Il caso

Volontari Croce rossa aggrediti dai parenti della donna che sta male

«Forse non meritiamo un “grazie”, ma sicuramente non meritiamo di essere aggrediti, maltrattati e accusati di colpe non nostre».

Volontari Croce rossa aggrediti dai parenti della donna che sta male
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Volontari Croce rossa aggrediti dai parenti della donna che sta male. «Che queste inciviltà non si ripetano più».

Volontari Croce rossa aggrediti dai parenti

Un equipaggio di soccorritori della Croce rossa di Mappano è stato aggredito durante un intervento nella mattinata di domenica. Lo riferisce il comitato locale dell’organizzazione. «Esprimiamo grande vicinanza a Filippo e Federica, due nostri volontari, che questa mattina sono stati ingiustamente e brutalmente aggrediti dai parenti di un’anziana signora che si stavano accingendo a soccorrere – fanno sapere – L’aggressione inutile e ingiustificata ha per molti minuti ostacolato i soccorsi ritardando l’accesso all’abitazione e alla paziente che è poi stata prontamente soccorsa».

Le circostanze

«Le motivazioni sono ovviamente futili e incomprensibili: “Arrivate da troppo lontano, e non c’è neppure un medico”, come se scegliessimo noi i servizi su cui intervenire – proseguono – Filippo e Federica sono due volontari che come tanti altri, giorno e notte, donano il loro tempo, i loro weekend e giorni di riposo per soccorrere il prossimo. Forse non meritiamo un “grazie”, ma sicuramente non meritiamo di essere aggrediti, maltrattati e accusati di colpe non nostre».

Al fianco dei colleghi

«Il nostro unico errore, forse, è continuare a voler aiutare un sistema sanitario che, da ormai troppo tempo, non sta più in piedi da solo e si poggia con troppo peso sul Volontariato – aggiungono – L’agitazione prima e il dolore poi, per un parente che sta male e che magari non ce la fa, non può giustificare un atto vile quanto inqualificabile che solo per fortuna non ha portato a conseguenze più gravi. Per questo motivo il Comitato si costituirà al fianco dei colleghi, in qualunque sede, perché queste inciviltà non si ripetano più».

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