Altra emozione, arriva un nuovo Caravaggio
Novara è pronta a vivere un’altra emozione. Forte. In partenza un Caravaggio, ne arriva un altro. Mercoledì ultimo giorno per ammirare il “San Francesco in meditazione”.?Va a Madrid, alla Fondazione Thyssen-Bornemisza. Per la prima volta ha lasciato Cremona dopo il restauro eseguito da Mariarita Signorini e ad aprile è arrivato a Novara. Poi, come ci aveva assicurato il sindaco della città lombarda, Gianluca Galimberti, il dipinto tornerà a casa. Così da oggi la grande mostra allestita nel Complesso Monumentale del Broletto, “Da Lotto a Caravaggio. La collezione e le ricerche di Roberto Longhi”, avrà un nuovo ospite: il “San Giovanni Battista nel deserto” in arrivo direttamente da Tokyo. Un prestito dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Corsini di Roma: il quadro rientra in Italia dopo la tappa giapponese e va a colmare il vuoto lasciato dal “San Francesco”. «Di questo dipinto – spiegano dall’ufficio stampa della mostra - sembrerebbero mancare riferimenti diretti nelle fonti e nella documentazione archivistica relativa a Caravaggio: compare per la prima volta identificabile con sicurezza soltanto nell’inventario della collezione Corsini del 1784. Grazie proprio agli studi e al giudizio di Roberto Longhi e superando alcune opinioni inizialmente contrastanti è oggi considerato un prezioso autografo». Si arricchisce così la mostra promossa da Comune di Novara, Regione Piemonte e Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi di Firenze con il sostegno di Compagnia di San Paolo e il patrocinio di Provincia di Novara, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca: organizzata dalla società Civita Mostre, è curata da Mina Gregori e Maria Cristina Bandera, rispettivamente presidente e direttore scientifico della Fondazione Longhi. Sono più di cinquanta le opere esposte e molte appartengono alla Fondazione Longhi: da Lorenzo Lotto a Dosso Dossi, da Valentin de Boulogne a Mattia Preti, da El Greco a Caravaggio e al Cerano. «Una mostra di taglio internazionale, costruita apposta per Novara», sono parole di Bandera. Mina Gregori, accademica dei Lincei, esorta a «guardare il percorso che si apre in modo straordinario al mondo moderno, a un modo di vedere la realtà che è quello di oggi. E qui a Novara la disposizione delle opere consente una comprensione mai offerta nelle sale della Fondazione a Firenze». Eleonora Groppetti
Novara è pronta a vivere un’altra emozione. Forte. In partenza un Caravaggio, ne arriva un altro. Mercoledì ultimo giorno per ammirare il “San Francesco in meditazione”.?Va a Madrid, alla Fondazione Thyssen-Bornemisza. Per la prima volta ha lasciato Cremona dopo il restauro eseguito da Mariarita Signorini e ad aprile è arrivato a Novara. Poi, come ci aveva assicurato il sindaco della città lombarda, Gianluca Galimberti, il dipinto tornerà a casa. Così da oggi la grande mostra allestita nel Complesso Monumentale del Broletto, “Da Lotto a Caravaggio. La collezione e le ricerche di Roberto Longhi”, avrà un nuovo ospite: il “San Giovanni Battista nel deserto” in arrivo direttamente da Tokyo. Un prestito dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Corsini di Roma: il quadro rientra in Italia dopo la tappa giapponese e va a colmare il vuoto lasciato dal “San Francesco”. «Di questo dipinto – spiegano dall’ufficio stampa della mostra - sembrerebbero mancare riferimenti diretti nelle fonti e nella documentazione archivistica relativa a Caravaggio: compare per la prima volta identificabile con sicurezza soltanto nell’inventario della collezione Corsini del 1784. Grazie proprio agli studi e al giudizio di Roberto Longhi e superando alcune opinioni inizialmente contrastanti è oggi considerato un prezioso autografo». Si arricchisce così la mostra promossa da Comune di Novara, Regione Piemonte e Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi di Firenze con il sostegno di Compagnia di San Paolo e il patrocinio di Provincia di Novara, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca: organizzata dalla società Civita Mostre, è curata da Mina Gregori e Maria Cristina Bandera, rispettivamente presidente e direttore scientifico della Fondazione Longhi. Sono più di cinquanta le opere esposte e molte appartengono alla Fondazione Longhi: da Lorenzo Lotto a Dosso Dossi, da Valentin de Boulogne a Mattia Preti, da El Greco a Caravaggio e al Cerano. «Una mostra di taglio internazionale, costruita apposta per Novara», sono parole di Bandera. Mina Gregori, accademica dei Lincei, esorta a «guardare il percorso che si apre in modo straordinario al mondo moderno, a un modo di vedere la realtà che è quello di oggi. E qui a Novara la disposizione delle opere consente una comprensione mai offerta nelle sale della Fondazione a Firenze». Eleonora Groppetti