La "nuova" Bohème di Giacomo Puccini al Teatro Coccia
NOVARA - Per la stagione di Opera e Balletto venerdì 12 febbraio alle 20.30 e domenica 14 alle 16 al Teatro Coccia arriva "La Bohème" di Giacomo Puccini nel nuovo allestimento realizzato in coproduzione da Ravenna Festival, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Nazionale di Vilnius, Fondazione Teatri di Piacenza e Fondazione Teatro Coccia di Novara.
Il direttore è Nicola Paszkowski, regia e ideazione scenica sono di Cristina Mazzavillani Muti, con l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza.
Si tratta di un'opera in quattro atti con musica di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica da “Scenès de la vie de Bohème” di H. Murger.
Questa la storia raccontata dalla Bohème. In una misera soffitta quattro giovani amici: il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il musicista Schaunard e il filosofo Colline conducono una vita di «bohème», sempre afflitti da problemi di denaro. Sopraggiunge Schaunard, felice per avere guadagnato una piccola somma grazie alle sue prestazioni musicali; i quattro decidono di festeggiare la vigilia di Natale, concedendosi una cena al Quartiere Latino. Quando il padrone di casa Benoy si presenta a riscuotere l’affitto, i quattro riescono a scacciarlo con l’astuzia. Mentre gli altri si allontanano, Rodolfo resta a terminare un articolo. Entra una fanciulla, Mimì, le si è spenta la candela e chiede aiuto a Rodolfo. Il poeta la convince a seguirlo al Quartiere Latino: Mimì accetta e i due, già innamorati, si avviano giù per le scale.
Nel secondo atto troviamo gli amici che fanno baldoria ad un tavolo nel Quartiere Latino: solo Marcello è triste perché la sua Musetta lo ha abbandonato per unirsi al vecchio e facoltoso Alcindoro. Sono proprio Musetta e il vegliardo a sedersi al tavolo dell’allegra brigata; poi allontanato con un pretesto Alcindoro, Musetta di unisce agli amici.
Atto terzo: Alla Barrière d’Enfer è l’alba: Rodolfo confida a Marcello le continue liti fra lui e Mimì; rievocando con dolcezza i momenti di felicità passati con la donna, rivela all’amico che Mimì è gravemente malata. Dal nascondiglio, dove aveva ascoltato il colloquio fra Rodolfo e Marcello, compare, pallida e sofferente, la fanciulla. I due si abbracciano appassionatamente e decidono di passare insieme i loro ultimi giorni di felicità. Intanto Musetta e Marcello litigano e decidono di separarsi.
Atto quarto: Mentre in soffitta è in corso un magro festino, sopraggiunge improvvisamente Mimì in fin di vita. Musetta e Colline escono per procurarsi del denaro, impegnando gioielli e abiti vecchi, che possano servire a recare qualche sollievo a Mimì. Rodolfo resta solo con lei e i due rievocano i momenti felici della loro vita. Rientrano gli amici e Mimì sembra essersi assopita. Dal silenzioso comportamento dei presenti Rodolfo capisce che la donna è morta. Disperato si getta sul suo corpo, invocandone inutilmente il nome.
I biglietti costano dai 32 ai 62 euro a seconda dei settori e sono acquistabili presso la biglietteria del teatro, in Via Rosselli, 47 a Novara, aperta dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 18.30 (esclusi i festivi) e nell’area biglietteria online del sito accessibile da qualsiasi browser, anche attraverso dispositivi mobili, quali smartphone e tablet.
NOVARA - Per la stagione di Opera e Balletto venerdì 12 febbraio alle 20.30 e domenica 14 alle 16 al Teatro Coccia arriva "La Bohème" di Giacomo Puccini nel nuovo allestimento realizzato in coproduzione da Ravenna Festival, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Nazionale di Vilnius, Fondazione Teatri di Piacenza e Fondazione Teatro Coccia di Novara.
Il direttore è Nicola Paszkowski, regia e ideazione scenica sono di Cristina Mazzavillani Muti, con l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza.
Si tratta di un'opera in quattro atti con musica di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica da “Scenès de la vie de Bohème” di H. Murger.
Questa la storia raccontata dalla Bohème. In una misera soffitta quattro giovani amici: il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il musicista Schaunard e il filosofo Colline conducono una vita di «bohème», sempre afflitti da problemi di denaro. Sopraggiunge Schaunard, felice per avere guadagnato una piccola somma grazie alle sue prestazioni musicali; i quattro decidono di festeggiare la vigilia di Natale, concedendosi una cena al Quartiere Latino. Quando il padrone di casa Benoy si presenta a riscuotere l’affitto, i quattro riescono a scacciarlo con l’astuzia. Mentre gli altri si allontanano, Rodolfo resta a terminare un articolo. Entra una fanciulla, Mimì, le si è spenta la candela e chiede aiuto a Rodolfo. Il poeta la convince a seguirlo al Quartiere Latino: Mimì accetta e i due, già innamorati, si avviano giù per le scale.
Nel secondo atto troviamo gli amici che fanno baldoria ad un tavolo nel Quartiere Latino: solo Marcello è triste perché la sua Musetta lo ha abbandonato per unirsi al vecchio e facoltoso Alcindoro. Sono proprio Musetta e il vegliardo a sedersi al tavolo dell’allegra brigata; poi allontanato con un pretesto Alcindoro, Musetta di unisce agli amici.
Atto terzo: Alla Barrière d’Enfer è l’alba: Rodolfo confida a Marcello le continue liti fra lui e Mimì; rievocando con dolcezza i momenti di felicità passati con la donna, rivela all’amico che Mimì è gravemente malata. Dal nascondiglio, dove aveva ascoltato il colloquio fra Rodolfo e Marcello, compare, pallida e sofferente, la fanciulla. I due si abbracciano appassionatamente e decidono di passare insieme i loro ultimi giorni di felicità. Intanto Musetta e Marcello litigano e decidono di separarsi.
Atto quarto: Mentre in soffitta è in corso un magro festino, sopraggiunge improvvisamente Mimì in fin di vita. Musetta e Colline escono per procurarsi del denaro, impegnando gioielli e abiti vecchi, che possano servire a recare qualche sollievo a Mimì. Rodolfo resta solo con lei e i due rievocano i momenti felici della loro vita. Rientrano gli amici e Mimì sembra essersi assopita. Dal silenzioso comportamento dei presenti Rodolfo capisce che la donna è morta. Disperato si getta sul suo corpo, invocandone inutilmente il nome.
I biglietti costano dai 32 ai 62 euro a seconda dei settori e sono acquistabili presso la biglietteria del teatro, in Via Rosselli, 47 a Novara, aperta dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 18.30 (esclusi i festivi) e nell’area biglietteria online del sito accessibile da qualsiasi browser, anche attraverso dispositivi mobili, quali smartphone e tablet.
v.s.