Vita (e misfatti) da (finto) “007”

Vita (e misfatti) da (finto) “007”
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007 (finto) isolato, o con effettivamente qualche “aggancio” anche solo per dare una parvenza di credibilità alla scenografia? Emergono particolari stupefacenti non tanto dall’interrogatorio di garanzia di Corrado Limido - 52enne nato a Gallarate ma residente a Bellinzago, arrestato dai Carabinieri del Reparto operativo che hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm Ciro Caramore e firmata dal gip Angela Fasano - quanto dagli elementi già acquisiti intorno alla figura del “agente segreto”, accusato di millantato credito ed estorsione nell’arco di diversi anni. Una vicenda davvero incredibile (vedi “Corriere” di sabato 9 luglio), che addirittura potrebbe dilatarsi a macchia d’olio visto che al vaglio degli inquirenti ci sono ora posizioni e comportamenti di diversi soggetti - tra l’altro inquilini di Palazzi importanti - ad oggi non indagati ma che di certo non dormono sonni tranquilli. Chi è Limido? Un ex collaboratore di società legate ai servizi aeroportuali degli scali milanesi, poi dipendente Sea impegnato nel sindacato che - stando alle accuse, ovviamente tutte da provare - da almeno una quindicina di anni si sarebbe presentato a diversi imprenditori appunto come “agente segreto” spendendo nome pesanti e millantando vere o presunte conoscenze altolocate. Ma non solo: sempre come “007” o come amico dei capi e gregari di (ex) Sisde o Guardia di finanza, avrebbe paventato inchieste, controlli, verifiche e “grane “ varie risolvibili, a suo dire, solo grazie al proprio (retribuito) interessamento. In altre parole: stando al pm, avrebbe soggiogato, terrorizzato le vittime designate inducendole a pagare cifre considerevoli per stare al riparo da più o meno reali pericoli amministrativi o giudiziari. Ecco allora le storie-fotocopia di diverse vittime. Ecco i loro racconti. Ed ecco chi oggi, a margine, trema.

Paolo Viviani

leggi il servizio sul Corriere di Novara in edicola

007 (finto) isolato, o con effettivamente qualche “aggancio” anche solo per dare una parvenza di credibilità alla scenografia? Emergono particolari stupefacenti non tanto dall’interrogatorio di garanzia di Corrado Limido - 52enne nato a Gallarate ma residente a Bellinzago, arrestato dai Carabinieri del Reparto operativo che hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm Ciro Caramore e firmata dal gip Angela Fasano - quanto dagli elementi già acquisiti intorno alla figura del “agente segreto”, accusato di millantato credito ed estorsione nell’arco di diversi anni. Una vicenda davvero incredibile (vedi “Corriere” di sabato 9 luglio), che addirittura potrebbe dilatarsi a macchia d’olio visto che al vaglio degli inquirenti ci sono ora posizioni e comportamenti di diversi soggetti - tra l’altro inquilini di Palazzi importanti - ad oggi non indagati ma che di certo non dormono sonni tranquilli. Chi è Limido? Un ex collaboratore di società legate ai servizi aeroportuali degli scali milanesi, poi dipendente Sea impegnato nel sindacato che - stando alle accuse, ovviamente tutte da provare - da almeno una quindicina di anni si sarebbe presentato a diversi imprenditori appunto come “agente segreto” spendendo nome pesanti e millantando vere o presunte conoscenze altolocate. Ma non solo: sempre come “007” o come amico dei capi e gregari di (ex) Sisde o Guardia di finanza, avrebbe paventato inchieste, controlli, verifiche e “grane “ varie risolvibili, a suo dire, solo grazie al proprio (retribuito) interessamento. In altre parole: stando al pm, avrebbe soggiogato, terrorizzato le vittime designate inducendole a pagare cifre considerevoli per stare al riparo da più o meno reali pericoli amministrativi o giudiziari. Ecco allora le storie-fotocopia di diverse vittime. Ecco i loro racconti. Ed ecco chi oggi, a margine, trema.

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