Vicenda Fineco: in preliminare una decina di persone

Vicenda Fineco: in preliminare una decina di persone
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NOVARA, Udienza preliminare, venerdì in Tribunale a Novara, per i dodici indagati coinvolti nell’“inchiesta Fineco”, un’indagine che quattro anni fa aveva visto come principali protagonisti della vicenda due ex promotori finanziari della filiale di Novara, Giuseppe Torrini di 65 anni e Stefano Pescarolo, di 61.

Quattro risparmiatori rimasti vittima dei promotori finanziari cui avevano affidato i propri soldi nell’occasione hanno chiesto che la banca venga citata come ‘responsabile civile’. L’obiettivo è cercare di capire se sia disponibile a risarcire almeno i danni patrimoniali patiti. Per quanto riguarda la vicenda, sono una quarantina i capi d’imputazione che vengono contestati. Si va dall’appropriazione indebita alla truffa, dal furto al riciclaggio. Tante anche le vittime, una quarantina – solo quattro di queste si sono costituite parte civile - e un ammanco, un vero e proprio ‘buco’, da circa 3milioni di euro, fatti sparire a ignari correntisti che, dal canto loro, pensavano di aver affidato i propri risparmi a professionisti. Altre sono già state risarcite dall’istituto di credito. Le parti civili sono assistite dall’avvocato Michele Franzosi. Chiedono il risarcimento di quanto perso. A occuparsi dell’inchiesta, il pm Giovanni Caspani. A essere coinvolte con i due ex promotori – questo una volta concluse le indagini – sono state una decina di persone tra conoscenti, amici, famigliari ed ex colleghi dei promotori. Per tutti la Procura chiede il processo. Alla prossima udienza, fissata al 6 ottobre, due potrebbero patteggiare, mentre altri tre hanno intenzione, con i propri avvocati, di chiedere il rito abbreviato. Nel collegio difensivo, gli avvocati Renzo Inghilleri, Francesco Ancora e Filippo Novelli.

Mo.c.

 

NOVARA, Udienza preliminare, venerdì in Tribunale a Novara, per i dodici indagati coinvolti nell’“inchiesta Fineco”, un’indagine che quattro anni fa aveva visto come principali protagonisti della vicenda due ex promotori finanziari della filiale di Novara, Giuseppe Torrini di 65 anni e Stefano Pescarolo, di 61.

Quattro risparmiatori rimasti vittima dei promotori finanziari cui avevano affidato i propri soldi nell’occasione hanno chiesto che la banca venga citata come ‘responsabile civile’. L’obiettivo è cercare di capire se sia disponibile a risarcire almeno i danni patrimoniali patiti. Per quanto riguarda la vicenda, sono una quarantina i capi d’imputazione che vengono contestati. Si va dall’appropriazione indebita alla truffa, dal furto al riciclaggio. Tante anche le vittime, una quarantina – solo quattro di queste si sono costituite parte civile - e un ammanco, un vero e proprio ‘buco’, da circa 3milioni di euro, fatti sparire a ignari correntisti che, dal canto loro, pensavano di aver affidato i propri risparmi a professionisti. Altre sono già state risarcite dall’istituto di credito. Le parti civili sono assistite dall’avvocato Michele Franzosi. Chiedono il risarcimento di quanto perso. A occuparsi dell’inchiesta, il pm Giovanni Caspani. A essere coinvolte con i due ex promotori – questo una volta concluse le indagini – sono state una decina di persone tra conoscenti, amici, famigliari ed ex colleghi dei promotori. Per tutti la Procura chiede il processo. Alla prossima udienza, fissata al 6 ottobre, due potrebbero patteggiare, mentre altri tre hanno intenzione, con i propri avvocati, di chiedere il rito abbreviato. Nel collegio difensivo, gli avvocati Renzo Inghilleri, Francesco Ancora e Filippo Novelli.

Mo.c.

 

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