Novara in Danza, un palco per le stelle del domani

NOVARA - Quasi una bomboniera a custodire le stelle del domani. Così si presenta il palco allestito al Palaverdi per il concorso internazionale “Novara in Danza”. Sabato 8 e domenica 9 aprile due giorni di gara per l’evento promosso dal Centro di Formazione Professionale “Arte Danza Novara” con la direzione artistica di Barbara Gatto. Una vetrina importante per 800 danzatori, giovani e giovanissimi (a partire dai 7 anni), provenienti da ogni parte d’Italia: Torino, Bolzano, Genova tanto per citare qualche località. Sessanta le scuole coinvolte: da Novara ecco Carribbean Street e poi realtà del territorio, da Borgomanero a Vercelli. Nono sigillo per la manifestazione, realizzata con il contributo e il patrocinio del Comune di Novara. Categorie: baby, children, giovani e senior. Configurazione: solisti, coppie, gruppi. Sezioni: classico, neoclassico, modern, contemporaneo, hip hop e, novità dell’edizione 2017, danza di carattere. Si parte sabato alle 15.30: gli spalti si riempiono subito, con genitori e familiari. Dietro le quinte ballerine e ballerini si riscaldano. La tensione è alta, l’emozione pure. Passione e talento sono il loro bagaglio. Devono esibirsi di fronte a mostri sacri della danza internazionale. «Che prova importante per noi – ci dicono alcune ragazze -. Tanti sacrifici e una passione infinita. La prova di oggi può anche decidere il nostro futuro». Prima del via conferenza stampa con la commissione: «Un grande evento per Novara - commenta il presidente Michele Olivieri -, dobbiamo dare atto a Barbara Gatto e al suo Centro “Arte Danza Novara” se la città può ospitare una manifestazione di qualità con una giuria internazionale. Anche in questo weekend ci sono tanti concorsi, qualcuno a volte è puramente commerciale, ma nell’appuntamento di Novara a fare la differenza sono l’alto livello della commissione e il numero dei suoi componenti, cosa non molto frequente in eventi di questo tipo. E che dà il valore aggiunto alla manifestazione. È giusto che sacrificio e passione siano visionati da chi la danza la conosce. Dobbiamo aiutare i ragazzi con la qualità, non esiste altra ricetta». Tutti concordi, un evento come il concorso di Novara è importante per i giovani. Lo sa bene l’étoile della Scala Oriella Dorella che ieri ha ricevuto il premio alla carriera: «Un’occasione importante per far emergere i giovani i talenti del domani. Non lamentiamoci poi se non hanno possibilità di futuro, fatta eccezione per l’apparizione in qualche show. Il ruolo della stampa è notevole, un ponte verso il pubblico: è fondamentale raccontare con i propri occhi stupore e sacrificio. E, soprattutto, non dobbiamo defraudare i giovani della opportunità di andare avanti. È un paradosso: in un momento in cui la danza sembra avere la massima visibilità qualcuno non se ne cura come dovrebbe». Ora vive in Italia Victor Litninov ma da un osservatorio privilegiato come la Russia, culla della danza, fa notare che «un palco per 800 ballerini meriterebbe un pubblico di 5.000 persone». E poi osserva amaramente: «Da quando sono nel vostro Paese sono stati chiusi undici teatri. La politica sta ammazzando il sogno dei bambini. I giovani che andremo a premiare sono i futuri Oriella Dorella, Roberto Bolle. Una volta uno bravo lavorava mentre oggi è diventato una persona scomoda. A Firenze hanno detto addio al Maggio Musicale. In Russia per spettacoli come “Il Lago dei Cigni” e “Giselle” non si trovano i biglietti». Vittorio Biagi parte dalla sua esperienza francese per dire che «oggi stiamo attraversando in Italia un momento buio della danza e della cultura in generale. Qualche anno fa c’è stato un boom e poi il crollo dopo il picco. Speriamo in una pronta ripresa». Lukas Timulak: «Anche in Olanda la danza deve fronteggiare grossi tagli ma collaborando e unendo le forze possiamo andare avanti verso un obiettivo comune». Marigia Maggipinto porta l’esempio tedesco: «È sbagliato coltivare il proprio orticello: occorre apertura mentale e collaborare insieme per prendere il meglio. La danza non è una spesa, è un investimento. Invidia e gelosia non sostengono la crescita: questo il cambiamento che bisogna fare». Si toglie qualche sassolino la direttrice artistica Barbara Gatto: «Mi aspettavo una partecipazione maggiore dei giornalisti alla conferenza stampa di oggi davanti a una giuria di persone che hanno scritto la storia della danza mondiale. In municipio martedì scorso ce n’erano tanti. Oggi no: la divulgazione è importante ed è altrettanto importante vedere di persona, con i propri occhi. Peccato perché il nostro sforzo è sempre ingente, anche per rendere accogliente la nuova location del Palaverdi, logisticamente più idonea come spazio rispetto al “Dal Lago”: entrando si ha l’impressione di essere in un teatro. Voglio ringraziare il Comune di Novara, nelle persone dell’assessore Federico Perugini e del presidente del Consiglio comunale Gerardo Murante: hanno creduto in questo evento, dando il giusto valore a una manifestazione che in due giorni richiama 800 ballerini da tutta Italia, coinvolgendo 60 scuole». Spenti i microfoni della conferenza stampa si accendono quelli del palco. La speaker Elisabetta Sacchi, dj di m2o Radio del Gruppo L’Espresso, dà il via alle danze. Presenta i giurati uno per uno. E poi chiama sul palco i protagonisti (per il Centro “Arte Danza Novara” esibizioni fuori concorso). Che si susseguono categoria dopo categoria, sezione dopo sezione. Due pomeriggi densi di gare, esibizioni che regalano freschezza, talento e anche emozioni. Tanti riconoscimenti in palio, tra cui il “Premio Étoile del domani” assegnato a Cristiano Principato (novarese, diplomato alla Scuola di Ballo della Scala e da alcuni anni membro stabile del Corpo di Ballo della compagnia olandese “Het Nationale Ballet – Dutch National Ballet”) e numerose le borse di studio per i più meritevoli presso realtà di prestigio. Classico, hip hop, modern. Tanti stili e una sola passione: quella per la Danza.
Eleonora Groppetti
NOVARA - Quasi una bomboniera a custodire le stelle del domani. Così si presenta il palco allestito al Palaverdi per il concorso internazionale “Novara in Danza”. Sabato 8 e domenica 9 aprile due giorni di gara per l’evento promosso dal Centro di Formazione Professionale “Arte Danza Novara” con la direzione artistica di Barbara Gatto. Una vetrina importante per 800 danzatori, giovani e giovanissimi (a partire dai 7 anni), provenienti da ogni parte d’Italia: Torino, Bolzano, Genova tanto per citare qualche località. Sessanta le scuole coinvolte: da Novara ecco Carribbean Street e poi realtà del territorio, da Borgomanero a Vercelli. Nono sigillo per la manifestazione, realizzata con il contributo e il patrocinio del Comune di Novara. Categorie: baby, children, giovani e senior. Configurazione: solisti, coppie, gruppi. Sezioni: classico, neoclassico, modern, contemporaneo, hip hop e, novità dell’edizione 2017, danza di carattere. Si parte sabato alle 15.30: gli spalti si riempiono subito, con genitori e familiari. Dietro le quinte ballerine e ballerini si riscaldano. La tensione è alta, l’emozione pure. Passione e talento sono il loro bagaglio. Devono esibirsi di fronte a mostri sacri della danza internazionale. «Che prova importante per noi – ci dicono alcune ragazze -. Tanti sacrifici e una passione infinita. La prova di oggi può anche decidere il nostro futuro». Prima del via conferenza stampa con la commissione: «Un grande evento per Novara - commenta il presidente Michele Olivieri -, dobbiamo dare atto a Barbara Gatto e al suo Centro “Arte Danza Novara” se la città può ospitare una manifestazione di qualità con una giuria internazionale. Anche in questo weekend ci sono tanti concorsi, qualcuno a volte è puramente commerciale, ma nell’appuntamento di Novara a fare la differenza sono l’alto livello della commissione e il numero dei suoi componenti, cosa non molto frequente in eventi di questo tipo. E che dà il valore aggiunto alla manifestazione. È giusto che sacrificio e passione siano visionati da chi la danza la conosce. Dobbiamo aiutare i ragazzi con la qualità, non esiste altra ricetta». Tutti concordi, un evento come il concorso di Novara è importante per i giovani. Lo sa bene l’étoile della Scala Oriella Dorella che ieri ha ricevuto il premio alla carriera: «Un’occasione importante per far emergere i giovani i talenti del domani. Non lamentiamoci poi se non hanno possibilità di futuro, fatta eccezione per l’apparizione in qualche show. Il ruolo della stampa è notevole, un ponte verso il pubblico: è fondamentale raccontare con i propri occhi stupore e sacrificio. E, soprattutto, non dobbiamo defraudare i giovani della opportunità di andare avanti. È un paradosso: in un momento in cui la danza sembra avere la massima visibilità qualcuno non se ne cura come dovrebbe». Ora vive in Italia Victor Litninov ma da un osservatorio privilegiato come la Russia, culla della danza, fa notare che «un palco per 800 ballerini meriterebbe un pubblico di 5.000 persone». E poi osserva amaramente: «Da quando sono nel vostro Paese sono stati chiusi undici teatri. La politica sta ammazzando il sogno dei bambini. I giovani che andremo a premiare sono i futuri Oriella Dorella, Roberto Bolle. Una volta uno bravo lavorava mentre oggi è diventato una persona scomoda. A Firenze hanno detto addio al Maggio Musicale. In Russia per spettacoli come “Il Lago dei Cigni” e “Giselle” non si trovano i biglietti». Vittorio Biagi parte dalla sua esperienza francese per dire che «oggi stiamo attraversando in Italia un momento buio della danza e della cultura in generale. Qualche anno fa c’è stato un boom e poi il crollo dopo il picco. Speriamo in una pronta ripresa». Lukas Timulak: «Anche in Olanda la danza deve fronteggiare grossi tagli ma collaborando e unendo le forze possiamo andare avanti verso un obiettivo comune». Marigia Maggipinto porta l’esempio tedesco: «È sbagliato coltivare il proprio orticello: occorre apertura mentale e collaborare insieme per prendere il meglio. La danza non è una spesa, è un investimento. Invidia e gelosia non sostengono la crescita: questo il cambiamento che bisogna fare». Si toglie qualche sassolino la direttrice artistica Barbara Gatto: «Mi aspettavo una partecipazione maggiore dei giornalisti alla conferenza stampa di oggi davanti a una giuria di persone che hanno scritto la storia della danza mondiale. In municipio martedì scorso ce n’erano tanti. Oggi no: la divulgazione è importante ed è altrettanto importante vedere di persona, con i propri occhi. Peccato perché il nostro sforzo è sempre ingente, anche per rendere accogliente la nuova location del Palaverdi, logisticamente più idonea come spazio rispetto al “Dal Lago”: entrando si ha l’impressione di essere in un teatro. Voglio ringraziare il Comune di Novara, nelle persone dell’assessore Federico Perugini e del presidente del Consiglio comunale Gerardo Murante: hanno creduto in questo evento, dando il giusto valore a una manifestazione che in due giorni richiama 800 ballerini da tutta Italia, coinvolgendo 60 scuole». Spenti i microfoni della conferenza stampa si accendono quelli del palco. La speaker Elisabetta Sacchi, dj di m2o Radio del Gruppo L’Espresso, dà il via alle danze. Presenta i giurati uno per uno. E poi chiama sul palco i protagonisti (per il Centro “Arte Danza Novara” esibizioni fuori concorso). Che si susseguono categoria dopo categoria, sezione dopo sezione. Due pomeriggi densi di gare, esibizioni che regalano freschezza, talento e anche emozioni. Tanti riconoscimenti in palio, tra cui il “Premio Étoile del domani” assegnato a Cristiano Principato (novarese, diplomato alla Scuola di Ballo della Scala e da alcuni anni membro stabile del Corpo di Ballo della compagnia olandese “Het Nationale Ballet – Dutch National Ballet”) e numerose le borse di studio per i più meritevoli presso realtà di prestigio. Classico, hip hop, modern. Tanti stili e una sola passione: quella per la Danza.
Eleonora Groppetti