Vasto incendio, brucia la Val Grande

Vasto incendio, brucia la Val Grande
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SANTA MARIA MAGGIORE - Un rifugio distrutto e dieci ettari di boschi e pascoli in fumo. Brucia la Val Grande. Un vasto incendio ha distrutto ieri, domenica, il rifugio dell’Alpe Vald (nella foto) e si sta divorando ancora ettari di montagna nel cuore dell’area wilderness. Le fiamme hanno mandato in fumo il bivacco del Parco Nazionale della Val Grande, situato precisamente all’Alpe Vald di Sopra, a 1.384 metri di quota. Il rogo si è sprigionato probabilmente già in mattinata. L’allarme è scattato intorno a mezzogiorno, quando è stata notata una densa colonna di fumo alzarsi in cielo. Immediato l’intervento degli agenti della Corpo Forestale CTA della Val Grande e degli uomini dell’Aib della Valle Vigezzo, trasportati in quota con l’elicottero della ditta Eliossola. Lo scenario che si è presentato davanti ai loro occhi è stato devastante: non solo il rifugio ma anche i pascoli e i boschi della zona stavano bruciando. L’incendio si era già mangiato circa dieci ettari di superficie con le fiamme che hanno avuto gioco facile con il terreno secco di questa stagione. Le operazioni di spegnimento dei roghi sono proseguite fino alle 16.30 anche con l’impiego di un Canadair poi, all’imbrunire, sono state sospese. I roghi non sono stati domati e la montagna continua a bruciare. Sono già state posate in loco alcune vasche di pescaggio dell’acqua per la ripresa delle operazioni, prevista per stamane alle 7.30. Sono ingentissimi i danni al bivacco, andato – come si diceva – completamente distrutto. Il tetto in piode è crollato sotto l’effetto delle fiamme. L’alta colonna di fumo è stata notata ieri pomeriggio anche da Craveggia, in Valle Vigezzo. L’alpeggio di Vald di Sopra, situato nella parte nord del Parco Nazionale della Val Grande, dista circa tre ore di cammino a piedi dalla Valle del Basso, sopra Malesco. Il bivacco di Vald, meta frequentata dagli escursionisti che entrano nella selvaggia Val Grande, è stato per alcuni anni la dimora di Gianfranco Bonaldo. “Il Gianfry” com’era conosciuto da tutti l’eremita della Val Grande, l’uomo che girava sempre a piedi nudi, estate e inverno, è morto proprio a Vald, il 16 giugno del 2015: aveva 59 anni.

Marco De Ambrosis

SANTA MARIA MAGGIORE - Un rifugio distrutto e dieci ettari di boschi e pascoli in fumo. Brucia la Val Grande. Un vasto incendio ha distrutto ieri, domenica, il rifugio dell’Alpe Vald (nella foto) e si sta divorando ancora ettari di montagna nel cuore dell’area wilderness. Le fiamme hanno mandato in fumo il bivacco del Parco Nazionale della Val Grande, situato precisamente all’Alpe Vald di Sopra, a 1.384 metri di quota. Il rogo si è sprigionato probabilmente già in mattinata. L’allarme è scattato intorno a mezzogiorno, quando è stata notata una densa colonna di fumo alzarsi in cielo. Immediato l’intervento degli agenti della Corpo Forestale CTA della Val Grande e degli uomini dell’Aib della Valle Vigezzo, trasportati in quota con l’elicottero della ditta Eliossola. Lo scenario che si è presentato davanti ai loro occhi è stato devastante: non solo il rifugio ma anche i pascoli e i boschi della zona stavano bruciando. L’incendio si era già mangiato circa dieci ettari di superficie con le fiamme che hanno avuto gioco facile con il terreno secco di questa stagione. Le operazioni di spegnimento dei roghi sono proseguite fino alle 16.30 anche con l’impiego di un Canadair poi, all’imbrunire, sono state sospese. I roghi non sono stati domati e la montagna continua a bruciare. Sono già state posate in loco alcune vasche di pescaggio dell’acqua per la ripresa delle operazioni, prevista per stamane alle 7.30. Sono ingentissimi i danni al bivacco, andato – come si diceva – completamente distrutto. Il tetto in piode è crollato sotto l’effetto delle fiamme. L’alta colonna di fumo è stata notata ieri pomeriggio anche da Craveggia, in Valle Vigezzo. L’alpeggio di Vald di Sopra, situato nella parte nord del Parco Nazionale della Val Grande, dista circa tre ore di cammino a piedi dalla Valle del Basso, sopra Malesco. Il bivacco di Vald, meta frequentata dagli escursionisti che entrano nella selvaggia Val Grande, è stato per alcuni anni la dimora di Gianfranco Bonaldo. “Il Gianfry” com’era conosciuto da tutti l’eremita della Val Grande, l’uomo che girava sempre a piedi nudi, estate e inverno, è morto proprio a Vald, il 16 giugno del 2015: aveva 59 anni.

Marco De Ambrosis

 

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