Il Fondo Unico Spettacolo premia il lavoro del Coccia

Il Fondo Unico Spettacolo premia il lavoro del Coccia
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NOVARA - Buone nuove arrivano da Roma per il Teatro Coccia con l’assegnazione dei contributi del FUS (Fondo Unico Spettacolo) per l’anno 2015: “Al teatro novarese, unico teatro di tradizione della Regione Piemonte, - rende noto l’ufficio stampa del Coccia - viene riconosciuto un contributo di 469.513 euro, ossia oltre l’84% in più rispetto all’anno precedente che già aveva visto un incremento di 35.000 euro rispetto al passato. Un segnale importante di riconoscimento da parte del Mibact per il Teatro Coccia, che conferma la qualità e la serietà del lavoro svolto negli ultimi anni”. Una boccata d’ossigeno per una situazione finanziaria difficile. Sul sito della Fondazione Teatro Coccia è stato pubblicato il bilancio 2014 che registra una perdita di 384.040 euro pur a fronte di un risultato della gestione caratteristica positivo per 222.000 euro. Una situazione in rosso in cui pesa come un macigno l’indebitamento proveniente dal passato per 1.568.000 euro. In sede di presentazione della nuova stagione, il 1° luglio scorso, il direttore del Coccia Renata Rapetti aveva espresso l’augurio che quest’anno la distribuzione dei fondi “baciasse” il Coccia. «A Roma in questo momento – aveva detto - stanno decidendo i nostri contributi: speriamo che di fronte alla nostra domanda, alla collaborazione con Spoleto e alle nostre produzioni le somme vengano assegnate con una certa equità». L’aumento c’è stato, segno che a Roma è stato valutato positivamente il percorso avviato dalla Fondazione novarese che questa estate ha dato lustro al Coccia grazie alla collaborazione con il Festival dei Due Mondi di Spoleto dove la coproduzione ha aperto il cartellone 2015 con l’opera di Mozart “Così fan tutte o sia La scola degli amanti” (l’accordo proseguirà fino al 2017 con altre due opere di Mozart, “Le nozze di Figaro” e il “Don Giovanni”). L’incremento degli stanziamenti nell’ambito del FUS si affianca a quei contributi arrivati al teatro «quale riconoscimento dei risultati raggiunti – così ancora Rapetti alla presentazione della stagione –. Sono notizie di questi giorni: la Fondazione Cariplo ha concesso un contributo extra di 100.000 euro per merito. Dalla Fondazione CRT arriva uno stanziamento di 121.000 euro con la collaborazione per uno spettacolo importante. L’accordo con Eni e Istituto Donegani permetterà di realizzare un progetto per le scuole superiori a costo zero». Rapetti aveva fornito anche i dati della scorsa stagione costata 986.000 euro: 245 giorni di apertura, 121 alzate di sipario, 5 produzioni (La Traviata, Les Contes d’Hoffman, Il canto dell’amore trionfante, Turandot, La principessa Turandot), 3 debutti nazionali (Il canto dell’amore trionfante, L’ora del Rosario, Nex to Normal) e 3 grandi eventi fuori stagione (Fiorello, Riccardo Muti, Carolyn Carlson). Gli spettatori sono stati 49.000 per un’entrata dalla vendita di biglietti pari a 620.000. Spesa preventivata per la nuova stagione (produzione di opere e balletto oltre a ospitalità): 843.000 euro. «La lirica – aveva precisato il sindaco Andrea Ballarè - ha costi notevoli e quindi perdite clamorose ecco perché otteniamo finanziamenti nazionali. La crescita e la redditività dei prezzi staccati è aumentata. Stop ai tagliandi regalati. Prima di noi troppi omaggi». Il Coccia continua la sua strada, «sempre in salita – aveva chiosato Rapetti – ma senza fiatone».

Eleonora Groppetti

NOVARA - Buone nuove arrivano da Roma per il Teatro Coccia con l’assegnazione dei contributi del FUS (Fondo Unico Spettacolo) per l’anno 2015: “Al teatro novarese, unico teatro di tradizione della Regione Piemonte, - rende noto l’ufficio stampa del Coccia - viene riconosciuto un contributo di 469.513 euro, ossia oltre l’84% in più rispetto all’anno precedente che già aveva visto un incremento di 35.000 euro rispetto al passato. Un segnale importante di riconoscimento da parte del Mibact per il Teatro Coccia, che conferma la qualità e la serietà del lavoro svolto negli ultimi anni”. Una boccata d’ossigeno per una situazione finanziaria difficile. Sul sito della Fondazione Teatro Coccia è stato pubblicato il bilancio 2014 che registra una perdita di 384.040 euro pur a fronte di un risultato della gestione caratteristica positivo per 222.000 euro. Una situazione in rosso in cui pesa come un macigno l’indebitamento proveniente dal passato per 1.568.000 euro. In sede di presentazione della nuova stagione, il 1° luglio scorso, il direttore del Coccia Renata Rapetti aveva espresso l’augurio che quest’anno la distribuzione dei fondi “baciasse” il Coccia. «A Roma in questo momento – aveva detto - stanno decidendo i nostri contributi: speriamo che di fronte alla nostra domanda, alla collaborazione con Spoleto e alle nostre produzioni le somme vengano assegnate con una certa equità». L’aumento c’è stato, segno che a Roma è stato valutato positivamente il percorso avviato dalla Fondazione novarese che questa estate ha dato lustro al Coccia grazie alla collaborazione con il Festival dei Due Mondi di Spoleto dove la coproduzione ha aperto il cartellone 2015 con l’opera di Mozart “Così fan tutte o sia La scola degli amanti” (l’accordo proseguirà fino al 2017 con altre due opere di Mozart, “Le nozze di Figaro” e il “Don Giovanni”). L’incremento degli stanziamenti nell’ambito del FUS si affianca a quei contributi arrivati al teatro «quale riconoscimento dei risultati raggiunti – così ancora Rapetti alla presentazione della stagione –. Sono notizie di questi giorni: la Fondazione Cariplo ha concesso un contributo extra di 100.000 euro per merito. Dalla Fondazione CRT arriva uno stanziamento di 121.000 euro con la collaborazione per uno spettacolo importante. L’accordo con Eni e Istituto Donegani permetterà di realizzare un progetto per le scuole superiori a costo zero». Rapetti aveva fornito anche i dati della scorsa stagione costata 986.000 euro: 245 giorni di apertura, 121 alzate di sipario, 5 produzioni (La Traviata, Les Contes d’Hoffman, Il canto dell’amore trionfante, Turandot, La principessa Turandot), 3 debutti nazionali (Il canto dell’amore trionfante, L’ora del Rosario, Nex to Normal) e 3 grandi eventi fuori stagione (Fiorello, Riccardo Muti, Carolyn Carlson). Gli spettatori sono stati 49.000 per un’entrata dalla vendita di biglietti pari a 620.000. Spesa preventivata per la nuova stagione (produzione di opere e balletto oltre a ospitalità): 843.000 euro. «La lirica – aveva precisato il sindaco Andrea Ballarè - ha costi notevoli e quindi perdite clamorose ecco perché otteniamo finanziamenti nazionali. La crescita e la redditività dei prezzi staccati è aumentata. Stop ai tagliandi regalati. Prima di noi troppi omaggi». Il Coccia continua la sua strada, «sempre in salita – aveva chiosato Rapetti – ma senza fiatone».

Eleonora Groppetti

 

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