Iniziativa

La vita della partigiana oleggese Nini diventa un libro

Il libro sarà presentato il 12 giugno al Museo Etnografico di Oleggio

La vita della partigiana oleggese Nini diventa un libro
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La vita di Costanza Arbeja, conosciuta in tutto il circondario come la partigiana "Nini" diventa un libro grazie all'associazione culturale Stella Alpina.

Un libro per una persona straordinaria

E' un progetto corale dell'associazione culturale Stella Alpina e curato da Piero Beldì quello che il sodalizio ha comunicato di aver pubblicato proprio in questi giorni con il titolo "“Costanza Arbeja La partigiana “Nini”". Il volume raccoglie la sua testimonianza, una storia di coraggio di una giovane di 17 anni che ha scelto di difendere la libertà, la democrazia e non ha affatto guardato in faccia al pericolo. Il richiamo alla montagna per lei è stato più forte della paura, scarpe rotte ed è andata, arma in pugno a fianco agli uomini. Una scelta nata dall’indignazione, scattata dopo aver visto il 22 dicembre del 1943 dieci corpi buttati per terra nella piazza di Borgosesia, erano stati torturati e fucilati dai nazisti, avevano volti sanguinanti.

La struttura dell'opera

Le prime pagine del libro si aprono con le prefazioni di Pietra De Blasi, Presidente dell’Associazione Culturale Stella Alpina, Enrico Pagano, Direttore dell’Istituto, per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea nel Biellese, nel Verbano e in Valsesia, Ezio Montalenti, Presidente e Coordinatore regionale ANPI Piemonte e Michela Cella Presidente dell’Anpi di Novara. Si tratta di un volume realizzato a più mani, un lavoro di sinergie, collaborazioni a confronto, passati, prima, dall’ascolto, dalla raccolta di documenti e materiali, alla trascrizione della video-intervista, e dopo, alla lettura, rielaborazione, revisione, rettifica testi che hanno portato alla stesura completa del testo finale. La prima parte parla, delle motivazioni che hanno portata Costanza a fare la scelta di andare in montagna con i partigiani, delle sue missioni pericolose, del ruolo che ha avuto assegnato dal CIP (Centro Informazioni e Polizia), degli attacchi ai presìdi di Fara, Romagnano e Borgosesia fino alla Liberazione. La seconda parte parla di Costanza del suo impegno nel sociale, gli incontri con i giovani e le scolaresche, nel divulgare la Memoria, i valori e il rispetto della Nostra Costituzione. La terza parte è dedicata alla documentazione fotografica che illustra commemorazioni, convegni, conferenze ed eventi importanti alle quali ha partecipato la nostra partigiana, sentinella della Memoria. Alla fine sono state inserite alcune riflessioni e considerazioni di docenti sugli incontri di Costanza con gli studenti di diverse scuole. Sarà presentato il 12 giugno alle ore 17 al Museo Etnografico di Oleggio. Seguiranno altre presentazioni ad Arona, Bellinzago, Borgosesia, Borgo Ticino, Fondotoce e altri luoghi.

Il commento della presidente De Blasi

"Non vogliamo - dice la Presidente Pietra De Blasi - che questa pagina della Resistenza, un capitolo importantissimo della storia del nostro Paese, quello del contributo delle donne alla lotta di Liberazione, vada ulteriormente affievolendosi nella memoria collettiva. Vogliono trasmettere alle ragazze e ai ragazzi di oggi quei valori di pace, libertà, democrazia, giustizia in nome dei quali i partigiani e le partigiane hanno combattuto, vogliamo sottolineare il valore insostituibile dell’esempio, del saper fare delle scelte per decidere da che parte stare se vogliamo cambiare e migliorare la società. Abbiamo conquistato democrazia, libertà e giustizia sociale, dobbiamo difenderle sempre; “Il problema della democrazia”, scrive Piero Calamandrei nel gennaio 1946, “si pone, prima di tutto, come un problema di istruzione”". "Con questa testimonianza di Resistenza partigiana intendiamo -  afferma Piero Beldì , vice presidente della Casa della Resistenza di Fondotoce -  sensibilizzare soprattutto i giovani, gli studenti per far conoscere pagine di storia che, purtroppo, non ci sono sui testi scolastici. Il nostro intento è quello di far comprendere quanto sia importante la conoscenza per poter contrastare chi i fatti storici vorrebbe stravolgerli. Chi conosce sarà in grado di fare scelte autonome, starà lontano dai manipolatori dei cervelli".

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