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Omaggio a Carlo Coccia a 150 anni dalla scomparsa del grande maestro novarese

Una grande produzione di Accademia dei Mestieri d’Opera del Teatro Coccia AMO con la partecipazione straordinaria di Edoardo Siravo

Omaggio a Carlo Coccia a 150 anni dalla scomparsa del grande maestro novarese
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Lo scoro 13 aprile sono ricorsi i 150 anni dalla scomparsa del Maestro Carlo Coccia a cui è intitolato il Teatro di Novara: la programmazione d’Opera della Stagione 2023 celebra questa commemorazione e questo importante artista con una nuova produzione frutto del lavoro dell’Accademia dei Mestieri d’Opera del Teatro Coccia AMO.

Lo spettacolo

Domani, giovedì 9 novembre 2023, alle 20.30, va in scena "Omaggio a Carlo Coccia". Una vita in tre quadri, opera in un atto, su drammaturgia e libretto di Emanuela Ersilia Abbadessa, che vanta la partecipazione straordinaria dell’attore Edoardo Siravo nel ruolo del maestro Carlo Coccia.

Direzione d’Orchestra del Maestro Camilla Rossetti, in buca l’Orchestra Classica di Alessandria.

L’opera è il risultato dell’intenso e proficuo impegno dell’Accademia dei Mestieri dell’Opera del Teatro Coccia, che ne firma totalmente il progetto: dalle composizioni originali e rielaborazioni orchestrali alla regia, dall’allestimento di scene e costumi al cast degli interpreti.

Coinvolgendo in tutto circa 40 allievi, coordinati e supervisionati dai professionisti docenti AMO: Marco Taralli (composizione), Claudia Mariano (maestri collaboratori), Deda Cristina Colonna (regia), Paoletta Marrocu e Giovanni Botta (canto lirico), Helenio Talato (tecnici macchinisti), Ivan Pastrovicchio (tecnici luci), Silvia Lumes (sartoria), Rosalia Visaggio (trucco e acconciature).

La pièce ripercorre i momenti più significativi della storia del melodramma attraverso gli occhi del grande compositore nato a Napoli nel 1782 che, tra il serio e il faceto, svela “convenienze e inconvenienze” della scena lirica, vizi e virtù degli interpreti.

Lo spettacolo unisce arie d’opera celebri di Rossini, Cimarosa, Piccinni, Verdi, Donizetti, Mozart e Puccini e composizioni originali, firmate da Giuseppe Guerrera, Davide Sebartoli, Lorenzo Sorgi, giovani compositori della classe di composizione di Marco Taralli.

Una trittico il cui fil rouge è appunto la figura di Carlo Coccia, impersonato da Edoardo Siravo, testimone e narratore della scena lirica.

I "quattro quadri"

Nel primo quadro, Coccia, in un caffè napoletano, si intrattiene con una giovane cameriera e un militare suo amante (figure tipiche dell’opera buffa partenopea): sono gli anni in cui la Scuola musicale napoletana è al suo apice e Coccia stesso, in questa scena, rivive e fa rivivere i fasti dell’epoca attraverso la musica e il serenatismo.

Il secondo quadro vede Coccia immerso nell’atmosfera del teatro lirico ottocentesco: è nell’ambiente che gli è più consono e lì, al braccio di un soprano che riveste il ruolo della primadonna archetipica, discute con un giovane compositore che spera di far fortuna in quel mondo e diventare celebre come i quattro grandi operisti. Ad apertura di questa scena, è incastonato l’Inno a Carlo Alberto composto da Carlo Coccia nel 1847.

La terza parte dello spettacolo racconta invece l’eredità artistica di Carlo Coccia e di quanti come lui hanno dato vita al teatro lirico. Insieme a lui sono in scena due cantanti nelle vesti di due giovani del pubblico novarese che si appassionano all’opera e scoprono la bellezza del melodramma. È questo il momento in cui Carlo Coccia può dirsi soddisfatto e può uscire di scena con un monologo scritto da Siravo in cui, come un maturo Falstaff, si guarda indietro e trae le sue considerazioni.

Attraverso una narrazione agile e ricca di momenti divertenti, lo spettacolo la cui regia è firmata da tre squadre creative capitanate da Deda Cristina Colonna (Ilaria Sainato e Giuseppe Trovato per il primo quadro; Giulio Leone e Vittoria Licostini per il secondo; Enrica Rebaudo ed Erika Chilò per il terzo), si pone come una microstoria dell’opera italiana e porta alla ribalta una grande figura del passato, fornendo al pubblico degli appassionati momenti di grande lirismo e a quello dei neofiti una nuova chiave di approccio al teatro musicale.

Le musiche originali

Giuseppe Guerrera, Davide Serbartoli, Lorenzo Sorgi firmano le musiche originali e rielaborazioni orchestrali. Descrive così il lavoro il Maestro Marco Taralli, che ha seguito e supervisionato le varie fasi di composizione e stesura: “la struttura musicale di un’opera è sempre strettamente collegata alla sua struttura drammaturgica. La musica svolge l’importante funzione di rimarcare e sottolineare la storia che l’opera vuole trasmettere e raccontare.

Nel caso di Omaggio a Carlo Coccia, il personaggio di Carlo Coccia ripercorre e descrive ciò che è stata la grande evoluzione del teatro del melodramma da fine Settecento a fine Ottocento/inizio Novecento.

Agli allievi dell’Accademia AMO è stato raccomandato di lavorare affinché la loro scrittura si fondesse profondamente con la storia pur rimanendo personale nella loro anima artistica.

La Regia

La regia è affidata ai sei allievi, organizzati in tre squadre creative che lavorano in sinergia, coordinati dalla loro insegnante, Deda Cristina Colonna. Nel dettaglio: primo quadro – regia di Ilaria Sainato e Giuseppe Trovato; secondo quadro – regia di Giulio Leone e Vittoria Licostini; terzo quadro regia di Erika Chilò ed Enrica Rebaudo.

L’obiettivo del concept è ragionare sulla vita di Carlo Coccia e sulla memoria della sua eredità. La divisione in tre quadri permette la visione di diversi momenti della vicenda biografica ed artistica del compositore, da un’animata Napoli di inizio Ottocento all’approdo novarese, fino a celebrare astrattamente l’eternità della musica e del teatro. Sia a livello scenico che di costume, si assiste ad un progressivo passaggio da un contesto “storico” che si perde man mano, alla contemporaneità del terzo quadro.

Gli interpreti

Interpreti dell’opera sono gli studenti dei corsi di Canto Lirico tenuti dai docenti Giovanni Botta e Paoletta Marrocu: Clementina Regina, Danae Rikos, Francesco Congiu, Li Ma, Okju Lee, Yo Otahara, Wangyang Chen, Xiangbo Zhang, Hyejung Kim, Eleonora Filipponi, Angelo Caprara, Judith Duerr, Ranyi Jiang, Maria Chiara Scarale, Zheng Hui, Namok Kim, Baiyang Yu, Guannan Chen, Davide Lando, Con loro in scena la presenza straordinaria di un basso quale Stefano Paradiso.

I maestri collaboratori

Da AMO arrivano anche i Maestri Collaboratori del corso del Maestro Claudia Mariano Jiyoung Son, Lorenzo Tomasini e Shuning Du, le macchiniste seguite dal docente Helenio Talato Martina Muratore e Sara Maffioletti, le aiuto al trucco e alle acconciature della docente Rosalia Visaggio Giorgia Chiarani e Viola Fioravanti, in sartoria con Silvia Lumes una ex allieva AMO Fabiana Lorenzi.

Da questa edizione l’Accademia dei Mestieri d’Opera del Teatro Coccia AMO si avvale della preziosa collaborazione del Main Sponsor Techbau SPA.

Biglietti

Biglietti dai 6,00 ai 10,00 euro in vendita sul sito del teatro www.fondazioneteatrococcia.it e presso la biglietteria del Teatro.

L’opera sarà preceduta da un Operitivo Omaggio a Carlo Coccia Martedì 7 Novembre alle 18.30, in collaborazione con Cannavacciuolo Café & Bistrot. Biglietti 10,00 euro.

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