Orta diventa un “laboratorio vivente”

Orta diventa un “laboratorio vivente”
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ORTA SAN GIULIO  - Un flusso continuo di dati raccolti, acquisiti, analizzati e trasmessi sul territorio anche avvalendosi di innovative opportunità tecnologiche costituite dal posizionamento di appositi sensori, boe fisse e mobili (smart object) e dall’accesso alle stazioni meteorologiche. Quella che è stata definita “la voce del lago” di cui monitora l’ecosistema trasmettendolo a cittadini, amministratori, addetti ai lavori, diventa facilmente coglibile anche attraverso specifiche “app” su tablet e smartwatch… Presentati, giovedì scorso presso l’Hotel San Rocco, i risultati di «Pitagora, un consapevole sistema di governance dei sistemi lacustri – ha detto Marco De Bellis (ad di Ecube, società capofila del progetto) – realizzato attraverso una ricerca sperimentale». 

«Un progetto pilota, sviluppato tra Laghi d’Orta e Maggiore – ha detto il sindaco, Giorgio Angeleri – nel quale Orta è diventata laboratorio vivente». La piattaforma tecnologica vede la collaborazione di tre società piemontesi (ECube, Langensee, Netycom, Well Com) e tre centri di ricerca: CNR ISE di Pallanza, Università del Piemonte Orientale e CSP (organismo di ricerca privato sulle tecnologie dell’informazione). Dal video trasmesso durante l’incontro (cui hanno partecipato anche molti giovani) emergono gli elementi che influenzano l’ecosistema tra cui: fattori idrobiologici, meteorologici (precipitazioni), ambientali (altezza idrometrica), chimici e biologici (ph delle acque), umani… La loro conoscenza in tempo reale consentirà di fare previsioni e lanciare preallarmi, oltre che un costante ed approfondito utilizzo scientifico delle informazioni. Il progetto ha fruito di un finanziamento della Regione Piemonte nell’ambito di un bando per attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale a sostegno della creazione di servizi innovativi focalizzati sulle tecnologie ICT. 

«Si tratta di un sistema ‘open’ – ha dichiarato Andreas Saumweber (Langensee) – che abbiamo sviluppato lavorando in modo integrato e che si caratterizza per la sua grande flessibilità, con un elevato grado di ingegnerizzazione volto allo sviluppo dell’hardware». 

Marzia Ciampitiello (Cnr Ise) ha rilevato come il progetto (durato 9 mesi), cui il proprio Istituto ha preso parte avendo alle spalle 75 anni di ricerca sui laghi, è per sua natura articolato in quanto «è complicato monitorare un lago». Spiegata, dalla ricercatrice, l’individuazione di «diverse  sottoregioni per ognuna delle quali è stata scelta una stazione rappresentativa». 

Quali i dati utili? Cosa succede nel lago? Per rispondere ai quesiti, posizionate (o da posizionare a breve) alcune boe fisse e rilocabili, a Verbania, a sud dell’Isola di San Giulio e a Omegna - Bagnella. Creata inoltre una scheda elettronica (interamente sviluppata nel progetto) e considerate le stazioni meteorologiche in cui inserirla (tra di esse quelle di Mergozzo, Cannobio, “Rosmini” a Domodossola”, istituita, quest’ultima, nel 1871; altre nel 1914) con un ulteriore livello di implementazione. Le boe (quelle fisse ancorate al fondo) consentono di misurare la temperatura del lago (da tre a trenta metri), il ph, la conducibilità, l’ossigeno disciolto. La “misurazione in continuo” e l’ acquisizione in tempo reale dei dati consentono di verificare puntualmente e, se fosse il caso, di intervenire. Le informazioni raccolte devono, però, essere sempre associate a campionamenti classici. Roberto Borri (Csp) ha parlato della realizzazione delle infrastrutture a banda larga necessarie per  trasmettere il segnale: «Il territorio è orograficamente complesso e sono state utilizzate tecnologie radio per la capillarità della ricezione. Punto di accesso per i vari collegamenti è Egro (località sulla sponda occidentale del lago) che garantisce una copertura diretta» con 330 megabyte di capienza dati e due webcame (anche in piazza Motta, a Orta).

De Bellis ha affermato che l’accesso potrà avvenire sia attraverso la rete Internet che, in alcuni casi, senza connessione. Interventi anche di Giovanni Margaroli (Netycome) e, per l’Università del Piemonte Orientale – Dipartimento Studi Economia dell’Impresa, di Roberto Candiotto e di Silvia Gandini che si sono soffermati sulle opportunità turistiche cusiane legate a «una forte stagionalità» e alla differenziazione della fruizione del lago (balneazione, allenamenti sportivi, molteplicità degli eventi culturali…). 

Infine Chiara Barbieri (Well Com) ha riferito dell’animazione del “Living lab” anche attraverso gli scatti postati in rete dai turisti.

Maria Antonietta Trupia

ORTA SAN GIULIO  - Un flusso continuo di dati raccolti, acquisiti, analizzati e trasmessi sul territorio anche avvalendosi di innovative opportunità tecnologiche costituite dal posizionamento di appositi sensori, boe fisse e mobili (smart object) e dall’accesso alle stazioni meteorologiche. Quella che è stata definita “la voce del lago” di cui monitora l’ecosistema trasmettendolo a cittadini, amministratori, addetti ai lavori, diventa facilmente coglibile anche attraverso specifiche “app” su tablet e smartwatch… Presentati, giovedì scorso presso l’Hotel San Rocco, i risultati di «Pitagora, un consapevole sistema di governance dei sistemi lacustri – ha detto Marco De Bellis (ad di Ecube, società capofila del progetto) – realizzato attraverso una ricerca sperimentale». 

«Un progetto pilota, sviluppato tra Laghi d’Orta e Maggiore – ha detto il sindaco, Giorgio Angeleri – nel quale Orta è diventata laboratorio vivente». La piattaforma tecnologica vede la collaborazione di tre società piemontesi (ECube, Langensee, Netycom, Well Com) e tre centri di ricerca: CNR ISE di Pallanza, Università del Piemonte Orientale e CSP (organismo di ricerca privato sulle tecnologie dell’informazione). Dal video trasmesso durante l’incontro (cui hanno partecipato anche molti giovani) emergono gli elementi che influenzano l’ecosistema tra cui: fattori idrobiologici, meteorologici (precipitazioni), ambientali (altezza idrometrica), chimici e biologici (ph delle acque), umani… La loro conoscenza in tempo reale consentirà di fare previsioni e lanciare preallarmi, oltre che un costante ed approfondito utilizzo scientifico delle informazioni. Il progetto ha fruito di un finanziamento della Regione Piemonte nell’ambito di un bando per attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale a sostegno della creazione di servizi innovativi focalizzati sulle tecnologie ICT. 

«Si tratta di un sistema ‘open’ – ha dichiarato Andreas Saumweber (Langensee) – che abbiamo sviluppato lavorando in modo integrato e che si caratterizza per la sua grande flessibilità, con un elevato grado di ingegnerizzazione volto allo sviluppo dell’hardware». 

Marzia Ciampitiello (Cnr Ise) ha rilevato come il progetto (durato 9 mesi), cui il proprio Istituto ha preso parte avendo alle spalle 75 anni di ricerca sui laghi, è per sua natura articolato in quanto «è complicato monitorare un lago». Spiegata, dalla ricercatrice, l’individuazione di «diverse  sottoregioni per ognuna delle quali è stata scelta una stazione rappresentativa». 

Quali i dati utili? Cosa succede nel lago? Per rispondere ai quesiti, posizionate (o da posizionare a breve) alcune boe fisse e rilocabili, a Verbania, a sud dell’Isola di San Giulio e a Omegna - Bagnella. Creata inoltre una scheda elettronica (interamente sviluppata nel progetto) e considerate le stazioni meteorologiche in cui inserirla (tra di esse quelle di Mergozzo, Cannobio, “Rosmini” a Domodossola”, istituita, quest’ultima, nel 1871; altre nel 1914) con un ulteriore livello di implementazione. Le boe (quelle fisse ancorate al fondo) consentono di misurare la temperatura del lago (da tre a trenta metri), il ph, la conducibilità, l’ossigeno disciolto. La “misurazione in continuo” e l’ acquisizione in tempo reale dei dati consentono di verificare puntualmente e, se fosse il caso, di intervenire. Le informazioni raccolte devono, però, essere sempre associate a campionamenti classici. Roberto Borri (Csp) ha parlato della realizzazione delle infrastrutture a banda larga necessarie per  trasmettere il segnale: «Il territorio è orograficamente complesso e sono state utilizzate tecnologie radio per la capillarità della ricezione. Punto di accesso per i vari collegamenti è Egro (località sulla sponda occidentale del lago) che garantisce una copertura diretta» con 330 megabyte di capienza dati e due webcame (anche in piazza Motta, a Orta).

De Bellis ha affermato che l’accesso potrà avvenire sia attraverso la rete Internet che, in alcuni casi, senza connessione. Interventi anche di Giovanni Margaroli (Netycome) e, per l’Università del Piemonte Orientale – Dipartimento Studi Economia dell’Impresa, di Roberto Candiotto e di Silvia Gandini che si sono soffermati sulle opportunità turistiche cusiane legate a «una forte stagionalità» e alla differenziazione della fruizione del lago (balneazione, allenamenti sportivi, molteplicità degli eventi culturali…). 

Infine Chiara Barbieri (Well Com) ha riferito dell’animazione del “Living lab” anche attraverso gli scatti postati in rete dai turisti.

Maria Antonietta Trupia

 

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