Vittime del contrabbando: il ricordo in cima al Rosa
In circa cinquant’anni è divenuta una vera tradizione partecipata che si rinnova di anno in anno.
Vittime del contrabbando, un'iniziativa a Macugnaga ricorda gli "spalloni" che attraversavano il confine con sale, riso e sigarette.
Commemorati contrabbandieri e finanzieri sul Rosa
E’ di fatto divenuta una ricorrenza storica, quella che avviene il 17 agosto sul Monte Rosa sul confine svizzero, dedicata al ricordo delle vittime del contrabbando. Nata dall’iniziativa di pochi amici e parenti per portare un fiore ai loro cari periti in montagna nel contrabbando, in circa cinquant’anni è divenuta una vera tradizione partecipata che si rinnova di anno in anno. Nel periodo delle due guerre mondiali e fino agli anni sessanta il contrabbando e più precisamente il lavoro degli “spalloni” che trasportavano le cosiddette “bricolle” con sale, riso e sigarette, di qui e al di là del confine fu molto attivo. Per tanta povera gente, salire e scendere su tratti innevati e ghiacciati era una faticosa e pericolosa fonte di sopravvivenza.
A Macugnaga c'è il Museo del Contrabbando
A Macugnaga da una decina di anni è stato allestito il primo Museo del Contrabbando per ricordare quel lungo periodo storico.
Per questo da quasi cinquant’anni a Macugnaga il 17 di agosto si sale ai 2839 mt di quota, verso il passo del Moro, fino al passo Mondelli, sulla cresta di confine fra la valle Anzasca e quella svizzera di Saas. Con una Messa si ricordano i morti della bricolla. Una cappelletta e un piccolo altare di pietra sulla cresta di confine con la valle di Saas Fee contiene dodici fotografie. Ma insieme a loro si prega anche per i finanzieri e per i doganieri svizzeri, morti nell’adempimento del loro dovere.
Eraldo Guglielmetti