Vigevano: tragedia al rave party sul fiume
Un 20enne è annegato nel Ticino sabato 24 giugno
Un 20enne è annegato nel Ticino sabato 24 giugno
Christian Belotti, è questo il nome del ragazzo che è morto annegato nelle acque del Ticino mentre stava partecipando a un rave party in zona Sforzesca, a Vigevano. Il ragazzo era originario della provincia di Bergamo, e era alla festa non autorizzata in compagnia della sua ragazza. Sarebbe stato proprio sotto i suoi occhi che, nel tardo pomeriggio di sabato 24, il giovane si è tuffato in acqua, forse per rinfrescarsi, ma non ha saputo far fronte alle correnti del fiume, che hanno avuto la meglio su di lui, trascinandolo.
Intanto, mentre la dinamica dei fatti che hanno portato alla morte del giovane è al vaglio degli inquirenti, in tutta Italia si rincorrono le voci di condanna e di richiesta di controllo sui rave party: «Si susseguono sulla stampa le notizie di rave non autorizzati - scrive Giovanni D'Agata, presidente dello sportello dei diritti, dal suo ufficio di Lecce - bloccati dalle varie forze di polizia su tutto il territorio nazionale e tutti uniti da un minimo comune denominatore: sono raduni quasi sempre sprovvisti di qualsiasi autorizzazione da parte delle autorità competenti che arrivano ad ospitare migliaia di giovani in luoghi lontani dai centri abitati, tipo boschi e campagne, ricettacolo di droghe e di musica elettronica a frequenze altissime, ma soprattutto sono quasi tutti auto-organizzati attraverso un passaparola che utilizza il web quale principale strumento di comunicazione e d’incontro virtuale. Non più, quindi, solamente attraverso i tradizionali canali di comunicazione, quali il cosiddetto “pierraggio”, ossia attraverso alcuni soggetti che si sobbarcavano l’onere di contattare quanta più gente possibile anche attraverso locandine sparse nei comuni contigui al luogo ov’era previsto l’evento. Oggi, invece, l’utilizzo della rete consente di contattare in maniera rapida ed in forma pressoché anonima migliaia di persone da ogni luogo ed anche dall’estero e per tali ragioni, questi eventi diventano sempre più grandi e sempre più incontrollabili. Tali nuove possibilità, sono purtroppo, troppo spesso, causa di conseguenze sulla salute di chi li frequenta, tant’è che non sono rari i casi di gravi lesioni o morti di giovanissimi, conseguenti alla frequentazioni di questi luoghi, per l’utilizzo di sostanze stupefacenti che riescono a scorrere a fiumi proprio perché non sono sottoposti ad alcun controllo. Proprio ieri sera è finito in tragedia un rave party che ha visto un migliaio di giovani radunarsi in riva al Ticino a Vigevano, in zona Ronchi, nei pressi della frazione Sforzesca. Di fronte alla disgrazia i partecipanti al rave, che avevano iniziato ad affluire fin dalle 3 della notte scorsa, hanno deciso di interrompere il rave e hanno iniziato il deflusso. Per tali ragioni, affinché non si verifichino più fatti gravi come quelli già accaduti anche ieri e trovandoci in un periodo clou in relazione ai rave che d’estate si moltiplicano in ogni regione del territorio nazionale, chiede l’intervento delle autorità, a partire dalla polizia postale che con il suo prezioso lavoro può essere in grado in fase preventiva di verificare la sussistenza di requisiti minimi di liceità relativi a questi party individuandone gli autori ed in fase successiva può inviare segnalazioni alle autorità locali affinché provvedano a fermare quelli già in corso se non provvisti delle regolari autorizzazioni».