIII: «Durante la sua permanenza in Italia abbiamo notato che la bambina aveva un problema agli occhi, perciò le abbiamo fatto fare delle visite, dopo le quali è emerso che Raffaella è affetta da una malattia chiamata cheratocono, da cui si può guarire con il cross linking, un intervento a cui la bambina necessita di essere sottoposta in centri privati specializzati e che richiede dei costi, sia in Italia che in Etiopia, dal momento che in Italia la bambina, cittadina etiope, non è coperta dal servizio sanitario italiano e in Etiopia non esiste un sistema sanitario nazionale. Il costo dell’intervento è di 4.000 euro più altre spese aggiuntive, dal momento che, se Raffaella sarà operata in Italia, dovrà essere accompagnata. La bambina, oltre ad avere questa malattia, vive una situazione di disagio economico e sociale, dunque ha bisogno di essere aiutata».

La storia di Raffaella ha commosso gli insegnanti e i genitori degli alunni della scuola Papa Giovanni XXIII, che hanno così lanciato un appello in favore della bambina, un’iniziativa resa possibile grazie all’appoggio della Fondazione San Gaudenzio Onlus e della scuola stessa, con la speranza che questa vicenda abbia un lieto fine: «Grazie alla famiglia che aveva ospitato Raffaella – ha proseguito Elena Colombo –  è partita una gara di solidarietà, anche da parte della nostra scuola, il dirigente scolastico infatti ha dato la possibilità di diffondere la notizia a scuola tramite volantini da mettere nel diario di ogni bambino, in modo che tutte le famiglie ne siano a conoscenza. Ci auguriamo che la bimba guarisca e possa avere una vita normale, il nostro è un piccolo gesto che non cambierà il mondo, ma rappresenta comunque qualcosa di grande».

Per maggiori informazioni è possibile visitare la pagina Facebook “Guardiamo il Natale con gli occhi di Raffaella”, mentre le donazioni si potranno devolvere a Fondazione San Gaudenzio Onlus IBAN IT 65 H 02008 10100 000104038583.

Benedetta Rosina  

 

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