Riparte da Novara la tournée dell'acclamato "Casa di bambola"

Riparte da Novara la tournée dell'acclamato "Casa di bambola"
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NOVARA - La scorsa stagione ha registrato il tutto esaurito nei teatri di tutta Italia. Riparte domani dal Teatro Coccia di Novara la tournée dello spettacolo "Una casa di bambola" di Henrik Ibsen, diretto da Andrée Ruth Shammah e interpretato da Filippo Timi, Marina Rocco e con la partecipazione di Mariella Valentini.
Il motivo per il quale "Una casa di bambola" viene continuamente rappresentato in tutto il mondo (perfino in Cina), è il suo tema centrale, interessante per tutti, sempre attuale perchè universale: il confronto tra l'identità maschile e quella femminile.
Se si analizza senza pregiudizi il testo, senza dare per scontato che Nora stia dicendo la verità quando afferma di essere sempre stata trattata come una bambola, e ci si lascia trasportare dalla complessità della trama, anche solo per la semplice curiosità di sapere come va a finire, si capisce molto chiaramente che non è lei la vittima, anzi, è lei che regge i fili e che manipola il marito Torvald, obbligandolo ad interpretare ruoli diversi. Il complesso intreccio, avvincente come un thriller e intrigante come un giallo,  fatto di sentimenti e passioni, truffe e calcoli, inganni, utopie e rese dei conti, è solo un pretesto che Andrée Ruth Shammah usa per coinvolgerci in un appassionante viaggio nei rapporti tra i diversi e sofisticati ruoli maschili e femminili che popolano il testo ibseniano, tenendo però ben presente la natura ambigua di Nora, responsabile principale di una semplificazione ricorrente su Una casa di bambola che nel testo, così come nella vita, in realtà non esiste.  Lo spettacolo nel cartellone di Prosa sarà in scena martedì 31 gennaio e mercoledì 1° febbraio alle 21. Il costo dei biglietti varia dai 17 ai 32 euro.

La settimana al Teatro Coccia continua sabato 4 febbraio alle 21 e domenica 5 alle 16 quando, per il cartellone Varie – Età, arriverà Massimo Ranieri con "Teatro del Porto". 
Versi, prosa e musica sono di Raffaele Viviani, la regia di Maurizio Scaparro, coreografie Giorgio De Bortoli. Oltre a Ranieri in scena ci sono Ernesto Lama, Angela De Matteo, Gaia Bassi, Roberto Bani, Mario Zinno, Ivano Schiavi, Antonio Speranza, Francesca Ciardiello. L'orchestra è formata da Ciro Cascino al pianoforte, Luigi Sigillo al contrabbasso, Donato Sensini ai fiati, Sandro Tumolillo al violino, Giuseppe Fiscale alla tromba, Mario Zinno alla batteria. 
"Esiste in alcuni di noi la memoria storica o il lontano ricordo di una Napoli vissuta mentre già stava cambiando - scrive il regista nella presentazione dello spettacolo -  Questa preziosa memoria è stata, per Massimo Ranieri e per me, il primo filtro ma anche lo stimolo, dopo la felice esperienza di Viviani Varietà, per continuare a lavorare su un nuovo spettacolo che potesse avere come testimonianza di questo mondo, così ricco, la figura stessa di Raffaele Viviani attraverso il suo teatro (particolarmente quello degli atti unici), le sue parole, il suo canto scenico privilegiando così quel vitalissimo giacimento culturale e musicale che era la Napoli dei quartieri, quella parallela urbana (aperta all’influenza e alle commistioni con il teatro e il Varietà europeo) e di un altro sud che premeva sulla città.
È nato così Caffè del Porto pensando ad uno spazio neutro sospeso tra il mare e la terra (quasi un “porto delle nebbie” come l’abbiamo chiamato durante le prime prove) uno spazio che favorisse lo scambio di conoscenza e di speranze che veniva dal mare e dove vorremmo che Raffaele Viviani ci portasse per mano attraverso il suo teatro e la sua musica per ricordare sogni e delusioni di una grande città, e per accompagnarci verso un futuro già cominciato scoprendo, anche grazie a lui, parole vecchie e nuovi significati come “mediterraneo”, “emigrazione” e, con un po’ di ottimismo, anche “cultura” e “teatro”. Biglietti dai 18 ai 35 euro.
Per informazioni e biglietti www.fondazioneteatrococcia.it, tel. 0321233201 (biglietteria aperta da martedì a sabato dalle 10.30 alle 18.30).


v.s.

NOVARA - La scorsa stagione ha registrato il tutto esaurito nei teatri di tutta Italia. Riparte domani dal Teatro Coccia di Novara la tournée dello spettacolo "Una casa di bambola" di Henrik Ibsen, diretto da Andrée Ruth Shammah e interpretato da Filippo Timi, Marina Rocco e con la partecipazione di Mariella Valentini.
Il motivo per il quale "Una casa di bambola" viene continuamente rappresentato in tutto il mondo (perfino in Cina), è il suo tema centrale, interessante per tutti, sempre attuale perchè universale: il confronto tra l'identità maschile e quella femminile.
Se si analizza senza pregiudizi il testo, senza dare per scontato che Nora stia dicendo la verità quando afferma di essere sempre stata trattata come una bambola, e ci si lascia trasportare dalla complessità della trama, anche solo per la semplice curiosità di sapere come va a finire, si capisce molto chiaramente che non è lei la vittima, anzi, è lei che regge i fili e che manipola il marito Torvald, obbligandolo ad interpretare ruoli diversi. Il complesso intreccio, avvincente come un thriller e intrigante come un giallo,  fatto di sentimenti e passioni, truffe e calcoli, inganni, utopie e rese dei conti, è solo un pretesto che Andrée Ruth Shammah usa per coinvolgerci in un appassionante viaggio nei rapporti tra i diversi e sofisticati ruoli maschili e femminili che popolano il testo ibseniano, tenendo però ben presente la natura ambigua di Nora, responsabile principale di una semplificazione ricorrente su Una casa di bambola che nel testo, così come nella vita, in realtà non esiste.  Lo spettacolo nel cartellone di Prosa sarà in scena martedì 31 gennaio e mercoledì 1° febbraio alle 21. Il costo dei biglietti varia dai 17 ai 32 euro.

La settimana al Teatro Coccia continua sabato 4 febbraio alle 21 e domenica 5 alle 16 quando, per il cartellone Varie – Età, arriverà Massimo Ranieri con "Teatro del Porto". 
Versi, prosa e musica sono di Raffaele Viviani, la regia di Maurizio Scaparro, coreografie Giorgio De Bortoli. Oltre a Ranieri in scena ci sono Ernesto Lama, Angela De Matteo, Gaia Bassi, Roberto Bani, Mario Zinno, Ivano Schiavi, Antonio Speranza, Francesca Ciardiello. L'orchestra è formata da Ciro Cascino al pianoforte, Luigi Sigillo al contrabbasso, Donato Sensini ai fiati, Sandro Tumolillo al violino, Giuseppe Fiscale alla tromba, Mario Zinno alla batteria. 
"Esiste in alcuni di noi la memoria storica o il lontano ricordo di una Napoli vissuta mentre già stava cambiando - scrive il regista nella presentazione dello spettacolo -  Questa preziosa memoria è stata, per Massimo Ranieri e per me, il primo filtro ma anche lo stimolo, dopo la felice esperienza di Viviani Varietà, per continuare a lavorare su un nuovo spettacolo che potesse avere come testimonianza di questo mondo, così ricco, la figura stessa di Raffaele Viviani attraverso il suo teatro (particolarmente quello degli atti unici), le sue parole, il suo canto scenico privilegiando così quel vitalissimo giacimento culturale e musicale che era la Napoli dei quartieri, quella parallela urbana (aperta all’influenza e alle commistioni con il teatro e il Varietà europeo) e di un altro sud che premeva sulla città.
È nato così Caffè del Porto pensando ad uno spazio neutro sospeso tra il mare e la terra (quasi un “porto delle nebbie” come l’abbiamo chiamato durante le prime prove) uno spazio che favorisse lo scambio di conoscenza e di speranze che veniva dal mare e dove vorremmo che Raffaele Viviani ci portasse per mano attraverso il suo teatro e la sua musica per ricordare sogni e delusioni di una grande città, e per accompagnarci verso un futuro già cominciato scoprendo, anche grazie a lui, parole vecchie e nuovi significati come “mediterraneo”, “emigrazione” e, con un po’ di ottimismo, anche “cultura” e “teatro”. Biglietti dai 18 ai 35 euro.
Per informazioni e biglietti www.fondazioneteatrococcia.it, tel. 0321233201 (biglietteria aperta da martedì a sabato dalle 10.30 alle 18.30).


v.s.

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