Cultura e territorio

Sabato a Borgomanero la mostra con le opere rodariane di Maulini

L'iniziativa nel centenario dalla nascita di Gianni Rodari.

Sabato a Borgomanero la mostra con le opere rodariane di Maulini
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Sabato 3 a BorgoArte si inaugurerà la mostra delle opere rodariane di Mauro Maulini.

"C'era due volte il barone Lamberto": le opere rodariane di Maulini a Borgomanero

Sarà con l’esperto di letteratura per l’infanzia Walter Fochesato che verrà inaugurata la mostra «Rodari - Maulini: c’era due volte il barone Lamberto», nel pomeriggio di sabato 3 ottobre alla galleria BorgoArte. La mostra, che gode del patrocinio della Città di Borgomanero, del suo assessorato alla Cultura e della Provincia di Novara, esporrà le opere di Mauro Maulini, nato a Pettenasco nel 1927 e morto nel 2012. Tra le tante opere che ha lasciato, sicuramente quella che ha cambiato il territorio dell’alto Novarese è il parco della Fantasia di Omegna, che l’autore ha progettato e arredato nel 2001 dedicandolo interamente a Gianni Rodari, nella sua città natale. Nel 2007 proprio tra i totem e gli arredi del parco omegnese è stato insignito del premio «Cusiano dell’anno». Il suo tratto ha dato una forma alle immaginazioni rodariane, ma la sua fu una lunga attività: Dal 1972 si era dedicato all’arte grafica, attività che ha permesso di essere presente nel Repertorio degli incisori italiani di Bagnacavallo (Ravenna), nel repertorio xilografico italiano di Firenze, nei cataloghi nazionali per la grafica di Bolaffi, Mondadori e della Libreria Antiquaria Prandi di Reggio Emilia. Molto importante, inoltre, è stata la sua attività di scenografo svolta per la Televisione Svizzera Italiana e per il Teatro milanese di Gianni e Cosetta Colla (marionette e disegni per l’allestimento de Il segreto del bosco vecchio di Buzzati, 1982; Gelsomino nel paese dei bugiardi, 1985 e C’era due volte il barone Lamberto, 1991, di Gianni Rodari). Nel 1994 Mauro Maulini lasciò Milano per ritornare a vivere e a lavorare sul lago d’Orta.
«Per Mauro - spiega Walter Fochesato, che presenterà la mostra domani alla BorgoArte in un vernissage che inizierà alle 18 - il dialogo con l’opera di Rodari nasce da lontano. Fin dal 1985 allorché, per la compagnia milanese di Cosetta e Gianni Colla realizza le scenografie, disegna i costumi e scolpisce le marionette per una versione di “Gelsomino nel paese dei bugiardi”. Sempre per i Colla nel 1991 sarà la volta di “C’era due volte il barone Lamberto”. Sono di sette anni più tardi, per Interlinea, la copertina e i cinque disegni interni a colori per “Il ragioniere-pesce del Cusio”, mentre a Orta si inaugura la mostra “Il Barone e il Ragioniere”. Senza dimenticare l’ambizioso e gioioso progetto per il Parco della Fantasia di Omegna. Una lunga fedeltà che si conclude con “Dialogo a colori” la rassegna allestita a Borgomanero alla Fondazione Marazza, giusto dieci anni fa. Qui Maulini ritornava sui casi di Lamberto dando vita a nuove opere nelle quali il tratto, di indubbia matrice espressionistica, si faceva ancor più asciutto e vigoroso, con sintesi di rara efficacia. “E –come scrivevo allora - al segno nero e marcato ecco accompagnarsi pochi ma sapienti e vitali tratti di pastello, pastoso e intenso. Un’incalzante sinfonia di colori che felicemente alludono e precisano”. Mauro peraltro confrontandosi con Rodari é come se ci parlasse anche del Cusio e omaggiasse con affetto il territorio dove ha vissuto e lavorato, ricercando una comune radice che forse stava in quel motto, amatissimo dallo scrittore. Un modo di dire che celebrava un fiume ribelle che fa di testa sua e che, sia pur per un breve tratto, punta verso il monte Rosa: La Nigoja la va in su e la legg la fouma nu. “Mi sembra – commenta Rodari - detto molto bene. Sempre pensare con la propria testa”».

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