“Il Bello dell’Italia”, quei Lampi che illuminano il Genio

“Il Bello dell’Italia”, quei Lampi che illuminano il Genio
Pubblicato:

NOVARA - Sullo sfondo il sole nascente che si alza tra i monti mentre dal palco risuonano le note dell’Aida. La Corale San Gregorio Magno e il Coro del Ticino, diretti dal maestro Matteo Beltrami (al pianoforte Mirco Godio), offrono il “Gloria all’Egitto e ad Iside” dal capolavoro di Giuseppe Verdi che inaugurerà la stagione del Teatro Coccia. Così, sabato scorso, è partito da Novara, con una serata dedicata alla bellezza della ricerca e della innovazione, il progetto del Corriere della Sera “Il Bello dell’Italia”. La nostra città ha dato il la al percorso proposto dal quotidiano milanese, presente con il direttore Luciano Fontana, con l’obiettivo di raccontare il nostro Paese, ospitando la serata “Lampi di genio. La bellezza della ricerca e dell’innovazione, high tech e remoto”. Novara scelta per iniziare il viaggio attraverso la Penisola perché ricca di innovazione e di tecnologia: non solo capitale del riso, ma anche della scienza, con il Centro Ricerche Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente, l’Ospedale Maggiore all’avanguardia per la radiologia e una Università fra le prime in Italia per la ricerca. A sottolineare le eccellenze di Novara le giornaliste che hanno condotto l’incontro, Maria Luisa Agnese («il coro dell’Aida, una bellissima sorpresa grazie al direttore del Coccia, Renata Rapetti») e Michela Mantovan. Scienza e creatività, le parole chiave della serata. Resa sfolgorante da tanti protagonisti. Nel segno di Verdi. Lo ricorda Piero Maranghi, regista dell’Aida novarese (oltre a essere direttore di Sky Classica) insieme a Paolo Gavazzeni: «La sua vita illuminata da un continuo lampo. Un genio totale, che ha lasciato qualcosa di rivoluzionario». Gavazzeni (direttore artistico della Fondazione Arena di Verona): «Verdi non era mai stato in Egitto eppure ha saputo creare una atmosfera tipicamente egiziana. Il suo colpo di genio? Aver ammiccato ai gusti del pubblico del tempo». Novara con le sue eccellenze gioca un ruolo importante nel progetto del Corriere della Sera. È orgoglioso il sindaco Alessandro Canelli: «La nostra città scelta per le sue tradizioni e la sua vocazione. Ricerca e innovazione si coniugano con bellezza e ingegno, le molle del progresso». A condurci nello spazio è Umberto Guidoni, astronauta e astrofisico: dialoga con Giovanni Caprara, redattore scientifico del Corriere («il ruolo importante dell’Italia e degli italiani è il frutto di mezzo secolo di lavoro che oggi raccoglie risultati scientifici e tecnologici. Siamo leader in diversi campi dell’esplorazione»). Due volte in orbita oltre l’atmosfera sullo Shuttle della Nasa: Guidoni parla degli «anni di preparazione per abituarsi ad affrontare il pericolo», della vita nello spazio e della Terra vista dall’alto. «Colpisce la sua bellezza, i colori che cambiano mentre percorri un’orbita. Ma anche la sensazione di estrema fragilità: vedi le ferite arrecate dall’uomo. Lo spazio ci ha insegnato a essere efficienti. Dobbiamo fare tesoro di questo». Guardano al futuro i progetti innovativi del Centro Ricerche Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente. Carlo Perego (Senior Vice President e direttore del Centro): «Forti della storia e della importante tradizione del Donegani, guidato da Giacomo Fauser, oggi partecipiamo con un vasto programma alla fase di transizione dalle fonti fossili a quelle rinnovabili». Anche con i concentratori solari luminescenti. Ne ha svelato i “segreti” Andrea Bernardi (ricercatore e responsabile del progetto “Advanced PhotoVoltaics”): «La ricerca è lampo di genio ma anche tanta fatica e lavoro. I concentratori sono lastre trasparenti, addizionate di coloranti, che catturano e intrappolano la luce solare». Ecco il futuro, «è il Sole il traguardo verso cui puntare». Bellezza è anche Musica: il giovane violinista Giovanni Andrea Zanon, diciottenne enfant prodige, ha tramesso passione e, soprattutto, talento. Suona da quando aveva 2 anni: «La musica è tutto per me, ti fa crescere e anche superare la solitudine a cui inevitabilmente vai incontro». Per Beppe Severgnini, editorialista del quotidiano di via Solferino, creatività è il marketing ideato da Federico da Montefeltro, la Olivetti Lettera 22 e la maglia dell’Inter: «La vera scommessa è trasformare la grande bellezza del nostro Paese in un piccolo progresso che non è solo crescita del Pil». Il suggello è di Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera: «Una bella avventura, un progetto editoriale nato sul giornale e online per indagare e raccontare il Paese. Sono felice di partire da Novara, un bellissimo teatro e una straordinaria città. Per costruire bellezza e capacità di innovazione della nostra quotidianità occorrono buoni esempi. E stasera ne abbiamo visti tanti». Il percorso continua, fino a Catania. È “Il Bello dell’Italia”. 
Eleonora Groppetti 

NOVARA - Sullo sfondo il sole nascente che si alza tra i monti mentre dal palco risuonano le note dell’Aida. La Corale San Gregorio Magno e il Coro del Ticino, diretti dal maestro Matteo Beltrami (al pianoforte Mirco Godio), offrono il “Gloria all’Egitto e ad Iside” dal capolavoro di Giuseppe Verdi che inaugurerà la stagione del Teatro Coccia. Così, sabato scorso, è partito da Novara, con una serata dedicata alla bellezza della ricerca e della innovazione, il progetto del Corriere della Sera “Il Bello dell’Italia”. La nostra città ha dato il la al percorso proposto dal quotidiano milanese, presente con il direttore Luciano Fontana, con l’obiettivo di raccontare il nostro Paese, ospitando la serata “Lampi di genio. La bellezza della ricerca e dell’innovazione, high tech e remoto”. Novara scelta per iniziare il viaggio attraverso la Penisola perché ricca di innovazione e di tecnologia: non solo capitale del riso, ma anche della scienza, con il Centro Ricerche Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente, l’Ospedale Maggiore all’avanguardia per la radiologia e una Università fra le prime in Italia per la ricerca. A sottolineare le eccellenze di Novara le giornaliste che hanno condotto l’incontro, Maria Luisa Agnese («il coro dell’Aida, una bellissima sorpresa grazie al direttore del Coccia, Renata Rapetti») e Michela Mantovan. Scienza e creatività, le parole chiave della serata. Resa sfolgorante da tanti protagonisti. Nel segno di Verdi. Lo ricorda Piero Maranghi, regista dell’Aida novarese (oltre a essere direttore di Sky Classica) insieme a Paolo Gavazzeni: «La sua vita illuminata da un continuo lampo. Un genio totale, che ha lasciato qualcosa di rivoluzionario». Gavazzeni (direttore artistico della Fondazione Arena di Verona): «Verdi non era mai stato in Egitto eppure ha saputo creare una atmosfera tipicamente egiziana. Il suo colpo di genio? Aver ammiccato ai gusti del pubblico del tempo». Novara con le sue eccellenze gioca un ruolo importante nel progetto del Corriere della Sera. È orgoglioso il sindaco Alessandro Canelli: «La nostra città scelta per le sue tradizioni e la sua vocazione. Ricerca e innovazione si coniugano con bellezza e ingegno, le molle del progresso». A condurci nello spazio è Umberto Guidoni, astronauta e astrofisico: dialoga con Giovanni Caprara, redattore scientifico del Corriere («il ruolo importante dell’Italia e degli italiani è il frutto di mezzo secolo di lavoro che oggi raccoglie risultati scientifici e tecnologici. Siamo leader in diversi campi dell’esplorazione»). Due volte in orbita oltre l’atmosfera sullo Shuttle della Nasa: Guidoni parla degli «anni di preparazione per abituarsi ad affrontare il pericolo», della vita nello spazio e della Terra vista dall’alto. «Colpisce la sua bellezza, i colori che cambiano mentre percorri un’orbita. Ma anche la sensazione di estrema fragilità: vedi le ferite arrecate dall’uomo. Lo spazio ci ha insegnato a essere efficienti. Dobbiamo fare tesoro di questo». Guardano al futuro i progetti innovativi del Centro Ricerche Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente. Carlo Perego (Senior Vice President e direttore del Centro): «Forti della storia e della importante tradizione del Donegani, guidato da Giacomo Fauser, oggi partecipiamo con un vasto programma alla fase di transizione dalle fonti fossili a quelle rinnovabili». Anche con i concentratori solari luminescenti. Ne ha svelato i “segreti” Andrea Bernardi (ricercatore e responsabile del progetto “Advanced PhotoVoltaics”): «La ricerca è lampo di genio ma anche tanta fatica e lavoro. I concentratori sono lastre trasparenti, addizionate di coloranti, che catturano e intrappolano la luce solare». Ecco il futuro, «è il Sole il traguardo verso cui puntare». Bellezza è anche Musica: il giovane violinista Giovanni Andrea Zanon, diciottenne enfant prodige, ha tramesso passione e, soprattutto, talento. Suona da quando aveva 2 anni: «La musica è tutto per me, ti fa crescere e anche superare la solitudine a cui inevitabilmente vai incontro». Per Beppe Severgnini, editorialista del quotidiano di via Solferino, creatività è il marketing ideato da Federico da Montefeltro, la Olivetti Lettera 22 e la maglia dell’Inter: «La vera scommessa è trasformare la grande bellezza del nostro Paese in un piccolo progresso che non è solo crescita del Pil». Il suggello è di Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera: «Una bella avventura, un progetto editoriale nato sul giornale e online per indagare e raccontare il Paese. Sono felice di partire da Novara, un bellissimo teatro e una straordinaria città. Per costruire bellezza e capacità di innovazione della nostra quotidianità occorrono buoni esempi. E stasera ne abbiamo visti tanti». Il percorso continua, fino a Catania. È “Il Bello dell’Italia”. 
Eleonora Groppetti 

Seguici sui nostri canali