Tribunale

Usura ed estorsione nell'Aronese: confermate le condanne

Solo una delle pene è stata ridotta in Appello

Usura ed estorsione nell'Aronese: confermate le condanne
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Usura ed estorsione: per la vicenda legata all'operazione Borgo pulito la Corte d'Appello conferma le condanne.

Usura ed estorsione: confermate le condanne

L’esistenza del giro di usura ed estorsione che negli anni scorsi era salito alla ribalta delle cronache del Novarese, è stata ribadita dai giudici di Torino. Il processo di Appello inerente l’operazione "Borgo Pulito" ha infatti confermato le 5 condanne (una sola di queste è stata ridotta) comminate nel 2015, in primo grado, dal tribunale di Novara.

I dettagli delle condanne

Quattro anni e mezzo per Sergio Panariello, 2 anni e 6 mesi per Giovanni Tocco, 1 anno e 10 mesi per Giuseppe Accardo, 1 anno e mezzo per Pietro Raso, con la sospensione condizionale, 6 anni e mezzo per Francesco Maiuolo (per lui in 1° grado la pena era più alta: 10 anni e 1 mese).

La vicenda

La vicenda, si ricorderà, era esplosa nell’Aronese e dintorni undici anni fa, quando era emerso un giro usuraio appunto, per cifre assai rilevanti, in cui era spuntato anche il nome dei Valle (un clan della ‘ndrangheta, originario di Reggio Calabria, insediatosi nel Nord nei primi anni ‘80). I fatti al centro del procedimento, giunto recentemente a Torino, risalgono a fine 2009. A innescare le indagini dei carabinieri (e l’indagine poi ribattezzata dalla procura «Borgo Pulito») era stata la denuncia sporta a dicembre da un notaio di Borgomanero, vittima di un rogo di natura a quanto pare dolosa, divampato in una sua proprietà di Cureggio. Anche grazie alle intercettazioni telefoniche, i militari avevano così scoperto una serie di estorsioni messe in atto ai danni di imprenditori della zona di Arona e dintorni. Un giro che, secondo gli inquirenti, avrebbe complessivamente movimentato circa 7 milioni di euro. Non poca cosa per la zona del lago Maggiore. I due gradi di giudizio, come anticipato, hanno al momento confermato questa vicenda. Prescritto invece il reato di favoreggiamento contestato all’avvocato Giuseppe Ruffier.

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