«Presto visibile il rilievo di Fiume»

«Presto visibile il rilievo di Fiume»
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NOVARA - L’inaugurazione del “16° Premio Nazionale d’Arte Città di Novara”, avvenuta sabato scorso con l’intervento del sindaco Alessandro Canelli, Vincenzo Scardigno, Giovanni Cordero e Paolo Manazza nel salone dell’Arengo a Novara ha avuto, come momento centrale, la consegna del premio postumo alla carriera a Salvatore Fiume, artista molto legato alla città. A Novara ha scritto il suo primo romanzo “Viva Gioconda!”, pubblicato a Milano nel 1943 e realizzato la sua prima opera, il rilievo della ex Caserma Gherzi. La consegna da parte di Canelli del premio ai figli di Salvatore Fiume, Luciano e Laura, introdotta dalla performance teatrale di Maria Gloria Grifoni e Andrea Reali, è stato il primo evento delle manifestazioni che la città ha in programma per celebrare il ventesimo anniversario della morte dell’artista e offrire degna visibilità all’opera da lui realizzata, il rilievo in gesso dipinto che rappresenta il sacrificio del personale sanitario durante le guerre. Nel proprio intervento il sindaco, oltre a sottolineare l’importanza sempre maggiore acquisita dal Premio Città di Novara, ha precisato che all’artista sono già intitolati gli spazi verdi davanti alla ex Caserma Gherzi e che l’Amministrazione farà il possibile per offrire in visione ai cittadini, al più presto, il rilievo. Perché, continua Canelli «la nostra attenzione per l’arte è sempre presente, come emerge dall’apertura degli spazi espostivi al Castello e da quanto già avviato per mettere a disposizione anche quelli di Palazzo Faraggiana». Intanto i novaresi possono vedere al Broletto le centoventi opere selezionate della giuria e che saranno premiate domenica 9 aprile. Già nel corso dell’inaugurazione sono stati assegnati i premi a pari merito alle performance di Massimo Nardi, di Grifoni e Reali, di Grazia Simeone e Daniele Fuss con Mustafà Isguve ed Ettore Gino. Il premio non solo si è ampliato dal punto di vista della partecipazione ma ha anche inglobato nuovi linguaggi espressivi come il teatro e la danza. Si è anche ampliato nell’organizzazione, rendendo più strutturali le collaborazioni esterne, soprattutto con Spazio Vivace guidato da Veronica Armani, presso il quale, in via Fratelli Rosselli 13, fino al 7 aprile è visibile la mostra “Omaggio a Fiume”: esposte alcune opere pittoriche dell’artista provenienti della Galleria Rotaross e altri materiali che permettono di conoscerne meglio la personalità. Come premessa, hanno dichiarato Maurizio Leigheb e Andrea Baiardi durante la conferenza stampa di giovedì scorso presso Spazio Vivace, di una più grande rassegna organizzata in collaborazione con la Fondazione Salvatore Fiume, prevista per l’avanzato autunno, ospitata negli spazi del Castello. Intervenuti anche Antonella Vercelli, nipote del medico militare Luigi Vercelli, committente del bassorilievo novarese, e Franco Ferrario, figlio di Arturo titolare della ditta che aveva fornito gratuitamente i materiali occorrenti per eseguirlo. Per entrambi il ricordo più vivo è ancora rappresentato dal bassorilievo visto da bambini. Un’opera davanti alla quale, dice Antonella, lo stesso Fiume nel 1994 (a Novara per la vedere la sua commedia al Teatro Faraggiana “Quegli angeli ladri”) aveva esclamato «è un vero capolavoro». Un capolavoro ma finora, secondo Franco, «nessuno si è reso ancora conto della sua grandezza e del suo significato nazionale» perché è un omaggio ai soldati e ai medici di tutte le guerre del mondo. «Che deve avere la possibilità di vederlo e provare l’emozione che ho provato io».

Emiliana Mongiat

NOVARA - L’inaugurazione del “16° Premio Nazionale d’Arte Città di Novara”, avvenuta sabato scorso con l’intervento del sindaco Alessandro Canelli, Vincenzo Scardigno, Giovanni Cordero e Paolo Manazza nel salone dell’Arengo a Novara ha avuto, come momento centrale, la consegna del premio postumo alla carriera a Salvatore Fiume, artista molto legato alla città. A Novara ha scritto il suo primo romanzo “Viva Gioconda!”, pubblicato a Milano nel 1943 e realizzato la sua prima opera, il rilievo della ex Caserma Gherzi. La consegna da parte di Canelli del premio ai figli di Salvatore Fiume, Luciano e Laura, introdotta dalla performance teatrale di Maria Gloria Grifoni e Andrea Reali, è stato il primo evento delle manifestazioni che la città ha in programma per celebrare il ventesimo anniversario della morte dell’artista e offrire degna visibilità all’opera da lui realizzata, il rilievo in gesso dipinto che rappresenta il sacrificio del personale sanitario durante le guerre. Nel proprio intervento il sindaco, oltre a sottolineare l’importanza sempre maggiore acquisita dal Premio Città di Novara, ha precisato che all’artista sono già intitolati gli spazi verdi davanti alla ex Caserma Gherzi e che l’Amministrazione farà il possibile per offrire in visione ai cittadini, al più presto, il rilievo. Perché, continua Canelli «la nostra attenzione per l’arte è sempre presente, come emerge dall’apertura degli spazi espostivi al Castello e da quanto già avviato per mettere a disposizione anche quelli di Palazzo Faraggiana». Intanto i novaresi possono vedere al Broletto le centoventi opere selezionate della giuria e che saranno premiate domenica 9 aprile. Già nel corso dell’inaugurazione sono stati assegnati i premi a pari merito alle performance di Massimo Nardi, di Grifoni e Reali, di Grazia Simeone e Daniele Fuss con Mustafà Isguve ed Ettore Gino. Il premio non solo si è ampliato dal punto di vista della partecipazione ma ha anche inglobato nuovi linguaggi espressivi come il teatro e la danza. Si è anche ampliato nell’organizzazione, rendendo più strutturali le collaborazioni esterne, soprattutto con Spazio Vivace guidato da Veronica Armani, presso il quale, in via Fratelli Rosselli 13, fino al 7 aprile è visibile la mostra “Omaggio a Fiume”: esposte alcune opere pittoriche dell’artista provenienti della Galleria Rotaross e altri materiali che permettono di conoscerne meglio la personalità. Come premessa, hanno dichiarato Maurizio Leigheb e Andrea Baiardi durante la conferenza stampa di giovedì scorso presso Spazio Vivace, di una più grande rassegna organizzata in collaborazione con la Fondazione Salvatore Fiume, prevista per l’avanzato autunno, ospitata negli spazi del Castello. Intervenuti anche Antonella Vercelli, nipote del medico militare Luigi Vercelli, committente del bassorilievo novarese, e Franco Ferrario, figlio di Arturo titolare della ditta che aveva fornito gratuitamente i materiali occorrenti per eseguirlo. Per entrambi il ricordo più vivo è ancora rappresentato dal bassorilievo visto da bambini. Un’opera davanti alla quale, dice Antonella, lo stesso Fiume nel 1994 (a Novara per la vedere la sua commedia al Teatro Faraggiana “Quegli angeli ladri”) aveva esclamato «è un vero capolavoro». Un capolavoro ma finora, secondo Franco, «nessuno si è reso ancora conto della sua grandezza e del suo significato nazionale» perché è un omaggio ai soldati e ai medici di tutte le guerre del mondo. «Che deve avere la possibilità di vederlo e provare l’emozione che ho provato io».

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