Si gioca con la magia nel bizzarro motel
NOVARA - Un motel strampalato con strani personaggi. Lì ci condurrà Mr. Forest giovedì 17 marzo alle 21 al Teatro Coccia di Novara presentando il suo “Motel Forest” ovvero “Magie, follie e peripezie di un mancato portiere di notte”. Ultimo appuntamento della rassegna “Comico d’autore”. Sarà l’insegna ad attirarci per farci conoscere chi lo gestisce e chi lo frequenta.
Allora chi incontreremo al Motel Forest?
«Un motel esclusivo, bizzarro e folle, con tanti imprevisti dietro l’angolo – ci racconta al telefono Mr. Forest al secolo Michele Foresta, comico e showman, conosciuto dal grande pubblico come Mago Forest -. Con me, che sono il gestore dell’albergo, c’è il ragazzo dell’ascensore, ma non l’ascensore. Poi un addetto alla siucezza, con un curriculum che arriva da lontano, tra Vaticano e governo Berlusconi. Un bodyguard licenziato in tronco a cui diamo una seconda chance. Aiutanti che fanno fanno di tutto per aiutarmi ma in realtà mi mettono il bastone tra le ruote. Un motel pregno di storia, di storie e di personaggi che lo hanno abitato. Anche la nipote di Mubarak. Quella vera però. L’obiettivo è uno solo: ridere, divertire e far divertire. E il pretesto è visitare le stanze a tema del motel, le stanze della vita attraverso la metafora della magia, quella mia, quella sbagliata, l’unica che so fare. Si gioca con il cinema, con l’arte, con il quotidiano. E sarà come visitare un museo».
Ma è difficile far ridere oggi?
«Difficile fare confronti tra ieri e oggi. Dico solo che ognuno è portato a fare qualcosa. C’è chi fa operazioni a cuore aperto e chi ha altre inclinazioni, come saper disegnare o camminare in equilibrio su una corda. Io voglio far ridere. E girando adesso con il mio spettacolo, da Trieste a Bari, vedo che il pubblico ride alla stessa maniera. Non solo. La gente sta tornando a teatro. L’atmosfera è di nuovo sentita. E questo fa molto piacere».
Teatro, cinema e tv: dove il Mago Forest si sente più a casa?
«In tv dico televisione, al cinema dico cinema e così via. Ma il massimo per chi fa questo lavoro e arriva da una formazione come la mia lo spettacolo dal vivo e il cabaret live sono imprescindibili: lo scambio di energia con il pubblico è quanto di meglio ci possa essere per chi ha l’habitat naturale tra pedana e pubblico. E lo spettacolo, viste le mie origini sartoriali, è cucito sul pubblico che ho di fronte. Mi piace coinvolgere gli spettatori e ascoltarli per portarli dalle mie parti. In un finto caos».
Novara la conosci bene.
«Novara la conosco e mi piace. Ho tanti amici lì tra cui il Mago Magicus. Un bellissimo ricordo, anche delle serate di cabaret che ho fatto nel bar vicino al teatro. Ma al Coccia non ci sono mai stato. Sarà la prima volta. E non vedo l’ora»
Allora inventiamo uno slogan per convincere chi non ha ancora deciso.
«Se non avete di meglio da fare quella sera sarei onorato di ospitarvi nel mio motel dove cerco di fare sempre al meglio per contraccambiare lo sforzo di chi si è procurato il biglietto, ha trascinato il partner a teatro e ha dovuto trovare parcheggio. Do il massimo anche per questo».
Eleonora Groppetti
NOVARA - Un motel strampalato con strani personaggi. Lì ci condurrà Mr. Forest giovedì 17 marzo alle 21 al Teatro Coccia di Novara presentando il suo “Motel Forest” ovvero “Magie, follie e peripezie di un mancato portiere di notte”. Ultimo appuntamento della rassegna “Comico d’autore”. Sarà l’insegna ad attirarci per farci conoscere chi lo gestisce e chi lo frequenta.
Allora chi incontreremo al Motel Forest?
«Un motel esclusivo, bizzarro e folle, con tanti imprevisti dietro l’angolo – ci racconta al telefono Mr. Forest al secolo Michele Foresta, comico e showman, conosciuto dal grande pubblico come Mago Forest -. Con me, che sono il gestore dell’albergo, c’è il ragazzo dell’ascensore, ma non l’ascensore. Poi un addetto alla siucezza, con un curriculum che arriva da lontano, tra Vaticano e governo Berlusconi. Un bodyguard licenziato in tronco a cui diamo una seconda chance. Aiutanti che fanno fanno di tutto per aiutarmi ma in realtà mi mettono il bastone tra le ruote. Un motel pregno di storia, di storie e di personaggi che lo hanno abitato. Anche la nipote di Mubarak. Quella vera però. L’obiettivo è uno solo: ridere, divertire e far divertire. E il pretesto è visitare le stanze a tema del motel, le stanze della vita attraverso la metafora della magia, quella mia, quella sbagliata, l’unica che so fare. Si gioca con il cinema, con l’arte, con il quotidiano. E sarà come visitare un museo».
Ma è difficile far ridere oggi?
«Difficile fare confronti tra ieri e oggi. Dico solo che ognuno è portato a fare qualcosa. C’è chi fa operazioni a cuore aperto e chi ha altre inclinazioni, come saper disegnare o camminare in equilibrio su una corda. Io voglio far ridere. E girando adesso con il mio spettacolo, da Trieste a Bari, vedo che il pubblico ride alla stessa maniera. Non solo. La gente sta tornando a teatro. L’atmosfera è di nuovo sentita. E questo fa molto piacere».
Teatro, cinema e tv: dove il Mago Forest si sente più a casa?
«In tv dico televisione, al cinema dico cinema e così via. Ma il massimo per chi fa questo lavoro e arriva da una formazione come la mia lo spettacolo dal vivo e il cabaret live sono imprescindibili: lo scambio di energia con il pubblico è quanto di meglio ci possa essere per chi ha l’habitat naturale tra pedana e pubblico. E lo spettacolo, viste le mie origini sartoriali, è cucito sul pubblico che ho di fronte. Mi piace coinvolgere gli spettatori e ascoltarli per portarli dalle mie parti. In un finto caos».
Novara la conosci bene.
«Novara la conosco e mi piace. Ho tanti amici lì tra cui il Mago Magicus. Un bellissimo ricordo, anche delle serate di cabaret che ho fatto nel bar vicino al teatro. Ma al Coccia non ci sono mai stato. Sarà la prima volta. E non vedo l’ora»
Allora inventiamo uno slogan per convincere chi non ha ancora deciso.
«Se non avete di meglio da fare quella sera sarei onorato di ospitarvi nel mio motel dove cerco di fare sempre al meglio per contraccambiare lo sforzo di chi si è procurato il biglietto, ha trascinato il partner a teatro e ha dovuto trovare parcheggio. Do il massimo anche per questo».
Eleonora Groppetti