Teatro

Le compagnie locali in scena per tre sere consecutive al Faraggiana

Stasera tocca ai giovani talenti del liceo Classico e Linguistico Carlo Alberto con Uccelli, mercoledì 27 i "Sognattori" e il 28 l'Ensemble Company

Le compagnie locali in scena per tre sere consecutive al Faraggiana
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Questa settimana "Città in scena Festival" porta sul palco del teatro Faraggiana tre compagnie locali nella logica di aprire alle professionalità del territorio.

"Uccelli" - liceo Carlo Alberto

Lo spettacolo con cui si apre questa "tre giorni" questa sera, martedì 26 settembre, alle 21, è «Uccelli», liberamente ispirato alla commedia di Aristofane, rappresentato dalla compagnia del liceo Classico e Linguistico Carlo Alberto, scritto e diretto da Davide Petrillo e Scilla Gerace, costumi Valeria Bosco, aiuto regia Valentina Genero, con la supervisione di Fiammetta Fazio, Antonella Floridi, Annalisa Ferruta.

“Primario compito di noi insegnanti - sottolinea a proposito la dirigente scolastica del Liceo Classico Carlo Albero Barbara Maduli - è quello di incoraggiare i ragazzi a esprimere il potenziale creativo e immaginifico per afacciarsi al mondo esterno alla scuola con fiducia e
intraprendenza. È così che possono sperimentare la robustezza della propria formazione e l’interrelazione tra universo classico e modernità. Il passato, apparentemente distante da una società che viaggia alla velocità forsennata del progresso tecnologico, nutre e riempie di significato la transizione digitale, fornendo spunti di riflessione e termini di confronto sempre attuali. Il teatro degli autori classici è espressione manifesta di questo assunto, con i suoi messaggi universalmente riconosciuti che hanno superato la prova del tempo e che oggi, ripresi e rielaborati con nuovi linguaggi, tornano ad interrogare le nostre coscienze.”

Uno spettacolo vincitore del 1° premio nella categoria Miglior Lavoro Corale al Festival Thauma 2023 dell’Università Cattolica di Milano.

"Il Custode" - I Sognattori

Si prosegue mercoledì 27 con «Il custode» di e con Mariarosa Franchini, alle chitarre, Lorenzo Cominoli e Daniele Mennella, proposto dall’associazione culturale Sognattori: è l'inizio degli anni 2000. A Tuzla – 100 km da Sarajevo – sulla collina c’è un cimitero, pieno di lapidi. Ma nel tunnel che la attraversa, lungo 35 metri e chiuso da una porta di acciaio, giacciono insepolti i corpi di 3.020 tra uomini, donne e bambini. Recuperati da molteplici fosse comuni, attendono di essere identificati dagli esperti del tribunale dei crimini di guerra dell’Aja, per accertare i massacri che tra il 1991 e il 1995 insanguinarono la Bosnia in seguito all’esplodere delle tensioni etniche tra le nazionalità che convivevano nella federazione Jugoslava. Si tratta di musulmani bosniaci per la maggior parte, ma anche di croati cattolici, e nulla può escludere che tra essi ci siano serbi ortodossi, che non si sono lasciati prendere dal delirio etnico e omicida. «

Com’è possibile che la vita, unica, preziosa e tanto amata, sia stata loro strappata da uomini che in uguale misura avevano cara la propria?». Lo chiede Salko Dedic, responsabile della struttura e incaricato della catalogazione delle salme e dei loro effetti personali. Un atto di misericordia e un servizio alla verità, in un mondo che troppo facilmente dimentica, e che facilmente trascura i segnali che, in “tempo di pace”, dovrebbero destare allarme: l’intolleranza tra etnie e comunità religiose diverse, l’indisponibilità ad accogliere i più deboli e i diseredati, visti come un pericolo. Il monologo si intreccia musica ed effetti sonori eseguiti dal vivo da un duo chitarristico, e ripercorre con il ricordo le esistenze di colleghi e compaesani travolte dalla violenza cieca della guerra, culminando nella denuncia: un urlo silenzioso si alza dalla collina, e non tacerà finchè i responsabili non saranno stati individuati e incriminati, e tutti i morti identificati.

"Italo" - Ensemble Company

Infine giovedì 28 Ensemble Company in collaborazione con Ago Spettacoli porta in scena «Italo»: un Narratore introduce la vicenda di un anonimo Lettore il quale si appresta ad acquistare e leggere l’ultimo libro di Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore. Dopo poche pagine il Lettore si accorge che la storia si interrompe a causa di un errore di impaginazione del romanzo. Dopo aver fatto ritorno alla libreria per sporgere reclamo incontra una Lettrice, Ludmilla, che come lui è incorsa nello stesso problema. La ricerca li porterà alla scoperta di libri sempre nuovi, affiancati da numerose bislacche figure del panorama editoriale e universitario.

Tutto risulterà collegato a un noto falsificatore internazionale, Ermes Marana, a capo di un’immensa quanto assurda organizzazione segreta impegnata alla manomissione di libri d’autore con cui entrerà in contatto il Lettore e che si riveleranno sempre diversi e di autori provenienti dai luoghi più remoti del mondo.

 

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