La serata Kiwanis sulla nascita delle maschere del Carnevale
Ecco come sono nate le maschere e i coriandoli di Carnevale.
Con il club cittadino una serata Kiwanis sulla nascita delle maschere di Carnevale.
Serata Kiwanis sulla nascita delle maschere di Carnevale
Non poteva che essere sul tema delle maschere e dei coriandoli la conviviale del Kiwanis club cittadino, presieduto da Gianni Bertona per l’annata sociale in corso. La serata si è tenuta in uno dei più conosciuti e rinomati ristoranti agognini giovedì 13, e ha visto la partecipazione dell’ospite Tiziano Leonardi, per anni docente in varie scuole italiane ed estere ed attualmente collaboratore al dipartimento di Lingue e letterature europee comparate dell’Università di Losanna, dove svolge inoltre attività scientifica e di ricerca. Leonardi e’ inoltre presidente dell’Associazione Nazionale Traduttori ed Interpreti, e collabora con i dipartimenti di Lingue e Traduzione delle più importanti Università italiane ed europee. «Il relatore - spiegano dal club - ha iniziato la sua trattazione partendo dalla commedia dell’arte, genere teatrale nato nella metà del 500, e che ha dato origine alle maschere che ancora oggi animano il Carnevale italiano. Tali maschere rappresentano dei personaggi stilizzati con delle caratteristiche personali particolari , spesso differenti da regione a regione e che accompagnano le sfilate dei carri allegorici di Carnevale. Con l’ausilio della proiezione di alcune schede, Leonardi ha potuto meglio descrivere le varie maschere, con le loro sembianze e le loro tipicità: il bergamasco Arlecchino, forse la più famosa e vivace , brillante e simpatico , con il suo amico Brighella nel suo ruolo di “primo Zani”, servo astuto e fedele , il bolognese Balanzone, uomo di legge, dotto a sapiente, il veneziano Pantalone, ricco mercante burbero e sputasentenze, il napoletano Pulcinella, pigro, ironico ed opportunista ed infine la servetta furba Colombina, che è fra le poche figure femminili della commedia dell’arte, di origini veneziane anche se già citata nel 1530 nei testi degli accademici di Siena. Colombina è spesso oggetto delle attenzioni di Pantalone, ed è l’unica figura rappresentata senza maschera, e sempre con il suo grembiule e la crestina tipica delle cameriere».
«Altra caratteristica del Carnevale - spiegano dal club - sono i coriandoli ,la cui origine risale verso la fine del ‘500: erano di fatto dei confetti ottenuti rivestendo di zucchero i semi di coriandolo, che venivano regalati durante i matrimoni o lanciati sulla folla dalle carrozze e dai carri di Carnevale. Successivamente, per ovvi motivi economici già verso la fine dell’800 , essi si trasformano negli attuali dischetti di carta».
La serata, tradizionalmente dedicata all’evento che caratterizzava il periodo dell’anno, è poi terminata con i saluti del presidente Bertona.