Rinasce il Faraggiana. L’abbraccio della città

Rinasce il Faraggiana. L’abbraccio della città
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NOVARA - 3 2 1 contatto. Un contatto immediato. Caloroso. Rinasce il Teatro Faraggiana. Ed è subito magia. Giovedì 20 ottobre 2016. La sera della prima. Per una volta non contano trucco e parrucco, le mise sfoggiate nel foyer o in platea. Questione di sostanza. Non di forma. Qui si scrive la storia. E la storia racconta di un’avventura incredibile. Nata su Facebook e arrivata sul palco. Per dare il la, con lo spettacolo “Canto alla città”, al percorso del Nuovo Teatro Faraggiana traghettato dalla omonima Fondazione, fondata da chi crede e lavora per la Cultura. Una strepitosa Lucilla Giagnoni, attrice e autrice, nonché direttrice artistica e ideatrice della stagione che con due sold out (giovedì la serata a inviti e ieri, venerdì, la prima per il pubblico) è decollata: un testo, il suo, profondo e carico di suggestioni. Che la splendida Orchestra Giovanile Dedalo (altro tesoro novarese), diretta dal maestro Andrea Raffanini, trasforma in magia. Ma questo è “solo” lo straordinario epilogo di una serata iniziata come da copione. Ma un copione speciale. Luci accese, l’insegna che richiama, il foyer che torna a vivere nel segno del rosso, un colore caldo che avvolge, che ammicca anche dai programmi. L’ingresso tirato a lucido, lo specchio rotondo che ci fa tornare ai ricordi del passato. Una scala, dimenticata... Ma ci sta! Sedici anni di chiusura forzata. Sono tanti per un teatro. Tanti da annichilire. E invece tutto torna a splendere. Giovedì la serata di gala: per autorità e istituzioni, sponsor, sostenitori del teatro. Ci sono il sindaco Alessandro Canelli e chi l’ha preceduto, Andrea Ballarè. Con gli assessori in carica e quelli uscenti. Non vuole mancare il prefetto Francesco Paolo Castaldo. I vertici di banche e fondazioni: Franco Zanetta, Maurizio Comoli, Eliana Baici, Anna Belfiore. Rappresentanti del mondo militare e di quello religioso, esponenti della politica. Operatori culturali. Persone che lavorano nel campo del teatro e della musica. La direttrice del Teatro Coccia, Renata Rapetti, è puntuale all’appuntamento. Le due realtà so- no pronte a collaborare. E ci sono, ovviamente, gli artefici della rinascita del Faraggiana: i soci fondatori. Una torta è lì a suggellare la riapertura del teatro. E c’è il libro delle firme. Sono già tante. Leggiamo. Gioia, emozione, impegno. Parole di chi ci crede. Di chi crede nel miracolo. Lo spettacolo incanta, la musica è celestiale. Occhi lucidi. Come quelli di Lucilla Giagnoni. Come quelli di Vanni Vallino che porta i fiori all’attrice e al primo violino, Anna Molinari. Come quelli di chi sta in platea, nei palchi, in galleria. E in quella standing ovation che applaude Lucilla, orchestrali e direttore c’è tutto. C’è l’abbraccio della città.
Eleonora Groppetti 
Leggi di più sul Corriere di Novara di sabato 22 ottobre 2016 

NOVARA - 3 2 1 contatto. Un contatto immediato. Caloroso. Rinasce il Teatro Faraggiana. Ed è subito magia. Giovedì 20 ottobre 2016. La sera della prima. Per una volta non contano trucco e parrucco, le mise sfoggiate nel foyer o in platea. Questione di sostanza. Non di forma. Qui si scrive la storia. E la storia racconta di un’avventura incredibile. Nata su Facebook e arrivata sul palco. Per dare il la, con lo spettacolo “Canto alla città”, al percorso del Nuovo Teatro Faraggiana traghettato dalla omonima Fondazione, fondata da chi crede e lavora per la Cultura. Una strepitosa Lucilla Giagnoni, attrice e autrice, nonché direttrice artistica e ideatrice della stagione che con due sold out (giovedì la serata a inviti e ieri, venerdì, la prima per il pubblico) è decollata: un testo, il suo, profondo e carico di suggestioni. Che la splendida Orchestra Giovanile Dedalo (altro tesoro novarese), diretta dal maestro Andrea Raffanini, trasforma in magia. Ma questo è “solo” lo straordinario epilogo di una serata iniziata come da copione. Ma un copione speciale. Luci accese, l’insegna che richiama, il foyer che torna a vivere nel segno del rosso, un colore caldo che avvolge, che ammicca anche dai programmi. L’ingresso tirato a lucido, lo specchio rotondo che ci fa tornare ai ricordi del passato. Una scala, dimenticata... Ma ci sta! Sedici anni di chiusura forzata. Sono tanti per un teatro. Tanti da annichilire. E invece tutto torna a splendere. Giovedì la serata di gala: per autorità e istituzioni, sponsor, sostenitori del teatro. Ci sono il sindaco Alessandro Canelli e chi l’ha preceduto, Andrea Ballarè. Con gli assessori in carica e quelli uscenti. Non vuole mancare il prefetto Francesco Paolo Castaldo. I vertici di banche e fondazioni: Franco Zanetta, Maurizio Comoli, Eliana Baici, Anna Belfiore. Rappresentanti del mondo militare e di quello religioso, esponenti della politica. Operatori culturali. Persone che lavorano nel campo del teatro e della musica. La direttrice del Teatro Coccia, Renata Rapetti, è puntuale all’appuntamento. Le due realtà so- no pronte a collaborare. E ci sono, ovviamente, gli artefici della rinascita del Faraggiana: i soci fondatori. Una torta è lì a suggellare la riapertura del teatro. E c’è il libro delle firme. Sono già tante. Leggiamo. Gioia, emozione, impegno. Parole di chi ci crede. Di chi crede nel miracolo. Lo spettacolo incanta, la musica è celestiale. Occhi lucidi. Come quelli di Lucilla Giagnoni. Come quelli di Vanni Vallino che porta i fiori all’attrice e al primo violino, Anna Molinari. Come quelli di chi sta in platea, nei palchi, in galleria. E in quella standing ovation che applaude Lucilla, orchestrali e direttore c’è tutto. C’è l’abbraccio della città.
Eleonora Groppetti 
Leggi di più sul Corriere di Novara di sabato 22 ottobre 2016 

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