Concerto pro Aisla: un successo
NOVARA – Una grande serata di musica e solidarietà, alla quale i novaresi hanno risposto con grande trasporto e partecipazione, tanto da riempire completamente, in ogni ordine di posti, il teatro Coccia.
Questo il risultato della serata tributo a Fabrizio De Andrè andata in scena venerdì sera 16 gennaio a Novara.
Uno spettacolo promosso per raccogliere fondi a sostegno di Aisla, da 32 anni impegnata a fianco dei malati di Sla (sclerosi laterale amiotrofica, conosciuta anche come malattia del motoneurone o morbo di Lou Gehrig) e nel sostegno della ricerca scientifica su questa malattia. Una patologia per la quale, ancora oggi, non è stata scoperta una cura definitiva, sebbene gli studi, anche molto importanti e avanzati, siano tanti e abbiano veri e propri punti di eccellenza, tra l’altro proprio nel Novarese, con la neurologa Letizia Mazzini, responsabile del Centro Sclerosi laterale amiotrofica dell’ospedale Maggiore di Novara. A lei si devono importanti studi sulle cellule staminali.
A esibirsi sul palco, la band ferrarese “Controcanto”, che ha eseguito i brani più celebri del cantautore genovese, da “Bocca di Rosa” a “Via del Campo”. Con loro, ospite speciale dell’evento, anche Ron, da anni testimonial, volontario e amico di Aisla, che ha cantato alcune canzoni del suo repertorio, da “Una città per cantare” a “Non abbiam bisogno di parole”, e ha raccontato al pubblico il suo impegno con Aisla, come già aveva fatto con i giornalisti, in un incontro prima del concerto.
“Questa sera il mio cuore è felice, perché facciamo qualcosa di concreto per i malati di Sla. Le cose vanno fatte bene e oggi è qualcosa che stiamo facendo davvero bene. Proponiamo qualcosa di importate in un teatro storico, per dare una mano alla ricerca, ai malati. Anche l’iniziativa della doccia, della scorsa estate, così tanto criticata, è stata un miracolo, un risultato importante. Non abbiate paura della Sla – ha detto il cantautore pavese – A me piace andare a trovare i malati di Sla, stare loro vicino. Il malato, così, si sente meno solo. Lasciandoci andare, non facendoci spaventare, viviamo e ricambiamo tonnellate d’amore. Li aiutiamo. Ringrazio Novara per l’ottima risposta che ha dato, con un teatro così pieno”.
Il presidente Aisla, l’ex calciatore Massimo Mauro: “Un impegno per far valere i diritti degli ammalati di Sla. Grazie a serate come questa riusciamo a finanziare la ricerca e l’assistenza. Abbiamo 58 sezioni in tutta Italia e numerosi volontari. Nell’ultimo anno abbiamo raccolto 2 milioni di euro per progetti di assistenza e 4 per la ricerca. Un Paese, senza ricerca, non va avanti. In quest’occasione, solo di donazioni dagli sponsor e prenotazioni, senza contare ancora il ricavato dei biglietti venduti, abbiamo raccolto già 16 mila euro. Una cifra molto importante per sostenere i nostri malati e fornire loro le cure migliori, l’assistenza migliore”.
NOVARA – Una grande serata di musica e solidarietà, alla quale i novaresi hanno risposto con grande trasporto e partecipazione, tanto da riempire completamente, in ogni ordine di posti, il teatro Coccia.
Questo il risultato della serata tributo a Fabrizio De Andrè andata in scena venerdì sera 16 gennaio a Novara.
Uno spettacolo promosso per raccogliere fondi a sostegno di Aisla, da 32 anni impegnata a fianco dei malati di Sla (sclerosi laterale amiotrofica, conosciuta anche come malattia del motoneurone o morbo di Lou Gehrig) e nel sostegno della ricerca scientifica su questa malattia. Una patologia per la quale, ancora oggi, non è stata scoperta una cura definitiva, sebbene gli studi, anche molto importanti e avanzati, siano tanti e abbiano veri e propri punti di eccellenza, tra l’altro proprio nel Novarese, con la neurologa Letizia Mazzini, responsabile del Centro Sclerosi laterale amiotrofica dell’ospedale Maggiore di Novara. A lei si devono importanti studi sulle cellule staminali.
A esibirsi sul palco, la band ferrarese “Controcanto”, che ha eseguito i brani più celebri del cantautore genovese, da “Bocca di Rosa” a “Via del Campo”. Con loro, ospite speciale dell’evento, anche Ron, da anni testimonial, volontario e amico di Aisla, che ha cantato alcune canzoni del suo repertorio, da “Una città per cantare” a “Non abbiam bisogno di parole”, e ha raccontato al pubblico il suo impegno con Aisla, come già aveva fatto con i giornalisti, in un incontro prima del concerto.
“Questa sera il mio cuore è felice, perché facciamo qualcosa di concreto per i malati di Sla. Le cose vanno fatte bene e oggi è qualcosa che stiamo facendo davvero bene. Proponiamo qualcosa di importate in un teatro storico, per dare una mano alla ricerca, ai malati. Anche l’iniziativa della doccia, della scorsa estate, così tanto criticata, è stata un miracolo, un risultato importante. Non abbiate paura della Sla – ha detto il cantautore pavese – A me piace andare a trovare i malati di Sla, stare loro vicino. Il malato, così, si sente meno solo. Lasciandoci andare, non facendoci spaventare, viviamo e ricambiamo tonnellate d’amore. Li aiutiamo. Ringrazio Novara per l’ottima risposta che ha dato, con un teatro così pieno”.
Il presidente Aisla, l’ex calciatore Massimo Mauro: “Un impegno per far valere i diritti degli ammalati di Sla. Grazie a serate come questa riusciamo a finanziare la ricerca e l’assistenza. Abbiamo 58 sezioni in tutta Italia e numerosi volontari. Nell’ultimo anno abbiamo raccolto 2 milioni di euro per progetti di assistenza e 4 per la ricerca. Un Paese, senza ricerca, non va avanti. In quest’occasione, solo di donazioni dagli sponsor e prenotazioni, senza contare ancora il ricavato dei biglietti venduti, abbiamo raccolto già 16 mila euro. Una cifra molto importante per sostenere i nostri malati e fornire loro le cure migliori, l’assistenza migliore”.
16mila euro che, come spiegato a fine serata, già consentono, anche senza ancora avere la cifra ufficiale del ricavato dai biglietti, di dare il via al progetto di assistenza psicologica per le persone affette da Sla nella provincia di Novara.
Il concerto puntava, infatti, a raccogliere fondi per due iniziative, il progetto di assistenza psicologica e quello di fisioterapia a domicilio, due servizi accomunati da un solo titolo del progetto “Vola solo chi osa farlo”. Con questi 16mila euro, lunedì, la responsabile del servizio, dottoressa Valentina Solara, del centro d’ascolto telefonico, potrebbe già partire con l’attività. Per fruirne si può chiamare lo 0321/499727.
Tra i presenti allo spettacolo, riuscitissimo e reso possibile dal sostegno di moltissimi partner e del patrocinio del Comune di Novara, dell’Atl Turismo Provincia di Novara e della Fondazione De Andrè, anche il vescovo, monsignor Franco Giulio Brambilla, il prefetto Francesco Paolo Castaldo, il sindaco Andrea Ballarè, l’assessore alla Cultura, Paola Turchelli, il vicepresidente del Novara calcio, Carlo Accornero, il presidente della Fondazione Bpn, Franco Zanetta, Fabio Leonardi, amministratore Igor e molti altri. A promuovere l’evento, dando il loro contributo, Rotary Club di Novara, Novara San Gaudenzio, Orta San Giulio, Valticino di Novara, Gattinara, Kiwanis Club Novara, Ucid Novara.
All’evento anche il vice presidente Aisla, Vincenzo Soverino, malato da tempo di Sla. “Questi eventi sono importanti. La Sla colpisce tutta la famiglia, la coinvolge interamente. Vengono smantellati gli equilibri. Ci si trova a dover ricostituire tutto, a reinventarsi la vita, ad amare la vita, amandola come si ama la propria moglie, il proprio figlio. In Italia sono 6mila i malati di Sla. Un malato ogni giorno perde un pezzo di se stesso. La malattia ci taglia sempre qualcosa, ma mai la voglia di vivere. Aisla è presente in tutte le regioni e in tutte le province. Serve tanto amore e tanta speranza per aiutare le famiglie e garantire al malato un percorso difficile, ma dignitoso. In Italia ci sono molti centri di eccellenza per seguire chi è malato di Sla. Ancora una cura definitiva non esiste, ma oggi almeno è più facile arrivare alla diagnosi. Prima ci volevano mediamente 18 mesi, due anni, ora molto meno, pochi mesi”. Il prefetto Castaldo: “Tutti insieme aiutiamo chi ha bisogno. Novara non si tira mai indietro”.
“Novara – ha riferito il sindaco nella conferenza stampa pre-concerto – si è dimostrata una città generosa e attenta alle iniziative che meritano, iniziative di solidarietà, per aiutare chi soffre di questa patologia”. Ballarè è anche salito per un veloce saluto sul palco del Coccia, dove è stato raggiunto da qualche fischio durato pochissimi secondi, legato probabilmente al ritardo con cui ha risposto alla chiamata della presentatrice (non aveva sentito). C’è stato anche qualche ‘no’, non più di due o tre dalle prime fila, alla domanda: “Vogliamo attendere il sindaco prima dell’inizio dello spettacolo?”. Una volta sul palco, poi, il primo cittadino si è riferito con ironia e con una battuta al nuovo piano della sosta in discussione. Una risposta ascoltata dal pubblico e applaudita.
La serata, poi, è stata un susseguirsi di emozioni, dettati dalle note e dalle parole delle canzoni di Faber e di Ron, ma anche dai video che, alle spalle degli artisti, raccontavano la vita, le esperienze, le speranze e la voglia di vita di un malato di Sla.
A chiudere, applausi a non finire per gli artisti.
Monica Curino