Personaggio

Settant'anni fa nasceva la Rai: a dare l'annuncio fu una "meinese di adozione"

Fulvia Colombo, originaria di Milano, si trasferì sul lago Maggiore dove la comunità si mobilitò per farle ottenere il sussidio previsto dalla legge Bacchelli, nel 2005 morì a Suno

Settant'anni fa nasceva la Rai: a dare l'annuncio fu una "meinese di adozione"
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La Rai compie 70 anni esattamente oggi: era il 3 gennaio del 1954 e si avviava il regolare servizio sul piccolo schermo con il primo storico canale. Ad annunciarlo dagli studi di Milano fu Fulvia Colombo, classe 1926, milanese di nascita ma "adottata" dal Vergante, negli anni Sessanta, una volta spentisi per lei le luci della ribalta.

L'annuncio "storico"

"La Rai − Radiotelevisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive''. Con queste parole la mattina del 3 gennaio 1954 alle 11, la prima annunciatrice Rai Fulvia Colombo diede il via alle trasmissioni televisive regolari del Programma Nazionale, e poi snocciolando tutto il palinsesto della giornata di quella che sarebbe diventata la rete ''ammiraglia'', Rai Uno.

Quella domenica gli abbonati era soltanto novanta, ma in appena un mese raggiunsero quota 24mila, diventando 88mila un anno dopo e più di un milione nel giro di quattro anni.

Era iniziata così l’era della televisione in Italia, che oggi spegne ben 70 candeline.

Chi era Fulva Colombo

Figlia di un alto dirigente della Fiera di Milano, diplomata in pianoforte, inizia a lavorare in Rai fin dal 1949 dagli studi di Milano, lavorando in radio e presentando i programmi sperimentali emessi durante la 1ª Esposizione Internazionale di Televisione. Il momento che consegnerà il suo volto e la sua voce alla storia è quel primo annuncio trasmesso il 3 gennaio 1954 alle 11 del mattino.

Nello stesso anno decise di abbandonare la televisione per entrare nella compagnia di Erminio Macario, tornando al suo ruolo originale di annunciatrice per la televisione. Nel 1958 affiancò Gianni Agus alla conduzione del Festival di Sanremo, edizione storica vinta da Domenico Modugno e Johnny Dorelli con Nel blu dipinto di blu.

Ma la sua carriera si interruppe precocemente: nel 1963 si ritirò dal piccolo schermo e dalla Rai per motivi di salute e da quel momento  lavorò solo occasionalmente come doppiatrice.

Il legame con Meina

Il suo ritiro dalle scene corrispose al trasferimento nel comune di Meina, sulle sponde del Lago Maggiore. Qui inizia la seconda parte della sua vita, lontana dallo scintillante mondo dello spettacolo. Nella casa di via Carlo Bedone, in un vicolo a poca distanza dal lago, visse prima con la madre, poi sola. Di fatto venne adottata dalla comunità.

Nel 1992 infatti tornò alle cronache per via delle sue precarie condizioni di vita, segnate da solitudine e difficoltà economiche legate al fatto che non ricevesse alcun tipo di pensione. Fu allora che la comunità di Meina si mobilitò con una raccolta firme per farle avere il sussidio previsto dalla Legge Bacchelli. Da quel momento finalmente iniziò a percepire la pensione dall'Ente per i lavoratori dello spettacolo.

L'intervista di Pippo Baudo nel 1993

Come ricorda Wikipedia, fu Pippo Baudo a riconsegnarla alla memoria storica in un'intervista per il programma "Cinquanta. Storia della TV di chi l'ha fatta e di chi l'ha vista" (andato in onda nel 2003), programma ideato per festeggiare i cinquant'anni della televisione italiana col quale riappare in video, lucida e serena.

"Ero molto immedesimata nella parte, insomma, diventava ufficiale" raccontò a Baudo a cui parlò anche dell'affetto del pubblico che la riconosceva: "Chi mi abbracciava, chi voleva l'autografo. Soprattutto amicizia, volevano legare".

Gli ultimi anni a Suno

Gli ultimi anni della sua vita Colombo li trascorse invece come ospite della casa di riposo Il Castello a Suno, dove si spense nel 2005. E proprio nel piccolo comune novarese è stata sepolta.

L'ex sindaco del paese Riccardo Brigatti raccontò al Corriere della Sera: "Aveva dei momenti di lucidità. Altre volte, invece, si perdeva in sé stessa, nei suoi ricordi, in un mondo che conosceva solo lei. Ma quando prendeva in mano un microfono, allora lì cambiava tutto. Tornava ad essere proprio lei: il primo volto della Rai, la prima voce della televisione italiana".

Che fine ha fatto quel primo annuncio?

Per ironia della sorte, di quel momento in cui cominciò la tv italiana non esiste più il filmato originale. L'unico ancora disponibile è la replica che la stessa Fulvia Colombo recitò dieci anni dopo il primo annuncio, nel documentario celebrativo di Ugo Zatterin, quando ormai era già fuori dalla Rai.

 

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